venerdì 13 settembre 2013

Uccelli 2 – La paura (Beaks) (1987)


di René Cardona Jr. 
 

Regia: René Cardona Jr.. Soggetto e Sceneggiatura: René Cardona Jr.. Fotografia: Leopoldo Villasenor. Montaggio: Jesús Paredes. Musiche: Stelvio Cipriani. Produzione: USA/Messico -Dec. Films Srl. A. Interpreti: Christopher Atkins, Michelle Johnson, Sonia Infante, Salvador Pineda, Aldo Sambrell, Gabriele Tinti, Carole James, May Heatherly.   
 

René Cardona Jr. (Messico, 1939 - 2003) è figlio del celebre regista messicano René Cardona - pure lui esperto di horror fantastico - e padre di René Cardona III, altro regista e attore. Comincia come attore agli ordini del padre e continua la carriera come regista e produttore. Molto attivo in Spagna, Italia e Messico nel genere exploitation di taglio avventuroso - catastrofico, sfruttando budget limitati e attori di livello internazionale. Ricordiamo: Tintorera (1977), Cyclone (1978), Il triangolo delle Bermude (1978), Il massacro della Guayana (1979), che sono i suoi film di maggior successo. 
 

Si cimenta nel thriller, con risultati modesti: La notte dei mille gatti (972). Uccelli 2 - La paura (Beaks) è l’ultima pellicola a uscire dai confini nazionali, dopo Cardona si ritira nel suo Messico. Inutile dire che il film prende ispirazione dall’idea di fondo presente ne Gli uccelli (1963) di Hitchcock, ma i risultati raggiunti sono diametralmente opposti. 
 

Condivido il pensiero di Antonio Tentori: “È inutile qualsiasi paragone con il mago del brivido, il cui cinema rimane comunque inimitabile”. Fabio Giovannini aggiunge: “Uccelli 2 non ha rapporti con il film di Hitchcock, in comune c’è soltanto l’idea degli uccelli assassini. Non è un remake e non è un sequel del film del maestro del brivido, ma una variazione sul tema. Cardona porta alle estreme conseguenze, mostrando dettagli splatter e gore, ciò che Hitchcock lascia soltanto intuire”. A parte questo Uccelli 2 (Beaks) conserva motivi d’interesse, perché è un avventuroso catastrofico con un messaggio ecologista e una pellicola condita di notevoli effetti splatter. Si comincia alla grande con un attacco in volo da parte di un’aquila che strappa un occhio a un ragazzo a bordo di un aliante. Passiamo in Perù dove si parla di uccelli di fuoco vendicativi, vediamo le aquile che attaccano a Villanova del Pardilo, in un tripudio di occhi estirpati che ricorda il cinema di Fulci e Joe D’Amato. Cardona, d’altra parte, è figlio della stessa cultura, gira cinema a basso budget con molta fantasia e tanti effettacci, ma si circonda di attori di un certo richiamo internazionale. 
 

Gli uccelli attaccano gli uomini perché temono la loro crudeltà, si difendono dall’inquinamento e da chi uccide per puro sport. I due giovani giornalisti, protagonisti del film, sono Christopher Atkins e Michelle Johnson, reduci dalla serie televisiva Dallas e - il primo - dal successo planetario di Laguna blu (1980). Sono loro a guidarci tra Madrid, La Mancha, lo zoo di Tokio e le Isole Ballestas alla scoperta di galline assassine, piccioni e colombi che aggrediscono e divorano esseri umani. Tra i volti noti del cinema di genere italiano riconosciamo per una breve sequenza il grande Gabriele Tinti, marito di Laura Gemser, attivo sin dagli anni Cinquanta. Alla fine, dopo tanto splatter e alcuni eccessi gore, gli uccelli se ne vanno come erano venuti, senza un vero motivo, forse hanno voluto dare un avvertimento, ammonirci di non avvelenare ancora la Terra. Il regista conclude la pellicola paventando la futura minaccia degli insetti assassini. Aldo Sambrell - anche se spagnolo - è un altro volto noto agli amanti del cinema di genere italiano. Ottima la fotografia di Leopoldo Villasenor, soprattutto le sequenze marine, ma anche la musica di Stelvio Cipiani non è da meno. 
 
 
Le scene in cui gli uccelli assediano e colpiscono gli uomini sono realizzate molto bene, in maniera artigianale, soprattutto quando entrano in gioco i piccioni killer. Da ricordare l’assalto al treno, l’incursione nella casa dove si sono rifugiati alcuni uomini e l’aggressione dei piccioni che divorano un anziano. René Cardona dirige con mano sicura, usa lo zoom anche a sproposito come usanza del periodo storico e si sbizzarrisce nella sua passione di sempre: gli animali assassini. Tintorera presentava gli squali (a imitazione del film di Spielberg), La notte dei mille gatti vedeva protagonisti macabri felini, qui abbiamo gli uccelli. 
 

Rassegna critica. Paolo Mereghetti (una stella): “L’inesplicabile e inquietante rivolta hitchcockiana degli uccelli lascia posto, in questo film che non ha nulla a che spartire con il maestro del brivido, alla più esplicita e prosaica decisione dei pennuti di far fuori i nemici dell’ambiente. Banale”. Morando Morandini conferma la misera stella senza motivare. Pino Farinotti (una stella), rincara la dose: “Ogni tanto Gli uccelli di Hitchcock tornano alla mente ed è tutto un rimpianto”. Non così male, in realtà, se seguiamo le indicazioni di Giovannini & Tentori e non ci mettiamo a paragonare ciò che non è paragonabile. Consiglio di vedere Uccelli 2 (grande titolo promozionale per vendere il film), senza pregiudizi,  nella buona edizione Raro Video. 


Gordiano Lupi - www.infol.it/lupi


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