Regia: Salvatore
Samperi. Soggetto: Salvatore Samperi, Ottavio
Jemma. Sceneggiatura: Ottavio Jemma, Alessandro
Parenzo. Montaggio: Sergio Montanari. Fotografia:
Tonino Delli Colli (Technicolor). Scenografie e Costumi: Ezio
Altieri. Aiuto Regista: Marcello
Crescenzi. Opeartore alla Macchina: Carlo Tafani.
Assistenti Operatore: Renato Doria, Alessio Gelsini. Musiche: Fred
Bongusto. Arrangamneti: José Mascolo. Edizioni
Musicali: Ameuropa International. Segretario di Produzione: Neri
Parenti. Fotografo di Scena: Angelo Samperi. Tecnico del Suono:
Franco Bassi. Organizzazione di Produzione: Giorgio Adriani.
Produttore: Silvio Clementelli. Casa di
Produzione: Clesi Cinematografica. Interpreti: Laura Antonelli, Alessandro
Momo, Orazio Orlando, Monica Guerritore, Massimo Vanni, Lino Banfi, Lino
Toffolo, Lilla Brignone, Ria De Simone, Dominique
Boschero, Fred Bongusto, Tino Carraro, Stefano Amato, Lino Banfi,
Fiona Florence, Maria Grazia
Bon, Michaels Barnes, Maurizio
Mannocci, Maurizio Mastino, Pinara
Pavarini, Carmen Sulli, Complesso Franco e i V. 10.
Salvatore Samperi scrive un nuovo film
insieme a Jemma e Parenzo cucito sul personaggio
sexy e conturbante di Laura Antonelli che così tanto aveva stregato il pubblico
in Malizia e nel
successivo Sessomatto,
girato da Dino Risi. Ancora una volta accanto alla bella
attrice troviamo Alessandro Momo per ricostruire una coppia vincente sullo
schema della commedia erotica che prevede un peccato in famiglia, con
la matura cognata che seduce il cugino adolescente. La presenza di Laura
Antonelli è così importante nell'economia della pellicola che i titoli di testa
si aprono con la scritta a caratteri cubitali: Laura Antonelli in Peccato
veniale. Peccato
veniale fa registrare un nuovo successo di pubblico, pure se è
una commedia balneare più debole e con minori pretese rispetto alla saga
familiare di Malizia, riuscita critica di un ambiente
sociale siculo e di una ben precisa epoca storica. Buona la regia - che non si
fa mancare neppure uno spleetscreen a tendina per mettere in scena una
telefonata -, senza pecche la sceneggiatura, interpretata da un cast è di
tutto rispetto, sottolineata da una suadente colonna sonora scritta da Fred
Bongusto - che interpreta se stesso come cantante di night - e arrangiata da
José Mascolo. Citiamo alcuni brani d'epoca che completano
un'intensa suggestione musicale: Meravigliose labbra, cantata da Johnny
Dorelli, Cha cha cha della segretaria, Lacrime amare, interpretata da
Fred Bongusto. Citazione cinematografica: Totò lascia e
raddoppia? (1956) di Camillo Mastrociqnue, quando il ragazzino porta al
cinema Laura e la fidanzata e tra di loro comincia un gioco di
seduzione. Il film è ambientato a
Forte dei Marmi, nell’estate del 1956, racconta l’iniziazione sessuale di un
sedicenne, così innamorato della provocante cognata da trascurare le attenzioni
di una bella coetanea (Guerritore).
Orazio Orlando è l’incauto marito che affida
la bella moglie Laura nelle mani di un fratellino adolescente, prima soltanto
turbato dalle grazie femminili ma con il passare del tempo sempre più
intraprendente. Laura sembra trattare l'adolescente come un bambino, ma poi tra
i due comincia un gioco di seduzione sempre più spinto - a imitazione delle
sequenze di Malizia -, fino a quando la donna si concede nella
cabina al mare dove il ragazzo si era rifugiato in preda allo
sconforto. Samperi calca la mano sul grottesco immortalando il
marito cornuto in un brindisi finale alla perduta verginità del fratello minore,
inconsapevole che proprio sua moglie è stata la nave
scuola. Merita le corna perché rappresenta un personaggio
gretto e sciocco, che cerca di tradire la moglie con una vecchia amante
(Boschero) e non porta a compimento il progetto solo per
vigliaccheria. Laura e il cognatino adolescente hanno compiuto il
loro peccato veniale e sono complici nel tornare ognuno alla vita
normale, senza confessare ad alcuno la trasgressione.
Samperi affronta
ancora una volta il tema dell’attrazione sessuale
tra una donna adulta e un ragazzino, condizionando la creazione di uno
stereotipo che farà scuola, riprodotta in numerosi film della commedia sexy che
adatteranno l’idea originale a situazioni diverse. Si pensi a pellicole come
La cognatina (1975) di Sergio
Bergonzelli, interpretata da Karin Well, ma l’elenco
delle imitazioni - molte di livello davvero infimo - è interminabile. Laura
Antonelli consolida la sua immagine di prima attrice del cinema erotico
italiano, una donna bellissima che sfoggia un sorriso genuino, un mix di
ingenuità e dolcezza, ma anche di malizia e provocazione. Peccato
veniale mette in scena situazioni già viste in
Malizia, ma resta un prodotto di livello medio alto, di gran
lunga superiore alle pellicole che lo imiteranno. Debutta nel cinema una
giovanissima Monica Guerritore (fidanzata del ragazzino), destinata negli anni
Ottanta a ricoprire ruoli interessanti in pellicole softcore
ma successivamente anche in intensi lavori
drammatici. La pellicola non presenta molte sequenze erotiche e
Laura Antonelli compare sempre in vesti molto castigate, secondo la lezione
di Samperi tutto va intuito e il trucco malizioso sta sempre nel
limite incerto, quel si vede - non si vede che conferma uno stile
d'autore.
Peccato veniale segue la tradizione della commedia
balneare lanciata da Luciano Emmer (Domenica
d'agosto) e anticipa le moderne produzioni dei fratelli Vanzina
(Sapore di mare), mettendo in scena un film corale composto da
una vera e propria galleria di tipi umani. Abbiamo il conte cornuto (Banfi) che
racconta barzellette e ride solo lui, la ragazza pelosa (Ria De Simone), il
bagnino veneto (Toffolo), il culturista sciocco (Vanni) che
interpretano una sceneggiatura a base di sesso e comicità. Si vede solo un seno
nudo in tutto il film ed è quello di Ria De Simone, convinta dai ragazzini che
una pomata sulle mammelle le farà scomparire la peluria dal viso. Laura
Antonelli è protagonista di molte situazioni maliziose ed è fotografata in tutto
il suo splendore da Samperi che la immortala in audaci pose mentre
indossa seducenti bikini color rosso fuoco. Basti ricordare
quando si spalma le gambe di crema solare davanti al cognato e rivaleggia
in seduzione con la bellissima Fiona Florence (moglie del cornuto
Banfi). Altri momenti sexy: le palpate di sedere di Orazio Orlando a ogni
saluto, il ragazzo che osserva la cognata in spiaggia nascosto dietro a un
fumetto per non mostrare un'improvvisa erezione, la crema spalmata sul corpo, il
seno nudo sul pattino (solo intuito), il cambio di costume in cabina, la lotta
erotica con il ragazzino sul letto, il voyeurismo dalla porta di
camera, infine il rapporto sessuale che non viene mostrato. Il film è intriso di
malizia, non mostra molto, lascia spazio all’immaginazione, ma non per questo è
meno erotico. Ottimi gli attori più anziani (Lilla Brignone e Tino
Carraro), nel ruolo dei genitori del marito di Laura, ben calati nella parte
comica da coppia navigata e inossidabile. Alessandro Momo è
bravo, pur giovanissimo e di bassa provenienza artistica (fotoromanzi), muore
a diciotto anni, dopo aver interpretato Profumo di
donna (1974) di Dino Risi. Lino Banfi debutta in una commedia
alta, dopo tanti lavori minori, e il suo personaggio che si esprime in un buffo
pugliese (Ti spezzo la noce del caapocollo! Porca
puttena!) che cambia le a in e resterà come
topos irrinunciabile della commedia sexy. Stefano Amato è un'altra
presenza che ritroveremo nel sexy scolastico.
Rubrica bisettimanale di cinema di Gordiano Lupi su Futuro Europa:
http://www.futuro-europa.it/category/cultura
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