sabato 3 gennaio 2015

Malizia 2000 (1991)

di Salvatore Samperi



Regia: Salvatore Samperi. Soggetto e Sceneggiatura: Ottavio Jemma, Salvatore Samperi. Fotografia: Paolo Carnera. Montaggio: Sergio Montanari. Musiche: Fred Bonmgusto. Produttore: Anna Maria Clementelli, Silvio Clementelli. Casa di Produzione: Clesi Cinematografica. Durata: 100’. Genere: Erotico. Interpreti: Laura Antonelli, Turi Ferro, Roberto Alpi, Luca Ceccarelli, Barbara Scoppa, Miko Magistro, Marcello Arnone, Josephine Scandi.



Malizia 2000 si propone come ideale prolungamento della storia tra il barone Ignazio la Brocca (Ferro) e l’ex cameriera Angiolina (Antonelli), sposata al termine del film Malizia (1973), un lavoro epocale che ha segnato i capisaldi del genere erotico - malizioso, nel caso specifico dei peccati in famiglia. Vediamo in breve la trama, non certo entusiasmante. 



Ignazio La Brocca ha sessant’anni e vive nella villa di famiglia una relazione abitudinaria con l’ex cameriera Angela, diventata sua moglie. Il barone ha persino un’amante, la giovane segretaria (Scoppa), che a un certo punto diventa amica della moglie e non vuol più saperne del rapporto. A sconvolgere la monotonia del quotidiano arrivano - su invito del sovrintendente - il giovane architetto Lance Bruni (Alpi) e il figlio adolescente Jimmy (Ceccarelli) per portare alla luce  la tomba della principessa Aisha, murata viva da Ruggero di Altavilla. Angela è in crisi con il marito ma è ancora una donna piacente, capace di turbare il ragazzino, come era accaduto con il personaggio di Nino, interpretato da Alessandro Momo in Malizia.



Tra Angela e Jimmy comincia una storia a base di bigliettini amorosi, rose rosse e minacce, con il ragazzino che dimostra non pochi problemi psicologici e una pericolosa gelosia nei confronti del padre. Angela finirà a letto con l’architetto dopo aver solleticato con malizia le fantasie erotiche del giovane. Eccessiva la parte in cui il figlio mutila il padre con assurdi incidenti provocati ad arte, prima a un lobo auricolare, poi un dito, quindi lo fa sfregiare al viso. Il finale mette in scena la partenza dell’architetto con il figlio e sembra far intravedere la possibilità che il rapporto tra il vecchio barone e l’ex cameriera possa riprendere vigore come un tempo.



Malizia 2000 è un film triste e inutile che rappresenta il doppio canto del cigno sia per Salvatore Samperi che per Laura Antonelli. La pellicola non ripete il successo del film simbolo ma soprattutto segna l’amara uscita di scena dell’attrice, provocata dalle conseguenze di inadatte cure cosmetiche. Laura Antonelli viene sottoposta a una serie di iniezioni di siero antirughe per renderla attraente e giovanile, adatta al ruolo sexy che la sceneggiatura impone. Purtroppo le iniezioni le deturpano il volto, la faccia gonfia irrimediabilmente, le foto del disastro fisico fanno il giro del mondo e contribuiscono al flop della pellicola. Laura Antonelli chiede tre miliardi di danni alla produzione che non si prende nessuna responsabilità. Triste uscita di scena per un’attrice simbolo del cinema erotico italiano che si congeda dal pubblico con un film da dimenticare. Da un punto di vista critico, torna il tema samperiano della relazione tra una donna matura e un ragazzino, ma non esiste tensione erotica, soltanto una scialba riproposizione di vecchi e improponibili schemi. Laura Antonelli non si vede mai nuda, mostra un seno al termine di un rapporto e non va oltre maliziosi accavallamenti di gambe. 



Il suo volto è l’ombra della radiosa bellezza d’un tempo, persino il sorriso è sfiorito. Erotismo ai minimi termini, comicità indigesta nelle sequenze dei paradossali incidenti e in tutta la parte che vede la scoperta della tomba nei sotterranei. Samperi è in declino come la sua protagonista. Il film è brutto, mal recitato, per niente erotico, costellato di improbabili dialoghi, situazioni grottesche e paradossali che lo rendono un’icona del trash. Peccato. Il flop di Malizia 2000 convince Samperi ad abbandonare il cinema e a dedicarsi ad alcuni lavori televisivi: Dov’eri quella notte (1992), Madame (2004), L’onore e il rispetto (2006 - 2009) e Il sangue e la rosa (2008), girato insieme a Luciano Odorisio e Luigi Parisi. Negli ultimi anni della sua vita, Samperi (1944 - 2009) progettava un rientro sul grande schermo con una coproduzione italo-argentina: Estrenando sueños, mai realizzata.  

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