di Mario Mattòli
Regia: Mario Mattòli. Soggetto e Sceneggiatura:
Roberto Gianviti, Vittorio Metz. Fotografia: Alvaro Mancori. Montaggio: Gisa
Radicchi Levi. Musiche: Gianni Ferrio. Scenografia: Alberto Boccianti. Costumi:
Giuliano Papi. Trucco: Titi Efrade. Durata: 96’. Bianco e Nero. Interpreti: Ugo Tognazzi,
Virna Lisi, Totò, Giulietta Masiero, Raimondo Vianello, Lia Zoppelli, Francesco
Mulè, Nando Bruno, Anna Campori, Iole Mauro, Giovanni Filidoro, Pietro De Vico,
Tina Perna, Ely Drago, Vittorio Congia, Mario Siletti, Ignazio Leone, Nando
Angelini, Totò Mignone, Ughetto Bertucci, Salvo Libassi, Edy Biagetti, Floria
Carosello, Nerio Bernardi, Cesare Martignoni, Vera Drudi.
Sua
eccellenza si fermò a mangiare (1961)
di Mario Mattòli è una commedia ricca di elementi sexy interpretata da Totò,
Ugo Tognazzi, Raimondo Vianello, Francesco Mulè, Virna Lisi, Lauretta Masiero e
Lia Zoppelli. Si tratta dell’ultimo film girato da Mattòli con Totò interprete
principale, la fine di un sodalizio molto fruttuoso. Totò è un ladro che si
introduce in un appartamento e cerca di approfittare di bugia che Tognazzi racconta
alla moglie Virna Lisi per nascondere una scappatella extraconiugale. Commedia
degli equivoci allo stato puro, ambientata nel periodo fascista, con Totò che
si traveste da dottore e viene scambiato per il medico privato di Mussolini.
Alla fine il ladro, che veste i panni del dottor Tanzarella, dopo molte
vicissitudini si appropria delle posate d’oro cesellate da Benvenuto Cellini,
fingendo di telefonare al Duce. Il furto delle posate mette in primo piano la
grande ambizione di tutti i presenti, che vorrebbero far carriera grazie alla conoscenza
di Mussolini da parte del ministro e del medico.
Sua Eccellenza si fermò a mangiare viene rieditato - per problemi
politici - nel 1967 con il titolo Il dottor Tanzarella, medico personale
del... fondatore dell’Impero. La critica più illuminata ricorda l’importanza
di questo lavoro come precursore di molti stereotipi della commedia
all’italiana e della commedia sexy: scambio di coppie, malintesi, doppi sensi,
scambi di camere, donne nascoste negli armadi, qui pro quo in camera da letto.
L’ambientazione anni Trenta contribuisce a realizzare una velata critica al
regime, una satira degli uomini politici senza personalità che sostengono Mussolini.
Girato in Umbria, nelle campagne di Montefalco, nella finzione Castelletto, villa
di una contessa che attende la visita di un gerarca fascista. Memorabile il
discorso commemorativo del ministro - un formidabile Raimondo Vianello - ignaro
del campione sportivo da celebrare, che improvvisa una comica orazione basata
sui suggerimenti di Ugo Tognazzi. Ottimo il rapporto comico Totò - Mulè, il
primo nei panni di un furbo ladruncolo che riesce a farla franca e il secondo
come imbranato commissario di polizia. Erotismo blando tra Tognazzi e Lisi,
marito e moglie insoddisfatti che, dopo il tradimento di lui, comprendono
l’importanza del rapporto erotico per rinsaldare il matrimonio. Lauretta
Masiero è l’amante di Tognazzi, presentata come finta moglie del ladro, ma che in
passato ha avuto un breve incontro con il ministro, purtroppo andato in bianco.
Pure qui l’erotismo abbonda, sia quando la Masiero viene nascosta in camera,
che quando ricorda i particolari di un rapporto non concluso. Totò si lancia
nei doppi sensi sui finocchi (“In
paese ce ne sono tanti”) e lo spettatore comprende che non sta parlando di
verdura. Ma anche quando loda l’opulenza di una ragazza formosa non è da meno e
rischia un taglio da parte della censura. Sua
Eccellenza si fermò a mangiare è una pochade
ben costruita da un regista esperto in comicità, moderna e piccante, sin troppo
audace per il 1961. L’erotismo sta conquistando il cinema italiano.
Rassegna critica. Paolo Mereghetti (una stella e
mezzo): “L’ultimo film di Totò con Mattòli si inserisce senza molta originalità
nel filone che rievoca il ventennio con toni burleschi: si salva solo Totò nei
panni di un ladro incorreggibile”. Morando Morandini (due stelle per la critica
- tre stelle per il pubblico): “Pochade
inoffensiva sotto ogni aspetto, ma che, anche per pressioni dall’alto, fu
rititolata Dott. Tantazella, medico
personale del… fondatore dell’impero. Ultimo film di Totò con Mattòli, e
non tra i più riusciti anche perché deve cedere il posto all’invadente coppia
Tognazzi - Vianello”.
Non condivido le due impostazioni critiche. Mi schiero
dalla parte del pubblico e di Pino Farinotti, che assegnano tre stelle. La
coppia Tognazzi - Vianello si amalgama bene alla vis comica di Totò e costruisce alcune parentesi da antologia come
il discorso commemorativo dello sportivo. Totò è debordante, incontenibile come
sempre, questa volta alle prese con soggetto e sceneggiatura di tutto rispetto,
scritte da Gianviti e Metz. Ottimo il commento musicale di Gianni Ferrio sulla
base di Creola - Straziami ma di baci
saziami.
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