di Carlo Vanzina
Regia: Carlo Vanzina. Soggetto e Sceneggiatura: Carlo
ed Enrico Vanzina. Durata: 90’.
Genere: Commedia. Produzione: Medusa, International Video 80. Distribuzione:
Medusa. Fotografia: Enrico Lucidi. Montaggio: Luca Montanari. Musiche: Andrea
Guerra. Scenografia: Serena Alberi. Costumi: Grazia Materia. Trucco: Barbara
Pellegrini. Interpreti: Vincenzo Salemme (onorevole Piero De Marco), Maurizio
Mattioli (Alberto Proietti), Martina Stella (Anna Malorni), Giorgio Pasotti
(Armando Malenotti), Eugenio Franceschini (Luca), Matteo Leoni (Chicco), Katy Louise
Saunders (Rossella Proietti), Nancy Brilli (Elena Proietti), Serena Autieri
(Susy Acampora), Valentina Sperlì (Leonetta De Marco), Paolo Conticini (Renato
il bagnino), Virginie Marsan (Francesca), Raffaele Buranelli. Riprese: 4 giugno
2013 - 17 luglio 2013. Location:
Forte dei Marmi, Porto Ercole, Cala Violina (GR), Roma, Fregene, San Candido,
Val Pusteria, Austria. Colonna Sonora Principale: Gino Paoli “Una lunga storia
d’amore”; Stevie Wonderr “I Just called to Say I Love You”; Ricchi e Poveri “Se
m’innamoro”. Distribuito in 400 sale, il 9 gennaio 2014. Primo trailer: 18
dicembre 2013.
Martina Stella, Carlo Vanzina, Giorgio Pasotti
Ambientazione: estate 1984 e 1985. Location: spiaggia di Forte dei Marmi. In
tv vediamo il Maurizio Costanzo Show e il programma comico giovanile Drive
In, al cinema esce La chiave di
Tinto Brass interpretato da Stefania Sandrelli ma anche Mezzo destro e mezzo sinistro di Sergio Martino. Nel frattempo sulla spiaggia s’intrecciano le
vicende di alcuni personaggi che dovrebbero fungere da cartina di tornasole per
raccontare la società italiana dei primi anni Ottanta. La classica famiglia
romana, formata dal commerciante e tifoso romanista (Mattioli) con moglie burina
(Brilli) e figlia diciassettenne (Saunders), che vive un amore conteso tra due studenti
universitari (Franceschini e Leoni). Non manca il politico, un ministro
socialista napoletano in vacanza con la moglie, interpretato da Salemme,
invaghito di un’attrice senza talento (Auteri), che grazie agli intrighi
diventerà protagonista del programma Drive
In, ideato da Antonio Ricci, ma anche di un film girato a Forte dei Marmi.
Una laureanda di Firenze (Stella) - che non si laureerà mai - s’innamora di un playboy
di provincia (Pasotti), finisce per sposarlo e mettere al mondo un figlio
(forse la storia più debole). Un prestante bagnino (Conticini) fa innamorare le
ragazze e finisce per diventare attore, interprete del film girato al Forte
come partner della protetta del ministro. I genitori di Franceschini, ricchi
borghesi milanesi che leggono Il Giornale
e votano a destra, ricordano con malinconia gli anni Sessanta.
I fratelli Vanzina, eredi della commedia all'italiana
Sapore di te segna il ritorno sul
luogo del delitto, trent’anni dopo il successo di Sapore di mare (1983) e del sequel
Sapore di mare 2 un anno dopo
(1983), diretto da Bruno Cortini, ma scritto e sceneggiato da Carlo ed Enrico Vanzina.
Si torna a Forte dei Marmi, luogo delle vacanze borghesi anni Ottanta, pure se
le vere ferie estive dei Vanzina erano a Castiglioncello. “Ma appena possibile
scappavamo in auto in Versilia” ricordano i due autori in numerose interviste
“tiravamo tardi a ballare, tampinare ragazze, magari solo davanti a uno
schiaccino e una birra. Finivamo per far colazione all’alba con un bombolone
appena sfornato”. Sapore di te
conclude la strofa della famosa canzone di Gino Paoli, cominciata con Sapore di mare, anche se i Vanzina
confidano che il titolo ideale (del primo film) sarebbe stato Sapore di sale. Non fu possibile perché era
già stato opzionato. La pellicola racconta due estati - 1984 e 1985 - trasferendo
le vicende vent’anni dopo rispetto all’ambientazione del film originale.
La sequenza del salvataggio con Mattioli e Salemme
I
Vanzina provano a realizzare - per grandi linee e senza approfondimenti socio
politici - uno spaccato della società italiana di quel periodo, caratterizzato
da craxismo arrogante e prime indagini di mani pulite. Fanno capolino i
problemi internazionali: la lady di ferro Margaret Thatcher, il sentore della
fine del comunismo con la speranza di un’Europa unita. La factory di attori comprende volti noti del cinema popolare vanziniano, come Nancy Brilli, Maurizio
Mattioli e Vincenzo Salemme, ma anche nuovi nomi come Martina Stella, Serena
Autieri, Giorgio Pasotti, Matteo Leoni (Disney
Channel), Eugenio Franceschini (Una
famiglia perfetta) e Katy Saunders (per strizzare l’occhio ai fan dei film
tratti dai libri di Moccia). Alcune interviste rilasciate dai Vanzina
confermano che il primo Sapore di mare
avrebbe dovuto essere girato sul litorale livornese, che - dopo Fregene - era
quello meglio conosciuto per motivi familiari. Il fascino della Versilia ebbe
il sopravento e fu così che la Capannina
di Forte dei Marmi sostituì il Chucheba
di Castiglioncello. Un incasso favoloso per i tempi: 10 miliardi di lire, al
punto di convincere la produzione a far girare un sequel, meno riuscito, prima della fine della stagione.
Serena Autieri
Sapore di te
è uscito in 400 copie, non male come
lancio, ma i film targati Vanzina sono una garanzia di successo.
Martina Stella
Riferisce Carlo Vanzina a Claudio Vecoli che lo
intervista per Il Tirreno del 9 gennaio 2014: “Il primo Sapore di mare era un film
autobiografico, anche se abbiamo dovuto cambiare zona vacanziera, da
Castiglioncello a Forte dei Marmi, perché all’epoca i vip come Gianni Agnelli,
ma anche i ricchi borghesi, andavano a passare l’estate in Versilia. Era alla Capannina
che cantavano Mina e Gino Paoli. Noi stessi scappavamo in Versilia in Vespa, di
nascosto dai nostri genitori, per sentire Ray Charles alla Bussola e per
frequentare i locali del Forte. Erano anni mitici. La Versilia era il simbolo
delle vacanze ideali. Ci sono tanti aneddoti sul quel Sapore di mare che non
sono mai stati rivelati. Per esempio non molti sanno che la produzione non
gradiva Christian De Sica e Virna Lisi, perché definiti inadeguati, scorbutici, antipatici. Insistemmo per averli e
posso dire che il tempo ci ha dato ragione visto il fenomeno cinematografico
che è diventato Christian De Sica e il Nastro d’Argento vinto da Virna Lisi
proprio grazie al nostro film”.
Martina Stella
L’intervista al regista prosegue affrontando il
nuovo lavoro e i motivi di un sequel
girato a trent’anni di distanza: “Sapore
di mare ha cambiato la vita sia a me che a Enrico. Per noi è un film
importante. Trent’anni dopo abbiamo deciso di tornare ad affrontare quel tema,
anche se spostato in avanti di due decenni. Abbiamo ambientato la nostra storia
nel bel mezzo degli anni Ottanta, con tutti i pregi e le contraddizioni di quel
periodo. Lo abbiamo fatto con uno sguardo più maturo, visto che anche per noi
sono trascorsi trent’anni. Ma utilizzando sempre il nostro stile”. Una tantum i Vanzina affrontano pure il
discorso politico, con tutti i limiti di approfondimento che è lecito
attendersi da una commedia popolare, scritta e sceneggiata secondo i loro
canoni cinematografici. Sentiamo Carlo: “Gli anni Ottanta sono stati
caratterizzati anche dalla politica. Per questo abbiamo voluto che nel film ci
fossero certi riferimenti. E così uno dei protagonisti è un onorevole
socialista che utilizza il proprio ruolo per raccomandare l’amante in un
programma tv o per aiutare l’amico che ha bisogno del favore. Avevamo anche
pensato di chiudere il film con il suo arresto, ma non volevamo che la nostra
storia acquisisse pretese sociologiche o politiche”.
Martina Stella
Tra i personaggi minori della commedia troviamo
Renato, un bagnino - attore che fa innamorare le turiste straniere, interpretato
(in amicizia) da Paolo Conticini. Un omaggio a Renato Salvatori (1933 - 1988),
nativo di Seravezza, scoperto da Luciano Emmer proprio mentre faceva il bagnino
e lanciato ne Le ragazze di piazza di
Spagna (1952), subito dopo protagonista di Jolanda la figlia del Corsaro Nero (1953) di Mario Soldati e della
trilogia di Dino Risi con tema poveri ma
belli. Renato Salvatori ha una filmografia sterminata, ma si ricorda anche
per il matrimonio con Annie Girardot e con la fotomodella tedesca Danka
Schroeder, dalle quali relazioni ha avuto due figli (Giulia e Nils). Il declino
della carriera lo porta all’alcolismo e alla morte per cirrosi.
Katy Louise
Saunders
“Ci siamo ispirati a lui, ma è anche vero che a
Castiglioncello c’era un bagnino affascinante che tutti chiamavano il divo”, racconta Carlo Vanzina.
Il film si chiude ai giorni nostri, perché - in piena
sintonia con il Sapore di mare
classico - finisce per raccontare la vita dei protagonisti fino a passare il
testimone alle generazioni successive. Sembrerebbe un’apertura a un possibile
capitolo della saga ambientato in tempi moderni.
Brilli, Mattioli, Salemme
Nel corso delle interviste rilasciate dai Vanzina per
lanciare il film ha fatto scalpore una dichiarazione contro il cinema italiano,
strana perché pronunciata da due persone sempre misurate e pacate nei giudizi:
“A parte Sorrentino, è un disastro. Un cinema governato dal marketing, fatto solo per partecipare ai
festival. Ci sono sempre gli stessi attori, si realizzano commedie fatte male e
si è smesso di fare film di genere. Bisogna ricollegare i grandi autori al
pubblico e smetterla di fare film solo per i festival o per i giornalisti
amici. Sorrentino sbanca ai botteghini perché è un grande autore ma di gusto
popolare”.
Martina Stella e Virginie Marsan
I Vanzina hanno dichiarato alla stampa: “Abbiamo
scelto gli anni Ottanta perché c’era
una spensieratezza che non c’è più. Oggi le vacanze durano un weekend, all’epoca
esisteva la villeggiatura. Il nostro è un film sui destini”.
È bene dire che della
commedia corale alla Dino Risi resta davvero poco in questo Sapore di te, che manca della freschezza
e della complessità narrativa di Sapore
di mare. Commedia balneare alla Luciano Emmer, ma molto semplificata, con
storie di piccoli amori che presentano lo spessore di una fiction
televisiva. Il cast è il problema più grande. Funzionano molto bene Mattioli e
Brilli come coppia di commercianti in vacanza, lui tifoso romanista, lei burina
romana. Mattioli e Salemme ci regalano qualche duetto da veri attori comici,
mentre il primo ci delizia con battute calcistiche e con il ricordo della
finale di Coppa dei Campioni persa dalla Roma con il Liverpool. Ottimo il
ministro socialista che ama ballare, impersonato da Salemme, ispirandosi a
Cesare De Michelis ma anche a Bettino Craxi, visto che l’episodio dell’attrice
raccomandata in televisione può ricordare il rapporto extraconiugale tra il
Presidente del Consiglio e Moana Pozzi. Le colonne portanti del film sono
questi tre attori e le loro vicende comiche, anche se la storia che li unisce
non è all’altezza delle vecchie situazioni comiche. Le storie giovanilistiche,
invece, mancano di freschezza, soprattutto il rapporto burrascoso tra Martina
Stella e Giorgio Pasotti (che finisce per morire in un incidente stradale),
recitato male e senza un minimo di immedesimazione. Un po’ meglio la storia
degli amori contesi che vede impegnati Eugenio
Franceschini, Matteo Leoni e Katy Louise Saunders, anche se la trama ricorda
molto i fotoromanzi che andavano sempre di moda negli anni Ottanta. Serena
Autieri è modesta, così come Paolo Conticini non impersona un bagnino al quale
ci si affeziona. Insomma, di personaggi indimenticabili alla Sapore di mare (pensiamo solo alla Selvaggia
di Isabella Ferrari) non vediamo neppure l’ombra. Vero è che certe situazioni
sono pensate per strizzare l’occhio al pubblico adolescente, quindi possono far
presa su certi spettatori, sempre ammesso che gli adolescenti siano un pubblico
possibile per questo genere di pellicola. Elemento positivo del film: una
perfetta ambientazione negli anni Ottanta, curata nei minimi particolari, dalle
divise dei carabinieri agli scompartimenti dei treni, passando per gli
stabilimenti balneari, il taglio dei capelli e il modo di vestire. Interessanti
alcune citazioni di eventi, pellicole e programmi televisivi del passato, dei
quali è bene avere cognizione per apprezzare il film. Un motivo in più per non
pensarlo appetibile per gli adolescenti. Pure la colonna sonora non è
all’altezza del passato, perché Sapore
di mare era un film compenetrato da elementi musicali importanti, al punto
di far scoppiare la moda del revival
anni Sessanta. Grazie a questo film non credo che nessuno andrà a risentirsi i
Ricchi e Poveri.
Sapore di te è una commedia minimalista, un romanzetto di
formazione ai minimi termini, una storia corale di piccoli eventi e amori
giovanili. Piacevole, in fondo, ma senza pretese.
Il trailer ufficiale: http://www.youtube.com/watch?v=wJfkBkpe4Uw
Gordiano Lupi
www.infol.it/lupi