venerdì 14 agosto 2015

La Gazzetta di Parma parla del mio Soprassediamo


Personaggi Campioni della comicità grottesca, girarono decine di film di enorme successo popolare - Franco e Ciccio, le maschere della parodia
di Vanni Buttasi
da la Gazzetta di Parma - Cultura/Libri
Il cinema, negli anni Sessanta, ha prodotto tanti generi e sottogeneri. Ma le pellicole di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia rappresentano un mondo a parte. In questi film c'è una comicità, grezza e popolare, che ha sancito il grande successo dei due comici siciliani. Due maschere uniche, irripetibili. Il loro torto maggiore, forse dettato da un passato di povertà, è stato quello di lavorare troppo, senza badare alla qualità. Franco e Ciccio sono due clown amati dal pubblico e disprezzati dalla critica (che li rivaluterà successivamente, un po' come accadde al grande Totò), forse perché la loro comicità è legata ad un genere poco capito come la parodia. Il loro linguaggio comico è grottesco perché basato sul malinteso, sul qui pro quo. «Le maschere di Franco e Ciccio - scrive Gordiano Lupi nel suo libro “Soprassediamo! Franco e Ciccio Story” (edito da Il Foglio Letterario) - sono quelle di due cretini inadeguati ad ogni situazione che, nella vita, vogliono solo cercare di farla franca nel modo migliore possibile, senza capire la realtà che li circonda». E' doveroso sottolineare come Franco e Ciccio siano due attori che recitano a braccio, partendo da un canovaccio precostituito, ma basano tutta la loro comicità sull'improvvisazione. Franco Franchi (nome d'arte di Franco Benenato 1928-1992) e Ciccio Ingrassia (1922-2003) hanno formato una coppia comica tra le più amate dal pubblico italiano e, come abbiamo già detto, rivalutata troppo tardi dalla critica. Debuttano insieme nel 1954 ma è negli anni Sessanta che diventano popolari. Una filmografia che tocca tutti i generi e soprattutto porta incassi favolosi ai produttori. Franco e Ciccio sono stati mafiosi, evasi, toreri, agenti segretissimi, marines, sanculotti, figli di Ringo, nipoti di Zorro, deputati e maghi del pallone. Ho già precisato come risulti difficile la scelta di alcuni film in un panorama così ampio ma posso scrivere che tra i miei preferiti (lo confesso ho sempre amato Franco e Ciccio e sono cresciuto con le loro pellicole) c'è, senza ombra di dubbio, «Due marines e un generale» di Luigi Scattini, in cui recitano a fianco del grande comico americano, Buster Keaton: un vero e proprio cult. Da vedere assolutamente. Diversi i registi che hanno «esaltato» la comicità di Franchi e Ingrassia: Lucio Fulci è quello che loro amavano di più. Proficua la produzione con lui: tredici film. Tra questi ricordiamo «Il lungo, il corto, il gatto», «I due evasi di Sing Sing», «Come svaligiammo la Banca d'Italia». Tra gli altri registi prolifici possiamo ricordare Giorgio Simonelli (11 film) e Marino Girolami (9 film). Insomma, nella loro lunga carriera sul grande schermo, non si sono fatti mancare nulla facendo divertire il pubblico dei cinema di seconda visione, salvando qualche volta anche i produttori come nel caso della pellicola di Sergio Corbucci, «I figli del leopardo», facendo recuperare buona parte dei soldi spesi dalla Titanus per il capolavoro di Luchino Visconti, «Il gattopardo». Abbiamo detto che la parodia è il genere preferito da Franco e Ciccio: esce «Ringo» e i nostri girano «I due figli di Ringo»; arriva «Indovina chi viene a cena?» e loro replicano con «Indovina chi viene a merenda?»; la Deneuve è «Bella di giorno» e loro sono «Brutti di notte». Divertente «Il bello, il brutto, il cretino», parodia del film di Sergio Leone. E poi come non ricordare «Farfallon», evidente il richiamo a «Papillon», sotto la regia di Riccardo Pazzaglia. Senza dimenticare «Satiricosissimo» e «Nel giorno del Signore»: facili, per chi ama il cinema di quegli anni, il riferimento a «Satyricon» di Fellini e «Nell'anno del Signore» di Magni. Indimenticabili anche le interpretazioni di Franco e Ciccio nei musicarelli, un genere che negli anni Sessanta andava per la maggiore: da «Stasera mi butto» con Rocky Roberts e Lola Falana a «Nel sole» con Al Bano e Romina Power, da «Lisa dagli occhi blu» con Mario Tessuto e Silvia Dionisio a «W le donne» con Little Tony e Pippo Baudo. Senza dimenticare la loro straordinaria interpretazione nel «Pinocchio» televisivo di Luigi Comencini: erano il Gatto e la Volpe. E «Kaos» dei fratelli Taviani, l'ultimo film interpretato insieme da Franchi e Ingrassia, nel 1984. Ma, nell'immaginario di noi ragazzi degli anni Sessanta, Franco e Ciccio sono quelli del nonsense, della battuta pronta, della grande gestualità del primo e della flemma inglese del secondo. Due signori della comicità che hanno fatto ridere, veramente, diverse generazioni e che, rivisti anche oggi, non hanno perso la loro freschezza.

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