di Gianni
Narzisi
Regia: Gianni (Giovanni) Narzisi. Soggetto e
Sceneggiatura: Gianni Narzisi. Direttore della Fotografia: Angelo Lotti.
Costumista: Orietta Nasalli Rocca. Montaggio: Raimondo Crociani, Marcello
Malvestito. Operatori alla Macchina: Adolfo Bartoli, Claudio Morabito.
Assistenti Operatori: Roberto Marsigli, Antongiulio Lotti. Assistente al
Montaggio: Franco Gillia. Ispettore di Produzione: Enzo Tacchia. Musiche: Lelio
Luttazzi. Edizioni Musicali: Ariston Music. Orchestra: U.M.R. diretta da Elvio
Monti. Canzoni: Latin Lover e Give Me cantate da Elvius Prickli. Organizzatore
Generale: John H. Schmeding. Direttore di Produzione: Bruno Liconti.
Produttore: Giulio Scanni per Staff Professionisti Associati, Pelican Film e
Capitol International. Distribuzione: Capitol International. Interni: Teatri
R.P.A. - Elios. Colore: Technospes. Interpreti: Gianfranco D’Angelo, Carlo
Giuffrè, Gloria Guida, Dayle Haddon, Aldo Maccione, Orazio Orlando, Luciano
Salce, Anna D’Amico, Brigitte Petronio, Leo Valeriano, Mauro Vestri.
Maschio
latino cercasi, dotato del
volgarissimo sottotitolo L’affare
s’ingrossa, dal doppio senso per niente nascosto, è una commedia
sexy poco vista e poco visibile, girata da Gianni Narzisi, un regista che
non ha lasciato traccia nel nostro cinema di genere. Abbiamo avuto modo di
rivedere il film a distanza di oltre trent’anni, grazie a una
registrazione effettuata dalla scomparsa Happy Channel, perché non
esiste VHS e tanto meno DVD. Avevamo visto il film in prima
visione cinematografica nel 1977, programmato in un grande cinema di
provincia, addirittura nel fine settimana. Inutile dire che eravamo entrati in
sala convinti soltanto dalla presenza di Gloria Guida - più bella che
mai - promessa dai flani come protagonista assoluta e in versione
sexy. In realtà la bella meranese compare in un solo episodio e
il suo ruolo è marginale nell’economia di una pellicola modesta, ricca di
ottimi attori, sprecati dalla pochezza del regista.
Maschio
latino cercasi si compone di cinque
episodi a tematica erotica: Accadde a
Napoli, Stanotte o mai più, L’amnistia, Gennarino l’emigrante e Scambio made
in Germany. Accadde a Napoli è il
peggiore. Narzisi spreca il talento di Vittorio Caprioli e la vis comica di Gianfranco D’Angelo per
costruire una storia di cattivo gusto con protagonista un finto tedesco a
caccia di minorenni napoletane. Alla fine il pedofilo viene gabbato dalla
furbizia partenopea perché si trova insidiato da un travestito sotto le
lenzuola. Poche le trovate originali e divertenti, forse solo il sexy shop
illegale e la bruttissima nana vergine con i baffi, ma tutto è fin troppo sopra
le righe.
Stanotte o
mai più mette in campo un campione
della risata come Gino Bramieri (più bravo in televisione e in teatro che al
cinema) e la fulgida bellezza di Gloria Guida. Bramieri è un imprenditore
innamorato di una giovane attrice di film erotici (Guida), che lo rifiuta
perché giudicato troppo vecchio per i suoi gusti. Il ricco spasimante decide di
farsi operare da un medico nazistoide (sempre Bramieri) che lo
ringiovanisce riempiendolo di molle e ingranaggi, ma invitandolo a non fare l’amore
per quindici giorni, altrimenti rovinerebbe il suo capolavoro. Leo
Valeriani è l’autista dell’imprenditore, un caratterista di modesto livello,
presto scomparso. Un episodio fantaerotico e - tutto sommato - abbastanza
divertente. Finale prevedibile con Bramieri che deve farsi operare di nuovo
dopo aver approfittato di Gloria Guida. Alcune sequenze sexy mostrano la bella
attrice seminuda, in veste da camera, in minigonna rossa, a seno nudo, in
sintonia con il voyeurismo che
caratterizza il genere. Gloria Guida non recita con la sua voce ma è
doppiata. Divertenti - ma fin troppo eccessivi - i titoli dei film interpretati
nella finzione scenica: Vergine ma solo
negli occhi, L’ammucchiata
preistorica, Le mille fronfronate
in una notte... Si cita James Dean - idolo della bella attrice - grazie
alle locandine di Gioventù bruciata e
Il gigante.
L’amnistia è l’episodio più riuscito, grazie alla bravura di tre
attori straordinari come Luciano Salce, Aldo Maccione e Dayle Haddon.
Il segmento è girato in interni e ricorda le scenette teatrali tipiche dell’avanspettacolo.
Vediamo un ex galeotto approfittarsi della moglie avvocato di un
colonnello in pensione, dopo essersi informato sugli anni di galera da scontare
in caso di violenza carnale. Tempi comici perfetti, voyeurismo al punto giusto, sguardi furtivi, sensualità
ammiccante. Peccato che la sceneggiatura sia prevedibile. Maccione
e Salce sono ben affiatati. Dale Haddon è sexy e
affascinante.
Gennarino l’emigrante è girato in Germania, vede interpreti niente meno
che Orazio Orlando e Stefania Casini, ma Narzisi spreca due bravi
attori scrivendo una sceneggiatura risibile. Per farla breve, marito emigrante
e moglie tedesca si ritrovano a fare gli attori nei film porno per far quadrare
il bilancio familiare. Il marito riesce a dare il meglio di sé sul
set delle produzioni solo facendo sesso con la legittima consorte. Questo
segmento si ricorda per fastidiose sequenze di pubblicità indiretta: Fernet
Branca, Pejo, Marlboro (esibite da Orlando), J&B... inquadrate in primo
piano o mostrate grazie a enormi manifesti. Abbastanza sensuale uno strip di
Stefania Casini. Finale mozzo, come in quasi tutti gli altri episodi.
Scambio made
in Germany spreca le doti
di Carlo Giuffré e Adriana Asti (insolitamente nuda) in una storia
prevedibile di scambio di coppie, al termine della quale la moglie
timorata si trasforma in una mantide del sesso. Il marito - un barone siciliano
- geloso e contrariato, l’apostrofa come grandissima bottana,
dopo un finale da bagarre, inserito
in una modesta pochade.
Interessante un inserto da mondo movie
sexy, girato nel quartiere a luci
rosse, con uno spogliarello ripreso dal vero e alcune immagini rubate di vita
cittadina. Commistione di generi, certo, ma molto rozza.
Pubblicità indiretta: a farla da padrone è il Corvo di Salaparuta,
visto che i protagonisti sono siciliani all’estero.
Gianni Narzisi scrive, sceneggia e gira un lavoro
dimenticabile che si permette il lusso di sprecare attori di talento e alcune
bellezze della commedia erotica. Narzisi è modesto scrittore di
cinema, ancor peggiore come regista, sia nella direzione degli attori, che
sembrano recitare senza guida, seguendo il talento naturale, sia come tecnico.
Movimenti di macchina indecisi, zoom inutili, immagini sghembe, attori fuori
campo, totale incapacità di creare suggestioni da vera commedia sexy. Gloria
Guida non si trova bene con Narzisi, il solo regista della sua lunga carriera
di cui non conserva un buon ricordo. Roberto Poppi ci soccorre per la breve
carriera di un regista che ha girato soltanto questo film e il pessimo western Djurado (1967), che nel titolo tradisce
l’ispirazione al popolare Django. Si
ricorda come operatore di Giannini, Bava e Dallamano, ma pure come direttore
della fotografia di Vivarelli e per il livido bianco e nero de La comare secca di Bertolucci. Sprecata
anche la colonna sonora di Lelio Luttazzi. Maschio
latino cercasi può essere rivisto solo come documento di un’epoca che non
può tornare e - pur nella sua pochezza - provoca comunque (in noi che c’eravamo)
un fremito di nostalgia.
Gordiano Lupi
www.infol.it/lupi
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