Regia: Giulio Manfredonia. Soggetto: Danny Rubin.
Sceneggiatura: Valentina Capecci, Andres Koppel, Giulio Manfredonia, Harold
Ramis, Danny Rubin. Fotografia. Roberto Forza. Montaggio: Roberto Martucci.
Musiche: Mario De Benito. Paesi Produzione. Italia, Spagna, Gran Bretagna.
Genere. Commedia. Durata: 99’. Interpreti: Antonio Albanese, Goya Toledo, Fabio
De Luigi, Asunción Balaguer, Pepón Nieto, Esther Ortega, Beatriz Rico, Linus,
Antonio de Bejar Martinez.
Giulio Manfredonia (1967), nipote di Luigi Comencini, aiuto
regista per Antonio Albanese, Luigi e Cristina Comencini, esordisce con Tanti auguri (1998) e si conferma con la
commedia fantastica Se fossi in te
(2001). Non siamo di fronte a un grande regista, la sua cosa migliore è La nostra terra (2014), film scolastico
e a progetto. Molti i prodotti
commerciali, soprattutto i due dimenticabili episodi dell’epopea di Cetto La
Qualunque interpretati da Albanese. È già
ieri tutto sommato è un buon lavoro che soffre il limite della non
originalità, perché si tratta del remake
italiano di Grondhog Day (Ricomincio da capo, 1993), interpretato
da Bill Murray. In breve la trama. Filippo Fontana (Albanese) è un arrogante
divulgatore scientifico televisivo - specializzato in animali - che tratta tutti male e disprezza il suo
lavoro. Il film è ambientato in una piccola isola delle Canarie dove il
giornalista si reca per realizzare un documentario sulle cicogne, restandovi
intrappolato per un tempo indefinito a causa di un meccanismo fantastico.
Il
giornalista rivive all’infinito lo stesso giorno che si ripete senza soluzione
di continuità seguendo un meccanismo caro alla narrativa russa di Gogol e ai
racconti surreali di Borges. Il protagonista prova a cambiare il corso degli eventi
vivendo lo stesso giorno sempre in maniera diversa, conquistando donne,
compiendo imprese assurde, modificando comportamenti, ma non c’è niente da
fare. Il futuro cambierà soltanto dopo la conquista di Rita (Toledo), la bella
biologa al seguito della troupe con la quale aveva sempre avuto scontri e
frizioni, che lo convincerà a tenere comportamenti non egoisti, curandosi di
più del prossimo.
Una pellicola interessante, ben interpretata da
Albanese, un attore adatto a simili ruoli surreali, che conferisce credibilità
a un personaggio e a situazioni non convenzionali. Persino Fabio Di Luigi è
meno stereotipato del solito nei panni di un timido cameraman - ex boy scout -
che non riesce a confessare il suo amore a una bella indigena. Citiamo Linus
come voce che esce dalla radio e sveglia ogni giorno il protagonista
presentando il solito programma. Ottima la fotografia insulare, suggestive
scenografie, discreti piani sequenza. Si poteva realizzare meglio la scena
della cicogna che becca la testa di Albanese. Sceneggiatura senza difetti, con
il solo limite della poca originalità. Da riscoprire.
Seguite la mia rubrica cinema su Futuro Europa: http://www.futuro-europa.it/
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