venerdì 28 febbraio 2020

Simone e il passaggio segreto per Amazon Prime

Intervista al regista pugliese che dirige un mistery angosciante e ricco di tensione
Natalie La Torre e Rosa Fariello: un’esperienza con il genere e la suspense


Simone scrive, sceneggia, dirige, fotografa e monta la sua idea più riuscita, tra suggestioni fantastiche, horror, mistery e cinema d’autore. Il passaggio segreto è un film sulle paure infantili tutto giocato sulla frase: Noi non vediamo le cose come sono … noi vediamo le cose come crediamo che siano. Una storia fantastica intrisa di ricordi del passato, di paure recondite e di ancestrali episodi che si perdono nella notte dell’infanzia. Un vecchio incubo di due amiche: entrare in quel passaggio segreto dove chiunque ci fosse andato da solo non sarebbe più ritornato … Abbiamo incontrato il regista di Manfredonia, ormai quasi un veterano del cinema indipendente, per avere dalla sua voce una sorta di interpretazione autentica.

Stefano Simone riprende le due attrici

Raccontaci questa tua nuova esperienza dietro la macchina da presa. Si tratta di un ritorno al genere?

Non so se possa ritenersi effettivamente un ritorno al genere. Mentre giravo, non pensavo affatto a cosa stessi facendo: un horror, un thriller... Lo ritengo un mistery che vuole omaggiare in maniera autonoma Picnic ad Hanging Rock,il cult di Peter Weir, partendo da un evento capitatomi trasversalmente quando ero piccolo. È stata un'esperienza breve ma fantastica: sul set ci siamo divertiti tantissimo e tutto è filato liscio. Inoltre ero particolarmente ispirato, per cui la lavorazione è andata davvero alla grande.

Abbiamo notato un gruppo di attori bravi e preparati, soprattutto le due protagoniste femminili. Come le hai scelte?

Concordo assolutamente! Sia Rosa che Natalie avevano lavorato con me in due miei film: Cattive storie di provincia e L'accordo, per cui le conoscevo benissimo ed ero sicuro che avrebbero reso perfettamente. Credo di non peccare di presunzione se affermo che la loro recitazione (così come quella di Adriano Santoro e Ciro Salvemini) si elevi nettamente al di sopra della media dei prodotti indipendenti e non italiani (e non solo).

Foto di gruppo con il cast

Dove hai girato Il passaggio segreto?


In una zona rurale di Macchia, a pochissimi chilometri da Manfredonia, all'esterno di un fabbricato di proprietà di alcuni amici di famiglia. Il clima caldo ci ha aiutati tantissimo, nonostante fossimo a febbraio. Ma siamo in Puglia, per cui...

Come ci hai anticipato, la storia ha riferimenti autobiografici …


Certo. Lo dico anche nella dichiarazione che precede l'inizio del film: l'idea di base trae spunto da un evento che mi capitò trasversalmente quando ero piccolo. Come dicevo, essendo i proprietari del fabbricato dove è stato girato il film degli amici strettissimi, passavo estati intere lì insieme ai miei genitori. Le mie amiche più grandi chiamavano quel posto il passaggio segreto e ci giocavano abitualmente, finché un giorno tornarono terrorizzate dicendo di aver visto dei serpenti in un punto del canale non visibile da entrambi i lati. Non misero mai più piede lì dentro e personalmente, da allora, quel posto mi ha sempre messo una certa suggestione. Pensa che fino alla vigilia delle riprese ho sempre fantasticato su come fosse quel piccolo tratto che non sono mai riuscito a vedere fino a pochi mesi fa e se davvero ci fosse qualcosa lì dietro...

Stefano Simone

Senza svelare la trama, soprattutto la conclusione, trapela un messaggio dalla storia?

No, nessun messaggio: solo molti temi e tanti spunti che ogni spettatore può interpretare liberamente. Mi aspetto un bel po’ di commenti del tipo ma non si capisce niente... (ride)

Il film avrà una distribuzione?

Si, la X-Movie International si occuperà di distribuirlo: il film approderà a breve su Amazon Prime Video in USA e UK e probabilmente su vari network televisivi.

E i tuoi progetti futuri?

Tanti, ma al momento tutti corti o mediometraggi. È un periodo che non ho nessuna voglia di preparare qualcosa di lungo.


Rosa Fariello e Natalie La Torre

Non sono meno importanti, nell’economia del film, le attrici principali. Abbiamo avvicinato entrambe per chiedere come si sono trovate a recitare sotto la guida di Stefano Simone e come hanno preparato la loro interpretazione.

Natalie La Torre

Natalie La Torre: “Dopo aver preso parte come protagonista nel lungometraggio L’accordo sulla tematica sociale della bigenitorialità, mi ritrovo ancora una volta, con grande piacere ed entusiasmo, a lavorare con Stefano Simone a un progetto totalmente nuovo e , come si direbbe in inglese, challenging, un'esperienza breve ma intensa che ha messo a dura prova il mio ruolo di attrice per il mediometraggio Il passaggio segreto. Non un semplice dialogo ma un insieme di sensazioni, paure infantili, suggestioni fantastiche... un connubio tra suspense e mistery. Qui entra in gioco non la memoria bensì l'interpretazione e il far proprio il personaggio del film. Naturalmente, prima ancora del ciak, era necessaria una più che doverosa  preparazione, soprattutto per una persona come me che non è amante del genere horror e ha paura della sua stessa ombra: la visione di Picnic ad Hanging Rock mi è stata di fondamentale aiuto per calarmi ancor più nella parte e per comprendere effettivamente come dovevo muovermi sulla scena. La mia sfida era di riuscire a trasmettere allo spettatore quella paura ma, allo stesso tempo, quella curiosità di volersi spingere oltre l'angolo del passaggio”.

Rosa Fariello

Rosa Fariello: “Stefano Simone oltre che essere un regista con mille capacità è prima di tutto una persona eccezionale e con un grande cuore. Porta con sé uno spirito forte e determinato che tende a rivoluzionare qualunque cosa gli si presenti davanti e questo gli fa onore. Adoro lavorare con Stefano perché sa creare un grande spirito di gruppo, sa tenere in piedi una troupe fatta di gente meravigliosa. Stefano ha voluto infatti che la location fosse una sorpresa per tutti gli attori (per rievocare ansie e paure), a mio parere questo particolare è stato un gesto da regista geniale.  C’è stata molta complicità sul set, indipendentemente dal personaggio interpretato o meno, perché Stefano ha quella capacità di intendere le ansie dell’attore e di farne tesoro, riuscendo a capire ancor prima di cominciare le riprese che il personaggio sia adatto a una determinata persona (è incredibile). Non smetterò mai di ringraziare Stefano.Sin da piccola ho sempre adoperato una tecnica particolare, quella di pormi davanti uno specchio e sperimentare le diverse espressioni.Sicuramente questo ruolo era un riportare alla luce quelle che sono le paure infantili e far provare allo spettatore l’accrescersi d’ansia. Ammetto che non è stato molto facile ma ciò che ci ha aiutato tanto è stata la location dove sono state fatte le riprese (incredibilmente suggestiva) ... sopratutto la complicità tra me e Natalie ha facilitato la recitazione sul set. Il mio personaggio l’ho associato a quella mia parte infantile che non tendo mai a nascondere (perché guardò la vita come gli occhi di un bambino), per far uscire quelle che sono le paure le ho associate a diversi episodi  infantili della mia vita, creando un connubio eccellente. Ancora una volta mi sperimento con un altro personaggio e non solo!".

Stefano Simone

Non mi resta che consigliare la visione del film, non appena sarà disponibile su Amazon Prime e sui vari network televisivi. Credetemi, ne vale la pena.


Il passaggio segreto (Italia, 2020). Regia, Soggetto, Sceneggiatura, Fotografia, Montaggio, Missaggio Audio: Stefano Simone. Musiche: Luca Auriemma. Case di Produzione: Indiemovie, Bee Creative (collaborazione). Grafica: Annarita Calvano. Fotografo di Scena: Tony Wild. Fonico: Marika D’Errico. Segretaria di Edizione: Arianna Dell’Arti. Consulenza Tecnica: Marco Di Gerlando, Vincenzo Totaro. Genere: Fantastico. Durata: 42’. Interpreti: Rosa Fariello, Natalie La Torre, Adriano Santoro, Ciro Salvemini, Sara Grilli, Luisa Starace, Paolo Savastano.



Il mio cinema è su Futuro Europa: 

venerdì 21 febbraio 2020

Per conoscere Nino D'Angelo - 5


Giuramento (1982) di Alfonso Brescia




Regia: Alfonso Brescia. Soggetto: Francesco Calabrese. Sceneggiatura: Piero Regnoli, Alfonso Brescia. Fotografia: Silvio Fraschetti. Montaggio: Carlo Broglio. Scenografia: Francesco Calabrese. Costumi: Valeria Valenza. Musiche: Eduardo Alfieri (Edizione Musicale Bideri). Direttore di Produzione: Antonio Pittalis. Aiuto Regista: Gianfranco Pasquetto. Ispettore di Produzione: Aureliano Luppi. Segretario di Produzione: Antonio Spoletini. Operatore alla Macchina: Federico del Zoppo. Assistente Operatore: Franco Fraschetti. Segretaria di edizione: Giuliana Gherardi. Fonico della presa Diretta: Fabio Ancillai. Trucco: Stefania Trani. Parrucchiera. Teodora Bruno. Sarta: Anna onori. Attrezzista: Mauro Vettorini. Assistenti al Montaggio: Anna D’Angelo, Roberto Fanfoni. Sincronizzazione: Cinefonico Cinecittà. Produttori: Francesco Calabrese, Alfonso Brescia. Casa di Produzione: Gloria Cinematografica. Sartoria: Ditta Ferroni. Arredamento: Postiglione. Tappezzeria: Ditta D’Angelo. Effetti Speciali: Moviecam 2000. Pellicola: Fujicolor. Sviluppo e Stampa. Technicolor. Teatri di Pos:. De Paolis -Incir (Roma). Gioielli: Ditta Bozart. Mario Merola canta: Serenata smargiassa(E. A. Mario -V. Iannuzzi), Santa Lucia Luntana (E.A. Mario), Tu ca nun chiagne (E. De Curtis - Bovio), Vierno (Acampora - De Gregorio), Giuramento (Vian - Russo). Nino D’Angelo canta: Vattenne va (D’Angelo- De Paolis - D’Angelo), Stasera si’ chiù bella (D’Angelo - Casaburi - Bevilacqua), Palummella (Ignoto). Arrangiamenti Canzoni D’Angelo: Augusto Visco. Pamela Paris canta: Cartulina‘e Napule (Bergamini - Locatelli). Gloriana canta: Nonna nonna a ‘na pupata (V. De Crescenzo - A. Visco). Genere: Drammatico, Musicale. Durata: 116’. Interpreti: Mario Merola (Salvatore Improta), Nino D’Angelo (Nino, fratello di Concetta), Ida Di Benedetto (partecipazione straordinaria nei panni di Concetta, donna di Salvatore), Regina Bianchi (madre di Salvatore), Enzo Cannavale (Raffaele, detto Fefè, il Pulcinella), Lucio Montanaro (Ciccio), Antonio Allocca (Pasqualino), Rick Battaglia (Frank Geraci, il boss mafioso), Gloriana (sorella di Salvatore), Lucio Rosato (Ricky, scagnozzo di Frank), Roberta Olivieri (Patrizia, fidanzata di Nino), Rino Gioielli (Michele, contrabbandiere), Pamela Paris (cantante del matrimonio), Francesca Rinaldi (nipotina di Salvatore).Ernesto Mahieux (uomo che batte Salvatore a scopa), Isa Marlene, Enzo Berri, Biagio Casalini.


Salvatore (Merola) e Concetta (Di Benedetto) si amano ma non possono sposarsi perché non hanno le possibilità economiche e vivono nel concubinato che agli occhi degli altri li rende amanti illegali. Salvatore abita con l’anziana madre (Bianchi), si occupa della sorella (Gloriana) e della nipotina (Rinaldi), abbandonate dal marito, lavora al porto, ha la passione delle carte ed è un campione di scopa. Protegge Nino (D’Angelo), fratello della sua Concetta ed evita che finisca in galera per via di un suo legame con i contrabbandieri, intervenendo in piena azione e portandolo via dalla scena del crimine. Un giorno una zia d’America si offre di far operare a sue spese la madre cieca di Concetta, le due donne partono per New York, insieme a Nino, ma prima Concetta e Salvatore si sposano in gran segreto e si promettono - con un giuramento davanti al crocefisso del quartiere - fedeltà ed eterno amore. Salvatore non resiste alla lontananza, dopo un anno si reca a New York, dove incontra Raffaele (Cannavale), un buffo compaesano che si occupa di giochi per bambini e si traveste da Pulcinella, ma soprattutto ritrova Concetta sposata con un boss mafioso (Battaglia). La sceneggiata entra nel vivo del dramma con la resa dei conti tra l’uomo d’onore innamorato e il malamente della situazione, con teatro il ponte di Brooklyn e il fiume Hudson, dove in uno scontro a fuoco perde la vita non solo il boss ma anche Raffaele in abiti da Pulcinella. Concetta e Salvatore tornano a Napoli per coronare il loro sogno d’amore, mentre Nino - che li ha salvati uccidendo il mafioso - decide di restare a New York con l’anziana madre e la fidanzata. Nino ha trovato la sua strada come cantante napoletano in America e sa che deve seguirla fino in fondo, lasciando libera la sorella di tornare alla sua terra e al suo eterno amore.


Giuramento segue di pochi mesi Tradimento ed è il secondo film che Nino D’Angelo interpreta come spalla di Mario Merola, diretto da Alfonso Brescia (sceneggiatore con Piero Regnoli), che produce insieme al sodale Francesco Calabrese (pure soggettista e scenografo). Sceneggiata napoletana classica che si apre con la canzone Giuramento, cantata da Merola, e l’immagine di un vecchio che legge su una banchina del porto di Napoli alcuni brani dell’opera, tenendo in mano il copione composto dai versi di Russo e la musica di Vian. Immancabile panoramica di Napoli e del suo porto che passa subito sul primo piano di Salvatore (Merola) intento a giocare a scopa (la sua passione) con un contrabbandiere che vorrebbe portarlo a delinquere, fuori dalla sua vita grama ma onorata. I personaggi sono come sempre ben delineati. Merola è l’uomo d’onore, tutto d’un pezzo, innamorato della sua terra e della sua donna, che affronta ogni ostacolo con sprezzo del pericolo per far trionfare giustizia e sentimento. D’Angelo è il ragazzino che tenta di sfondare nella musica ma a un certo punto della sua vita potrebbe cadere vittima dei contrabbandieri, se non ci fosse Merola. 


I due protagonisti e le due comprimarie femminili (Gloriana e Pamela Paris) cantano molto e rendono questa sceneggiata un vero gioiello musicale per gli appassionati di musica tradizionale napoletana. Ida Di Benedetto è la donna contesa tra Merola e il boss, venditrice di sigarette di contrabbando, femmina innamorata che deve piegarsi al volere di un perfido malamente. Non mancano parti comiche, interpretate da Antonio Allocca (verboso ma non molto efficace) e Lucio Montanaro (un silenzioso mangione), che nella prima parte napoletana danno vita ad alcuni siparietti che sui svolgono in pizzeria e sulla banchina del porto. Tutta la seconda parte vede come location New York e vive sulla grande interpretazione comica di Enzo Cannavale, un ottimo attore sottovalutato dalla critica, che sfoggia uno straordinario ruolo da Pulcinella  - in parte improvvisato - vero e proprio omaggio reso a tutti gli emigranti napoletani, personificando il carattere partenopeo. Si tramanda come una leggenda che la sequenza comica in cui Merola taglia la barba con il rasoio a Cannavale venne improvvisata dagli attori perché non prevista dal copione. Tutta la seconda parte del film è composta di sequenze che sembrano dilatate in modo eccessivo (la festa di matrimonio), con diverse canzoni e parti strutturali (la partita a carte) per arrivare al finale da resa dei conti con maggiore suspense


In definitiva Giuramento è una storia d’amore, contrabbando ed emigrazione, divisa in due parti non molto omogenee tra loro, la prima ambientata tra bassi napoletani e porto, la seconda a New York, tra mafia e immigrati. Tutta la seconda parte contamina il mafia movie e i film polizieschi ambientati nel mondo della criminalità organizzata, sia nella struttura che nel concitato finale, ma il melodramma romantico è la sola cosa che interessa regista e sceneggiatore, come possiamo apprezzare nelle sequenze fondamentali della storia. Molto intense le parti musicali dove Merola la fa da padrone con la sua impostazione classica, anche perché questo è un Merola movie, dove D’Angelo è solo la spalla dell’attore - cantante principale, ma la strada è pronta per diventare il suo erede. Film girato con il suono in presa diretta, con tutti i rumori di fondo del porto di Napoli, dei vicoli partenopei e dei luoghi nordamericani frequentati da emigranti. Fotografia sporca, giallo ocra, a tratti patinata e soffusa che rende bene il tono della pellicola; musiche struggenti da puro melodramma di Eduardo Alfieri, intervallate da canzoni interpretate da Merola e D’Angelo (arrangiate da Visco); tecnica di regia convincente per il genere, a base di zumate e primi piani con diversi carrelli e soggettive del protagonista. Notevole il melodramma finale con la morte di Raffaele in abiti da Pulcinella che tra le braccia di Nino dice: “Pulcinella non muore mai… starà sempre con noi”. Giuramento è pellicola originale che parte da un modello classico per contaminarlo con più generi restando sempre fedele allo schema tradizionale della sceneggiata che alterna momenti comici, musica struggente e parti drammatiche. Il personaggio di Enzo Cannavale - un Pulcinella lunare che si aggira per le strade di New York - è l’intuizione più straordinaria del film, che merita una riscoperta soltanto per apprezzare l’originalità della sceneggiatura in tutte le sequenze dove entra in scena il comico partenopeo.


Rassegna critica. Segnocinema: “Sceneggiata di pretto gusto partenopeo, Giuramento è senza infamia e senza lode”. Segnalazioni Cinematografiche: “Il film è molto più vario di situazioni e di incontri di quanto potrebbe sembrare. (...)”.  Morando Morandini (due stelle per la critica/ tre stelle per il pubblico): “Tutti gli ingredienti della sceneggiata napoletana, dalla ricchezza dei sentimenti alla religiosità popolare, dalla proverbiale bontà d’animo alla spontaneità della gente. Il tutto condito con canzoni napoletane a profusione”. Marco Giusti (Stracult): “Bel trio di protagonisti, Merola - D’Angelo - Di Benedetto, per la regia comunque efficace di Alfonso Brescia. Il faccione della Di Benedetto funziona perfettamente anche in questo cinema popolare. E poi c’è Enzo Cannavale … Merola ricorda che gran parte del film è stata improvvisata, soprattutto la grande scena a tre con lui Nino D’Angelo e la Di Bendetto e una scena comica, con lui che fa la barba a Cannavale”. Paolo Mereghetti (due stelle): “Le ragioni del cuore contro quelle del denaro secondo i canoni della sceneggiata napoletana, scritta dal regista e da Piero Regnoli, traboccante di lacrime e canzoni. Merola e D’Angelo insieme, per i fan, sono imperdibili. La colta Di Benedetto si adatta bene al genere”. Pino Farinotti si limita a uno scarno riassunto della trama e concede una misera stella.

Per vedere il film: 




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