Appunti per un libro su Godzilla
Godzilla segna per la Toho un successo commerciale senza precedenti, perché il film esce in tutto il mondo, persino in America e in Europa. Il sequel è dovuto e se ne occupa Motoyoshi Oda, perché Inoshiro Honda è impegnato in altri progetti. Eiji Tsuburaya è il creatore dei mirabolanti effetti speciali e lo sarà fino alla morte, avvenuta nel 1971. Il re dei mostri (1955), segue Godzilla (1954) e ignora la morte del rettile preistorico perché lo fa combattere con Anguirus (che in Italia è noto come Anzilla).
Il re dei mostri manca della magia del primo, irripetibile Godzilla, non ha molto a che vedere con il simbolismo e con la paura della bomba atomica, ma si limita a replicare scene di combattimenti e grandi distruzioni, spesso prelevate pari pari dalla vecchia pellicola.
La Toho non produce solo Godzilla, ma comincia sfornare film di mostri a ripetizione, diretti da Honda con la collaborazione di Tsuburaya. Ricordiamo un’originale storia dello yeti, intitolata Jujiri Yukiotoko (Half Human, nella versione USA, modificata e allungata), da noi inedita e passata a notte fonda sui canali RAI, in versione sottotitolata. Un altro mostro affascinante è Rodan, che nel 1956 è protagonista di Rodan, il mostro alato, prima pellicola a colori diretta da Honda con gli effetti speciali di Tsuburaya. Rodan è un terribile pterodattilo risvegliato dalle esplosioni atomiche che serve a lanciare un messaggio di pace tra i popoli.
I misteriani (1958) è un film spaziale prodotto dalla Toho, girato a colori da Inoshiro Honda, una sorta di ratto delle Sabine in chiave futuristica, che sarà seguito da Inferno nella stratosfera (1960), ancora un film per spingere il mondo sul sentiero della pace. Uomini H (1958) è un horror puro girato da Honda e Tsuburaya che vede protagonisti dei mostri gelatinosi affamati di carne umana e prodotti dalla solita esplosione atomica. Molto simile al contemporaneo The Blob (1958), distribuito negli Stati Uniti, che vede lo stessa tematica del mostri assassino che si rifugia nelle fogne e colpisce quando meno ce lo aspettiamo. Altri film di fantascienza della coppia Honda - Tsuburaya sono Hanayome Sanjuso (1958) e Gas Ningen Dai Ichi – Go (1960), mai arrivati in Italia. Dakaiju Baran (Varan, negli USA) - sempre di Honda - parla di una lucertola preistorica all’assalto del mondo, ma è un remake dei temi di Godzilla. Jun Fukuda realizza per la Toho, insieme a Tsuburaya, Denso Ningen, ma non ha molto successo. Il mago degli effetti speciali collabora con Hiroshi Inagari per Nippon Tanjo, film che vede un drago a tre teste che anticipa il Ghjdorah della serie Godzilla. Sekai Dai Senso di Shue Matsubayashi, è un film fantastico che gode degli effetti speciali di Tsuburaya ed è un nuovo monito giapponese al timore che un conflitto mondiale possa annientare l’umanità.
Mosura (1962), noto negli USA come Mothra, vede di nuovo insieme Honda e Tsuburaya per affrontare il tema del mostro che minaccia l’umanità. Mothra è il primo mostro buono nella storia del cinema giapponese, una gigantesca falena nata da un enorme baco da seta che affascina i bambini. Il film è una fiaba che comincia nelle Infant Island, un atollo fantastico dove vivono uomini microscopici, dove vengono rapite le minuscole Aeline, sacerdotesse che custodiscono l’uovo sacro. Mothra nasce come larva gigantesca e subito dopo si trasforma in falena dalle dimensioni incredibili. Mothra distruggerà intere città per ritrovare le piccole sacerdotesse e infine tornerà con loro a Infant Island. Il personaggio della falena gigante tornerà spesso nella serie Godzilla e sarà un elemento importante per affascinare i piccoli spettatori.
Sono molti i film della Toho che non hanno una versione italiana. Tra questi ricordiamo Yosei Gorath (1962), una via di mezzo tra il film spaziale e la serie Godzilla.
Godzilla segna per la Toho un successo commerciale senza precedenti, perché il film esce in tutto il mondo, persino in America e in Europa. Il sequel è dovuto e se ne occupa Motoyoshi Oda, perché Inoshiro Honda è impegnato in altri progetti. Eiji Tsuburaya è il creatore dei mirabolanti effetti speciali e lo sarà fino alla morte, avvenuta nel 1971. Il re dei mostri (1955), segue Godzilla (1954) e ignora la morte del rettile preistorico perché lo fa combattere con Anguirus (che in Italia è noto come Anzilla).
Il re dei mostri manca della magia del primo, irripetibile Godzilla, non ha molto a che vedere con il simbolismo e con la paura della bomba atomica, ma si limita a replicare scene di combattimenti e grandi distruzioni, spesso prelevate pari pari dalla vecchia pellicola.
La Toho non produce solo Godzilla, ma comincia sfornare film di mostri a ripetizione, diretti da Honda con la collaborazione di Tsuburaya. Ricordiamo un’originale storia dello yeti, intitolata Jujiri Yukiotoko (Half Human, nella versione USA, modificata e allungata), da noi inedita e passata a notte fonda sui canali RAI, in versione sottotitolata. Un altro mostro affascinante è Rodan, che nel 1956 è protagonista di Rodan, il mostro alato, prima pellicola a colori diretta da Honda con gli effetti speciali di Tsuburaya. Rodan è un terribile pterodattilo risvegliato dalle esplosioni atomiche che serve a lanciare un messaggio di pace tra i popoli.
I misteriani (1958) è un film spaziale prodotto dalla Toho, girato a colori da Inoshiro Honda, una sorta di ratto delle Sabine in chiave futuristica, che sarà seguito da Inferno nella stratosfera (1960), ancora un film per spingere il mondo sul sentiero della pace. Uomini H (1958) è un horror puro girato da Honda e Tsuburaya che vede protagonisti dei mostri gelatinosi affamati di carne umana e prodotti dalla solita esplosione atomica. Molto simile al contemporaneo The Blob (1958), distribuito negli Stati Uniti, che vede lo stessa tematica del mostri assassino che si rifugia nelle fogne e colpisce quando meno ce lo aspettiamo. Altri film di fantascienza della coppia Honda - Tsuburaya sono Hanayome Sanjuso (1958) e Gas Ningen Dai Ichi – Go (1960), mai arrivati in Italia. Dakaiju Baran (Varan, negli USA) - sempre di Honda - parla di una lucertola preistorica all’assalto del mondo, ma è un remake dei temi di Godzilla. Jun Fukuda realizza per la Toho, insieme a Tsuburaya, Denso Ningen, ma non ha molto successo. Il mago degli effetti speciali collabora con Hiroshi Inagari per Nippon Tanjo, film che vede un drago a tre teste che anticipa il Ghjdorah della serie Godzilla. Sekai Dai Senso di Shue Matsubayashi, è un film fantastico che gode degli effetti speciali di Tsuburaya ed è un nuovo monito giapponese al timore che un conflitto mondiale possa annientare l’umanità.
Mosura (1962), noto negli USA come Mothra, vede di nuovo insieme Honda e Tsuburaya per affrontare il tema del mostro che minaccia l’umanità. Mothra è il primo mostro buono nella storia del cinema giapponese, una gigantesca falena nata da un enorme baco da seta che affascina i bambini. Il film è una fiaba che comincia nelle Infant Island, un atollo fantastico dove vivono uomini microscopici, dove vengono rapite le minuscole Aeline, sacerdotesse che custodiscono l’uovo sacro. Mothra nasce come larva gigantesca e subito dopo si trasforma in falena dalle dimensioni incredibili. Mothra distruggerà intere città per ritrovare le piccole sacerdotesse e infine tornerà con loro a Infant Island. Il personaggio della falena gigante tornerà spesso nella serie Godzilla e sarà un elemento importante per affascinare i piccoli spettatori.
Sono molti i film della Toho che non hanno una versione italiana. Tra questi ricordiamo Yosei Gorath (1962), una via di mezzo tra il film spaziale e la serie Godzilla.
Il trionfo di King Kong è girato con il metodo classico prediletto da Eiji Tsuburaya, che ignora la stop-motion (spostare il modellino del mostro da un fotogramma all’altro) e ricorre a uomini che indossano costumi di gomma e a pupazzi per le scene in campo lungo. Tsuburaya non esita a utilizzare un attore per interpretare lo scimmione che nella pellicola statunitense veniva animato con il procedimento fotogramma per fotogramma da Willis O’ Brien.
Un altro film girato dalla coppia Honda - Tsuburaya nel 1964 è Dogora, il mostro della grande palude, un essere venuto dallo spazio coinvolto in una trama gialla da film di 007. Godzilla è ancora il primo impegno di regista e curatore degli effetti speciali, perché arriva anche Watang, nel favoloso impero dei mostri, che sarebbe Gojira tai Mosura (Godzilla contro Mothra), distribuito negli States come Godzilla contro la cosa. Un film girato in economia pieno di scene prelevate pari pari dal precedente Mothra.
Altre pellicole prodotte da Honda e Tsuburaya sono Atragon, il supersottomarino volante (Katei Gunkan) - che affronta e attualizza il mito di Atlantide-, e Matango - un horror classico di straordinaria potenza per raccontare il terrore del fungo atomico. Sandai Kaiju Ghiho Sai Daino Kessen (negli USA Ghidorah, Three Headed Monster) è inedito in Italia ed è una coproduzione Toho - American International Pictures che pullula di mostri come Ghidorah, Godzilla, Mothra e Rodan. L’invasione degli astromostri (1966) ripete la trama del precedente aggiungendo un po’ di scontri spaziali. Godzilla è l’idolo dei bambini, un drago buono che sorride al pubblico quando picchia il cattivo di turno. Honda abbandona le sceneggiature impegnate intrise di messaggi e di simbolismo per compiere una scelta tematica popolare.
Nel 1965 Honda e Tsuburaja mettono in campo Frankenshutain tai Baragon, un originale Frankenstein nipponico, un uomo gigantesco (ma buono) nato dalle rovine di Hiroshima che se la deve vedere contro il mostro Baragon. Santa tai Gailah (1966), edito anche in Italia come Katango o Kong, uragano sulla metropoli, è uno dei migliori film di Honda e vede ancora una volta in azione il Frankenstein gigante contro Katango, la sua copia malvagia. Hishiro Honda ama fare film di mostri, ma se avesse mezzi superiori si misurerebbe volentieri con pellicole di fantascienza. Non crede nell’umorismo in un film di mostri e allora ci pensa Jun Fukuda, che nel 1966 dirige Il figlio di Godzilla, pellicola comico - trash con Minilla protagonista. Le ultime pellicole di Honda alla Toho sono King Kong, il gigante della foresta (1967), un successo di pubblico in tutto il mondo, Gli eredi di King Kong (1968) e nel 1969 anche il suo ultimo Godzilla (Gojira, Minira, Gabara-Oru Kaiju Daishingeki), quasi completamente realizzato con materiali di recupero da film precedenti.
Latitudine zero (1969) è un ritorno ad alti livelli per Honda che narra una storia sottomarina a fosche tinte fantahorror. L’ultimo film della premiata ditta Honda - Tsuburaya è Gezora, Ganime, Kameba-Kessen! Nankai no Daikaiju (Atom, il mostro della galassia, per noi italiani), girato nel 1971, che racconta l’assalto alla Terra da parte di una mostruosa ameba spaziale. Eiji Tsuburaja muore subito dopo la fine delle riprese di Atom (1971), Hishiro Honda si fa da parte e comincia a collaborare con l’amico Akira Kurosawa. La Toho si affida ad altri registi che gestiscono il parco mostri creato dalla fervida fantasia di Honda e Tsuburaja, anche se il figlio di quest’ultimo (Hajime, nato nel 1931) prende il posto del padre. La serie Godzilla passa nelle mani di Yoshimitsu Banno (Godzilla, furia di mostri - 1971) e soprattutto di Jun Fukuda (Godzilla contro i giganti - 1972, Ai confini della realtà - 1973, Godzilla contro i robot, 1974), che porta le avventure del mostro preistorico a livello di scadenti fumetti maga e di puerili cartoni animati. Ishiro Honda chiude il suo lavoro con la Toho nel 1975 con lo scadente Distruggete Kong - La terra è in pericolo, conclusione del precedente Godzilla contro i robot.
Godzilla torna alla ribalta nel 1984 con una pellicola che lo riporta alle origini e mette in primo piano un mostro minaccia per l’umanità: Godzilla 1985, di Koti Hashimoto. Roger Corman distribuisce il film negli Stati Uniti dopo aver rimontato e modificato qualche scena. Godzilla è risorto. Nel 1989 la Toho produce Godzilla contro Biollante di Kazuki Omori, che mette in scena la lotta del mostro contro un avversario dalla testa di rosa. Godzilla contro King Ghidorah (1991), sempre di Kazuki Omori, arriva quando il merchandising sul lucertolone preistorico è ai massimi livelli e la sua popolarità televisiva è notevole. Godzilla contro Mothra (1992) di Takao Owara riporta in auge la falena tanto amata dai bambini e riscuote un buon successo di pubblico.
Inishiro Honda (1911) muore nel 1993, lasciando un’eredità pesante da gestire, ma nello stesso anno la Toho lancia una trilogia importante con protagonista Godzilla: Godzilla contro Mechagodzilla (1993) di Takao Owara, Godzilla Vs Space Godzilla (1994) e Godzilla Vs Destroyer (1995), sempre di Owara, che decreta la morte del mostro. Si tratta di tre film molto ben girati e intrisi degli antichi simbolismi della serie. Godzilla muore per necessità, perché la Toho cede agli americani della Columbia Tristar i diritti di sfruttamento sul personaggio. Ma non è così, perchè in tempi recenti abbiamo avuto nuovi episodi giapponesi di una saga che non accenna a finire…
Gordiano lupi
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