di Valentina Gebbia
Conosciamo Erba Celeste dalle parole della sua autrice (scrittrice, regista,
sceneggiatrice e tecnico del montaggio): “Il film è tratto da uno dei miei
romanzi. Se hai visto il sito, saprai il miracolo produttivo che rappresenta,
realizzato senza budget, con i tempi di una normale produzione, solo grazie a
volontà e passione. Saprai anche che siamo stati invitati, finora, in tre
Festival e che il film non è ancora uscito nelle sale. Dovrebbe essere una
questione di settimane, ovviamente in un circuito di cinema indipendenti.
Daniela Giordano è una delle gioie che questo film mi ha dato”.
Leggiamo la sinossi: “Celeste è una
musicista che vive in una residenza per artisti nell’assolato entroterra
siciliano, il Baglio Acquecalde. È ammalata di cancro e ha scelto di rompere
col pensare comune per curarsi con l’alimentazione naturale, la fitoterapia, i
libri e la cannabis. Amaranto, proprietario della residenza, è un affascinante
architetto deluso dall’amore, con un carattere spigoloso e con grandi difficoltà
a leggere nella propria anima. Insieme a loro, vivono il dottor Camillo, medico
amante dell’alcol che ha girato il mondo, e artisti che in quel luogo hanno
ritrovato una famiglia, immersi nel verde incontaminato e nell’amore di
Celeste. Il loro microcosmo è violato da alcuni eventi: Daniela, scrittrice
bizzarra e un po’ fuori di testa, è certa che proprio fra quelle mura, le
abbiano rubato il suo ultimo manoscritto, mentre nel comportamento di alcuni
anziani, c’è qualcosa di strano e inspiegabile. Amaranto cerca di scoprire cosa
accada e, nell’indagare, si troverà a diffidare proprio della sua amica Celeste
che, nei pomeriggi domenicali, offre agli amici un tè a base di erbe non
identificate. L’uomo crede che Celeste droghi la gente e che i mali del posto
scaturiscano da lei. Un anziano attore muore per un apparente attacco di cuore
e la situazione si fa sempre più tesa perché anche Doriano, il direttore
d’orchestra, si sente male nella notte. Il Baglio Acquecalde finirà per
diventare una metafora del mondo, un mondo che spaccia per verità atroci bugie
e chiama droghe solo alcune sostanze condannate dalla convenienza della storia.
Nell’intrecciarsi di sentimenti forti, storie d’amore, colpi di scena e
tenerezza, e soprattutto nell’amicizia tra Amaranto e Celeste, nel loro
incontro-scontro, c’è tutta la speranza di chi crede ancora nel futuro della
vita”.
Erba
Celeste è un buon film indipendente dove la Giordano recita
qualche posa, dopo trentacinque anni che non calcava le scene, poco utilizzata
nel ruolo della degente Adele, quasi sempre ripresa seduta e con un ruolo non
molto influente nell’economia della storia. Il film è stato girato e montato
nel 2015 ma ha ottenuto il visto censura soltanto nel 2016. Un tema difficile come
l’uso terapeutico della marijuana ha reso complessa la pratica di
autorizzazione legislativa. A nostro giudizio le parti peggiori, quelle più
didascaliche e ridondanti, narrate come una lezione scolastica, sono da
ricercarsi nelle poche sequenze in cui la regista - attrice tenta di
giustificare l’uso della cannabis. Il
film gode di molti pregi e di una confezione suntuosa a livello di fotografia e
di colonna sonora, una messa in scena pregevole e una recitazione - pur non
perfetta - più che passabile visto che gli attori non sono degli affermati
professionisti. Molto bravo il protagonista Daniele Musso nei panni di
Amaranto, credibile voce narrante e importante presenza come deus ex machina della storia che si
sviluppa all’interno della residenza assistita e vede come filo conduttore
l’amicizia tra il ragazzo e la degente Celeste. Bene Valentina Gebbia, sia come
regista che come interprete, buona la sua performance
(a parte le sequenze troppo didascaliche) e interessante la direzione degli
attori. Ottimi piani sequenza, suggestive panoramiche, rapide dissolvenze,
colore intenso nelle riprese diurne ed efficace fotografia notturna giallo
ocra, espressivi volti di anziani ripresi in primo piano.
Straordinaria la
colonna sonora - una delle cose migliori della pellicola - che accompagna
immagini fotografate con mirabile intensità poetica. Note di merito per Ugo
Flandina (fotografia) e Maurizo Bignone (colonna sonora) che con il loro lavoro
conferiscono alla pellicola un valore aggiunto importante. Non condivido una
parola del tema portante del film ma questo non inficia il giudizio estetico
che resta molto positivo, inoltre, a parte l’uso della cannabis, resta il condivisibile tema dei valori caduti e degli
anziani ormai ritenuti inutili e abbandonati a loro stessi. Difetto di fondo
una recitazione teatrale, troppo impostata, e una sceneggiatura - soprattutto i
dialoghi - che risente di una scrittura lirica, a tratti persino retorica. La
storia riesce comunque a decollare, sollevandosi dalle pastoie di un eccesso
didascalico, terminando con un finale da film giallo. Restano pesanti come
macigni le parole del protagonista: “Non cambierò il mondo ma d’ora in poi
voglio cercare di cambiare un po’ il mio mondo”.
Il film vince con merito il Premio del Pubblico all’ottavo Sciaccia Film
Festival, inoltre viene presentato alla sessantaduesima edizione del Taormina
Film Festival e nella sezione Sguardi Altrove del Womens Film Festival. Erba Celeste è
realizzato con passione e volontà, grazie a molti sponsor e a una produzione
composta dagli stesi attori. Girato nella zona di Palermo, con suggestive
riprese della spiaggia di Mondello, fiumi montani, palazzi storici e spaccati
di lungomare della città sicula. Citazione cinefila da A qualcuno piace caldo di Billy
Wilder con un brano del film durante una proiezione, il famoso finale dove si
recita la battuta: “Nessuno è perfetto!”.
Regia: Valentina Gebbia. Soggetto e Sceneggiatura: Valentina Gebbia (dal
suo romanzo omonimo). Fotografia: Ugo Flandina. Assistenti Fotografia: Duilio
Scalici, Salvo Cataldo. Montaggio: Valentina Gebbia, Ugo Flandina. Aiuto
Regista: Ugo Flandina. Colonna Sonora: Maurizio Bignone. Assistenti Regia:
Duilio Scalici, Antonio Forestieri, Francesco Gebbia. Costumi: Manuela Velardo.
Trucco: Salvo Bartolone. Operatore alla Macchina: Duilio Scalici, Ugo Flandina,
Salvo Cataldo, Marco Di Stefano, Nicola Virgilio. Scenografia: Manuela Velardo,
Maurizio Riotta, Andrea Vita. Fonico: Davide Buglisi. Produttore Esecutivo:
Micro Film Associazione Culturale.
Direttore di Produzione: Anna Li Muli. Fotografo di Scena: Gero Cordaro.
Effetti Speciali: Ivan Monterosso. Musiche: Maurizio Bignone. Pezzi Musicali: Il vento e le rose, La giostra delle favole, Melanconia
e conforto, Lo scrigno dei piccoli
tesori (eseguite dal Trio Siciliano: Fabio Piazza, pianoforte - Silvio
Dima, violino - Giorgio Gasbarro, violoncello); Into the dark, The rason of
the soul (eseguiti da Luca Pincini, violoncello e Gilda Buttà, pianoforte);
Dancing in the clouds, The restaurant, Forever friends (eseguiti da Sicilia String Orchestra). I brani Baglio e Celeste sono di Fabrizio Fortunato. Brano S’iddu moru: musica e voce di Laura Lala, testo da Cavalleria
Rusticana e Anonimo Tradizionale, pianoforte di Sade Mangiaracina, basso Diego
Tarantino, batteria Claudio Mastracci. Brano L’urtimo ri l’urtimi: testo e voce Laura Lala, musica e pianoforte
Sade Mangiaracina. Brano Nonnuzza: testo, musica e voce Laura Lala, pianoforte
Sade Mangiaracina, basso Giacomo Buffa.
Brano Flowers di Duilio Scalici
e Valerio Panzavecchia, eseguito da Manmuswak. Brano Erba Celeste (titoli di coda): testo Valentina Gebbia, musica
Rosario Castelluzzo, voce e arrangiamento Giorgio Spica, Alessandro Mirabella.
Interpreti: Daniele Musso (Amaranto), Valentina Gebbia (Celeste), Fabio
Gagliardi (Camillo), Daniela Lampasona (Daniela), Luigi La Rocca (Luigino),
Pippo Montedoro (Doriano), Daniela Giordano (Adele), Giuseppe Battiloro
(Mario), Roberta Murgia (Lucrezia Ballotta), Giorgio Spica (Marcello), Roberta
Impallomeni (Laura), Giusy Ferrante (Loredana), Angela Iacomeni (Teresa),
Giuseppe Santostefano (Demetrio), Francesco Boscia (Nora Li Puma), Margot Pucci
(Giuditta Li Puma), Salvo Ficano (Mirelli), Maurizio Juso (Casimiro), Marina
Fragale (Gilda), Adriana Dolce (Altera), Gino Bonanno (Rosario), Marilia
Chiovaro (Cecilia), Giuseppe Nicastro (Alfredo), Mirko Ingrassia (Alfredo),
Piero Gebbia (Direttore Libreria), Renato Magistrato (Paolo), Marco Maria
Correnti (Michele), Daniela Vita (Sara), Antonio Valguarnera (Ruggero), Giuseppe
Celesia (amico Amaranto), Marina Provenzano (Vittoria), Patrizio Rizzo
(barista), Aldo Messina (medico), Valentina Tilotta (segretaria), Stefano
Billante (Leonardo Dorini), Francesco Gebbia, Elena Gebbia, Nicoletta Arena,
Ludovico Genuardi, Federico Scrima (ragazzi libreria), Livia Arena Schonberger
(turista tedesca), Rosanna Pirajno, Gaspare la Grassa, Toni Catania, Giovanna
Ribaudo, Giuseppe Visconti, Vincenzo Gianbanco, Piero Russo, Marcella Abbate,
Angelina Gertrude Pace, Antonio Pia Alagna, Giuseppe Caiozzo, Francesco Callari
(ospiti residenza), Caterina Buscemi, Maria Terzo (cameriere), Manuela Velardo,
Gaspare Catania, Francesco Valguarnera (impiegati residenza), Benedetto Modica,
Federico Portelli (trasportatori), Rosario Andrea Lio, Alessandra Benigno
(figli Demetrio), Davidel Basile (falegname).
Trailer
Video Canzone
Il mio cinema lo trovi due volte a settimana su Futuro Europa:
http://www.futuro-europa.it/dossier/cineteca
A parte qualche piccola inesattezza (il film di Biily Wilder presente all'interno di Erba Celeste è "A qualcuno piace caldo” e non "Gli uomini preferiscono le bionde” che è di Howard Hawks) e un paio di critiche e posizioni dell’autore che personalmente non condivido ritengo questo servizio molto oculato e minuzioso.
RispondiEliminaRingrazio per gli elogi per il lavoro svolto riguardo la fotografia – merito anche degli operatori che si sono alternati durante le riprese – e il montaggio – sofferto e patito insieme a Valentina Gebbia –, color e grading compresi. Mi hanno lusingato non poco (soprattutto pensando alle difficoltà che abbiamo dovuto affrontare e risolvere, tipiche delle produzioni "no budget").
Ugo Flandina
Grazie per l'appunto. Correggo. Effettivamente ho scritto una castroneria.
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