di Ivan
Silvestrini
Regia: Ivan Silvestrini. Soggetto e Scenegiatura:
Roberto Proia. Fotografia. Rocco Marra. Montaggio: Alessia Scarso. Musiche:
Leonardo Rosi (tema Come non detto
cantato da Syria e Ghemon). Scenografia. Paki Meduri. Casa di Produzione:
Moviemax Media Group. Distribuzione: Moviemax. Genere: Commedia. Durata: 81’. Interpreti: Josafat Vagni,
Valeria Bilello, Francesco Montanari, Monica Guerritore, Ninni Bruschetta, Jose
Dammert, Valentina Correani, Lucia Guzzardi, Andrea Rivera, Alan Cappelli
Goetz, Victoria Cabello.
Come non
detto è l’esempio pratico di come si
possa fare cinema indipendente di qualità, senza disporre di grandi budget,
raccontando piccole storie, interpretate da attori capaci e girate in maniera
diligente. Ivan Silvestrini è al debutto, ma sembra un veterano della macchina
presa, aiutato da una sceneggiatura priva di punti morti scritta da Roberto
Proia.
In breve la storia. Mattia (Vagni) è un giovane gay, fidanzato con lo spagnolo Eduard
(Dammert), ma non ha il coraggio di rivelarlo ai genitori (Guerritore e
Bruschetta) e alla sorella (Correani). Ha un’amica del cuore - Stefania
(Bilello) - che lo aiuta nell’avventura con lo spagnolo e un amico (Montanari)
che lo sostiene. Eduard non si fa i problemi di Mattia, viva l’omosessualità in
maniera naturale e rimprovera al compagno di nascondere ai genitori la loro
relazione. Nonostante tutto, il castello di bugie costruito da Mattia non regge.
Quando il ragazzo decide di confessare il suo orientamento sessuale si trova di
fronte una famiglia che attendeva soltanto quella dichiarazione.
Come non
detto è una commedia corale sul mondo
gay che non cede a facili sentimentalismi e non si ferma ai luoghi comuni, si
sviluppa per flashback e scenette divertenti, ricca di momenti commoventi e
intrisa di originalità. Amicizia, amore, rapporti familiari, tematica gay, sono
gli elementi di una storia psicologica e introspettiva che affronta problemi importanti
con leggerezza.
Bravissimi gli attori. Monica Guerritore - non la
scopriamo oggi -ricopre con autorevolezza il ruolo di madre separata che soffre
nel veder partire il figlio. Josafat Vagni è quasi un debuttante ma esce fuori
alla grande come imbranato protagonista. Bene anche Valeria Bilello, nei panni
di Stefania, amica di Mattia, che soffre per la sua partenza ma è felice di
vedere realizzato un sogno. Ninni Bruschetta è il padre, rude allenatore di
rugby, burbero ma comprensivo, un uomo che si nasconde per non affrontare i
problemi, personaggio complesso, dalle molte sfaccettature. Il film gode di una
buona fotografia romana, un montaggio adeguato e di un’ottima colonna sonora
basata sul brano omonimo interpretato da Syria e dal rapper Ghemon. In tempi di
Fausto Brizzi e Federico Moccia, finalmente una piccola storia ben scritta,
secondo la tradizione del miglior cinema italiano.
Gordiano
Lupi -www.infol.it/lupi
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