Nicoletta Elmi nasce a Roma nel 1964, comincia a fare foto
per riviste di moda per bambini, entra nel cinema a cinque anni, con la
commedia Il suo nome è Donna Rosa
(1969) di Ettore Maria Fizzarotti, cui segue Mezzanotte d’amore (1970), dello stesso regista. “Sono due film con
protagonisti Albano e Romina, sul set dei quali nacque l’amore tra i due
attori”, ricorda la Elmi intervistata da Marco Giusti a Stracult nel 2013. Una
particina pure in Morte a Venezia
(1971) di Luchino Visconti. “Ero una bambina. Pensavo di fare pubblicità. Non
mi rendevo conto”. In quel periodo, infatti, la Elmi è impegnata in molti spot
televisivi, è la bambina dei Caroselli pubblicitari. Lascia una traccia
indelebile nell’horror all’italiana, come presenza malefica e inquietante,
spesso come vera e propria bambina assassina.
Il primo horror che la vede tra i
protagonisti è Reazione a catena
(1971) di Mario Bava, dove si presenta nel finale come una dei due figli che
uccidono i genitori con una fucilata. Bava è il suo regista preferito, perché
anche ne Gli orrori del castello di
Norimberga (1972) è una bambina inseguita nel bosco da un mostro, decisiva
per la scoperta del mistero. Non dimentichiamo la sua partecipazione a un
thriller inquietante come Chi l’ha visto
morire (1972) di Aldo Lado. Profondo
rosso (1975) di Dario Argento la vede nei panni della bambina che tortura
le lucertole e fa disegni orrendi. Non dimentichiamo Il mostro è in tavola… barone Frankenstein (1974), un trash horror
di Paul Morrissey nel quale sarebbe coinvolto anche Antonio Margheriti (ma solo
come prestanome) e soprattutto la banda di Andy Warhol. “Era tutto finto. Mani
amputate, pezzi di mostro, cadaveri…sembrava un gioco macabro”, ricorda
l’attrice. Le orme (1975) di Luigi
Bazzoni è un discreto thriller che la vede nei panmni di una ragazzina ambigua accanto
a Florinda Bolkan, ma nello stesso anno interpreta il ruolo della sua vita:
Emily de Il medaglione insanguinato,
che la fa definire dalla critica la
“Linda Blair italiana”, per la somiglianza con la protagonista de L’esorcista.
Divenuta adulta, Nicoletta
abbandona l’horror e recita nel cast di alcune commedie come Amarsi
un po’ (1984) di Carlo Vanzina e Windsurf
- Il vento nelle mani di Carlo Risi. Nel 1985 - a 21 anni - torna l’horror con
Lamberto Bava, che la inserisce nel cast di Dèmoni, come una sorta di citazione del lavoro paterno.
Due anni
dopo la troviamo nella popolare fiction
televisiva I ragazzi della Terza C,
di Carlo Risi, dove interpreta la rossa Benedetta Valentini. “Una dark
convinta, molto lontana da come sono nella realtà, ma per questo un personaggio
che mi è piaciuto”, ricorda. Ha lasciato il cinema e adesso fa la logopedista a
Milano, occupandosi di risolvere problemi di linguaggio.
Bibliografia
Roberto Poppi "Le attrici del cinema italiano" (Gremese)
Marco Giusti "Programma Stracult 2013".
Gordiano Lupi
www.infol.it/lupi
www.infol.it/lupi
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