Claudio Bartolini è un
vero critico cinematografico, anzi credo che sia un docente universitario della
materia, sicuramente competente e coltissimo, collabora con Film TV,
Nocturno Cinema, cura rassegne, corsi
e cineforum. Ha pubblicato ottimi libri sul cinema di Pupi Avati (Il gotico padano, Nero Avati) editi niente meno che da Le Mani, oltre a dare alle
stampe Videocronenberg con Bietti. Si
è occupato di Ridley Scott e David Fincher. Adesso affronta Armando Crispino,
con la prefazione di Francesco Crispino, figlio del regista, e lo fa con grande
preparazione tecnica, studiando ogni pellicola come se dovesse comporre
altrettanti capitoli di un testo universitario. Solo che le persone interessate
a un regista come Crispino - giocoforza minore, del cinema bis… - non devono
affrontare un esame, ma vogliono soltanto documentarsi, saperne di più,
conoscere retroscena. Ecco, questo libro non è per loro. Non voglio dire che Macchie solari non sia un ottimo testo.
Tutt’altro. Lo è fin troppo. Bartolini fornisce notizie e dettagli tecnici,
aprendo persino una finestra sui molti progetti mai realizzati dal regista. Il
limite del libro - a mio avviso - è quello di trattare con eccessiva serietà critica
pellicole come Macchie solari, Commandos, Frankenstein all’italiana e Faccia
da schiaffi. Per molti lettori ciò che definisco un limite costituirà un
pregio, ma a mio modo di vedere sul cinema
bis italiano è importante fare divulgazione alla portata di tutti, non
costruire apparati critici a uso e consumo di pochi eletti. In ogni caso la
collana I Ratti di Bloodbuster è benemerita, perché colma un vuoto di mercato e
accontenta molti appassionati. Tra le cose migliori uscite per il piccolo
editore milanese: Nudi e crudeli - I mondo
movies italiani (Bruschini & Tentori, che a mio avviso usano il
linguaggio giusto e sono molto preparati), Tutte
dentro - il cinema della segregazione femminile (Di Marino & Artale) e Kiss kiss… Bang bang - il cinema di Duccio
Tessari (Melelli). In preparazione alcune chicche: Deliria - il cinema di Michele Soavi (Ilaria Feole), Maurizio Merli: il commissario di ferro
(Fulvio Fulvi) e Voglia di guardare – L’eros
secondo Joe D’Amato (Tentori). Siamo molto curiosi!
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