Regia: Demofilo Fidani. Soggetto: Demofilo Fidani.
Sceneggiatura. Demofilo Fidani, Mila Valenza (Vitelli). Fotografia: Aldo Giordani. Montaggio:
Piera Bruni, Gianfranco Simoncelli. Musica: Lallo Gori. Edizioni Musicali:
Nazionalmusic (Milano). Canzone colonna sonora: Circus Mind (canta Mack Sigis Porter Ensemble). Produzione:
Demofilo Fidani per Tarquinia Internazionale Cinematografica. Direttore di
Produzione: Oscar Santaniello. Ambientazione: Mila Valenza (Vitelli). Aiuto Regista:
Filippo Perrone. Operatore Macchina: Claudio Morabito. Assistente Operatore:
Enrico Biribicchi. Mixage: Renato Cadueri. Doppiaggio: Cid. Colore: Telecolor.
Arredamento: Il Pentagono (Roma). Genere: Thriller Erotico. Durata: 90’. Interni:
Stabilimenti Palatino (Roma). Interpreti: Paola Senatore, Simone Blondell
(Simonetta Vitelli), Jerry Colman, Raffaele Curi, Carlo Gentili, Ettore Manni,
Hunt Powers, Giancarlo Prete, Franco Ressell, Yvonne Sanson, Mario Valdemarin,
Howard Ross (Renato Rossini), Armando Bottin, Paul Crain, Giorgio Gravina,
Carla Mancini, Lucky McMurray. Visto
censura: 60.334 del 9 maggio 1972. Prima proiezione italiana: 28 luglio 1972.
In Francia: 13 dicembre 1973 come Caresses à domicile.
Demofilo Fidani (1914 - 1994) comincia la sua vita in
maniera avventurosa, perché viene al mondo a bordo di una nave diretta in
Sardegna, tanto che all’anagrafe risulta iscritto a Cagliari. Frequenta
l’Accademia delle Belle Arti a Roma, pittore per tutta la vita, esordisce nel cinema
come scenografo (1941) e lavora (a suo dire) alla produzione di ben 245
pellicole, dal 1961 al 1975. Incontriamo Fidani regista e produttore, a partire
dal 1978, assieme alla moglie Mila Vitelli, di un esiguo numero di modeste
pellicole - circa venti -, molte di genere western (alcuni Sartana apocrifi), altre thriller ed erotiche, caratterizzate da
poche pretese, realizzate in pochi giorni. Utilizza una grande quantità di
pseudonimi: Miles Deem, Demos Philos, Alex Demos, Dick Spitfire, Sean O’ Neal, Lucky
Dickinson, Nedo la Fida, Danilo Dani. Pittore e sensitivo di successo. (Fonte:
Roberto Poppi, I Registi del cinema
italiano).
A.A.A.
Massaggiatrice bella presenza offresi
è uno dei pochi film che Demofilo Fidani firma con il suo nome, fino a poco tempo
fa abbastanza introvabile. Interessante perché segna una prima trappa
importante nella della carriera di Paola Senatore, che aveva già interpretato
una piccola parte nell’avventuroso Robin
Hood l’invincibile arciere di José Merino (1970), ma che in A.A.A. massaggiatrice bella presenza
offresi ricopre addirittura il ruolo della protagonista. Marco Giusti
definisce il film “un porno thriller con protagonista la figlia del regista”
(Simonetta Vitelli che si fa chiamare Simone Blondell), ma in realtà il suo
ruolo è secondario, perché è soltanto l’amica della protagonista. Tra l'altro Simonetta Vitelli non è figlia del regista ma del primo marito della moglie di Fidani. La trama è
intrigante dal punto di vista del thriller erotico - morboso, anche se un po’
convenzionale. Paola Senatore è Cristina, una ragazzina borghese stanca dei
genitori e del fidanzato che scappa a casa di un’amica (Blondell) e si mette a
fare la mignotta.
Il thriller comincia quando Cristina incontra un protettore (Ross), comincia a frequentare clienti facoltosi che vengono uccisi uno dopo l’altro. Yvonne Sanson è la madre di Cristina. Ettore Manni è il commissario napoletano che indaga. Ottima la tensione e la struttura da giallo erotico che segue il canovaccio dei fumetti neri e del thriller all’italiana, con il regista che dissemina indizi per tutto il film e fa scoprire l’assassino soltanto all'ultima sequenza.
Molto ben fatto il finale tra rallenti e piani sequenza, quando scopriamo che il killer è il padre della ragazzina che non voleva accettare la realtà di una figlia prostituta. Ottima la sequenza finale che riprende la disperazione di Paola Senatore che apprende la notizia dal giornale e si dirige mesta verso Ponte Milvio.
Si vocifera - ma non ne abbiamo nessuna certezza - che il film sia un porno ante litteram, realizzato all’insaputa dell’attrice addizionandolo di scene girate da controfigure per il mercato estero. Noi abbiamo visto una versione normale, di per sé piuttosto spinta, con una Paola Senatore molto nuda, impegnata in una seri di amplessi e fotografata senza veli. Alcune sequenze sono da commedia sexy: il bagno in vasca con un cliente, l’occhio che spia dal buco della serratura... Preponderante il thriller erotico, di gran moda, che segue la lezione di Mario Bava e di Dario Argento, con la figura del killer incappucciato, in guanti gialli invece che neri, che uccide a colpi di rasoio. Buona la colonna sonora beat composta da Lallo Gori, caratterizzata dal brano Circus Mind eseguito dai Mack Sigis Porter Ensemble.
Il thriller comincia quando Cristina incontra un protettore (Ross), comincia a frequentare clienti facoltosi che vengono uccisi uno dopo l’altro. Yvonne Sanson è la madre di Cristina. Ettore Manni è il commissario napoletano che indaga. Ottima la tensione e la struttura da giallo erotico che segue il canovaccio dei fumetti neri e del thriller all’italiana, con il regista che dissemina indizi per tutto il film e fa scoprire l’assassino soltanto all'ultima sequenza.
Molto ben fatto il finale tra rallenti e piani sequenza, quando scopriamo che il killer è il padre della ragazzina che non voleva accettare la realtà di una figlia prostituta. Ottima la sequenza finale che riprende la disperazione di Paola Senatore che apprende la notizia dal giornale e si dirige mesta verso Ponte Milvio.
Si vocifera - ma non ne abbiamo nessuna certezza - che il film sia un porno ante litteram, realizzato all’insaputa dell’attrice addizionandolo di scene girate da controfigure per il mercato estero. Noi abbiamo visto una versione normale, di per sé piuttosto spinta, con una Paola Senatore molto nuda, impegnata in una seri di amplessi e fotografata senza veli. Alcune sequenze sono da commedia sexy: il bagno in vasca con un cliente, l’occhio che spia dal buco della serratura... Preponderante il thriller erotico, di gran moda, che segue la lezione di Mario Bava e di Dario Argento, con la figura del killer incappucciato, in guanti gialli invece che neri, che uccide a colpi di rasoio. Buona la colonna sonora beat composta da Lallo Gori, caratterizzata dal brano Circus Mind eseguito dai Mack Sigis Porter Ensemble.
La critica alta
stronca senza pietà il povero Fidani. Paolo Mereghetti concede una stella:
“Penoso incrocio di commedia di costume scollacciata (ma i nudi non sono mai
integrali) e giallo post argentiano. Per anni irreperibile gode di una fama
immeritata: la regia è nulla, il colpo di scena telefonato, le
caratterizzazioni sciape e non si ride neanche. I fan tuttavia apprezzano il
ricco cast e la musica beat di Lallo Gori”. Altri non citano la pellicola, a
parte Stracult di Marco Giusti, che ammette
di non averla vista e lo dimostra quando confonde i ruoli delle attrici e
assegna la parte di protagonista alla figlia della moglie del regista.
A nostro parere il lavoro di Demofilo Fidani -
sceneggiatore insieme alla moglie di una piccola pellicola girata in economia -
va rivalutato, perché confeziona un buon giallo sexy, dotato di discreta
tensione e di intense parti erotiche, lanciando Paola Senatore nel cinema bis.
Da recuperare.
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