di René
Cardona Jr.
Regia: René Cardona Jr.. Soggetto e Sceneggiatura:
René Cardona Jr.. Fotografia: Leopoldo Villasenor. Montaggio: Jesús Paredes.
Musiche: Stelvio Cipriani. Produzione: USA/Messico -Dec. Films Srl. A.
Interpreti: Christopher Atkins, Michelle Johnson, Sonia Infante, Salvador
Pineda, Aldo Sambrell, Gabriele Tinti, Carole James, May Heatherly.
René Cardona Jr. (Messico, 1939 - 2003) è figlio del
celebre regista messicano René Cardona - pure lui esperto di horror fantastico
- e padre di René Cardona III, altro regista e attore. Comincia come attore
agli ordini del padre e continua la carriera come regista e produttore. Molto
attivo in Spagna, Italia e Messico nel genere exploitation di taglio avventuroso - catastrofico, sfruttando
budget limitati e attori di livello internazionale. Ricordiamo: Tintorera (1977), Cyclone (1978), Il triangolo
delle Bermude (1978), Il massacro
della Guayana (1979), che sono i suoi film di maggior successo.
Si cimenta
nel thriller, con risultati modesti: La
notte dei mille gatti (972). Uccelli
2 - La paura (Beaks) è l’ultima pellicola a uscire dai confini nazionali,
dopo Cardona si ritira nel suo Messico. Inutile dire che il film prende ispirazione
dall’idea di fondo presente ne Gli
uccelli (1963) di Hitchcock, ma i risultati raggiunti sono diametralmente
opposti.
Condivido il pensiero di Antonio Tentori: “È inutile qualsiasi
paragone con il mago del brivido, il cui cinema rimane comunque inimitabile”. Fabio
Giovannini aggiunge: “Uccelli 2 non ha
rapporti con il film di Hitchcock, in comune c’è soltanto l’idea degli uccelli
assassini. Non è un remake e non è un
sequel del film del maestro del
brivido, ma una variazione sul tema. Cardona porta alle estreme conseguenze,
mostrando dettagli splatter e gore, ciò che Hitchcock lascia soltanto
intuire”. A parte questo Uccelli 2 (Beaks) conserva motivi d’interesse,
perché è un avventuroso catastrofico con un messaggio ecologista e una
pellicola condita di notevoli effetti splatter.
Si comincia alla grande con un attacco in volo da parte di un’aquila che
strappa un occhio a un ragazzo a bordo di un aliante. Passiamo in Perù dove si
parla di uccelli di fuoco vendicativi, vediamo le aquile che attaccano a
Villanova del Pardilo, in un tripudio di occhi estirpati che ricorda il cinema
di Fulci e Joe D’Amato. Cardona, d’altra parte, è figlio della stessa cultura,
gira cinema a basso budget con molta fantasia e tanti effettacci, ma si circonda di attori di un certo richiamo
internazionale.
Gli uccelli attaccano gli uomini perché temono la loro
crudeltà, si difendono dall’inquinamento e da chi uccide per puro sport. I due
giovani giornalisti, protagonisti del film, sono Christopher Atkins e Michelle
Johnson, reduci dalla serie televisiva Dallas
e - il primo - dal successo planetario di Laguna
blu (1980). Sono loro a guidarci tra Madrid, La Mancha, lo zoo di Tokio e
le Isole Ballestas alla scoperta di galline assassine, piccioni e colombi che
aggrediscono e divorano esseri umani. Tra i volti noti del cinema di genere
italiano riconosciamo per una breve sequenza il grande Gabriele Tinti, marito
di Laura Gemser, attivo sin dagli anni Cinquanta. Alla fine, dopo tanto splatter e alcuni eccessi gore, gli uccelli se ne vanno come erano
venuti, senza un vero motivo, forse hanno voluto dare un avvertimento,
ammonirci di non avvelenare ancora la Terra. Il regista conclude la pellicola
paventando la futura minaccia degli insetti assassini. Aldo Sambrell - anche se
spagnolo - è un altro volto noto agli amanti del cinema di genere italiano. Ottima
la fotografia di Leopoldo Villasenor, soprattutto le sequenze marine, ma anche
la musica di Stelvio Cipiani non è da meno.
Le scene in cui gli uccelli
assediano e colpiscono gli uomini sono realizzate molto bene, in maniera
artigianale, soprattutto quando entrano in gioco i piccioni killer. Da
ricordare l’assalto al treno, l’incursione nella casa dove si sono rifugiati
alcuni uomini e l’aggressione dei piccioni che divorano un anziano. René
Cardona dirige con mano sicura, usa lo zoom anche a sproposito come usanza del
periodo storico e si sbizzarrisce nella sua passione di sempre: gli animali
assassini. Tintorera presentava gli
squali (a imitazione del film di Spielberg), La notte dei mille gatti vedeva protagonisti macabri felini, qui
abbiamo gli uccelli.
Rassegna critica. Paolo Mereghetti (una stella): “L’inesplicabile
e inquietante rivolta hitchcockiana
degli uccelli lascia posto, in questo film che non ha nulla a che spartire con
il maestro del brivido, alla più esplicita e prosaica decisione dei pennuti di
far fuori i nemici dell’ambiente. Banale”. Morando Morandini conferma la misera
stella senza motivare. Pino Farinotti (una stella), rincara la dose: “Ogni
tanto Gli uccelli di Hitchcock
tornano alla mente ed è tutto un rimpianto”. Non così male, in realtà, se
seguiamo le indicazioni di Giovannini & Tentori e non ci mettiamo a
paragonare ciò che non è paragonabile. Consiglio di vedere Uccelli 2 (grande titolo promozionale per vendere il film), senza
pregiudizi, nella buona edizione Raro
Video.
Gordiano Lupi - www.infol.it/lupi
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