Ezio
Cardarelli
E poi cominciatti a fa’ l’attore
Ad Est dell’equatore – Euro 12 – Pag. 170
www.adestdellequatore.com
info@adestdellequatore.com
E poi cominciatti a fa’ l’attore
Ad Est dell’equatore – Euro 12 – Pag. 170
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Mi
riprometto di tornare sull’argomento in maniera più approfondita, perché
Bombolo – al secolo Franco Lechner – è un caratterista che merita attenzione,
ma non potevo fare a meno di segnalare che ho appena finito di leggere un libro
fantastico, una vera e propria biografia del comico più naturale del nostro
cinema. Ezio Cardarelli è un poliziotto – come
Nico Giraldi, precisa nella nota biografica – che si cimenta per la prima
volta con la scrittura di un libro, per amore nei confronti del cinema di Tomas
Milian e della comicità di Bombolo. Tutto nasce a Miami Beach, dove Cardarelli
conosce e intervista er cubbano de Roma,
spinta emotiva necessaria a realizzare un’opera importante. Il libro comincia proprio
da Milian, ma prosegue con la vita di Bombolo, raccontata con le sue parole,
con il suo slang, con tanti episodi
di vita in borgata e momenti di cinema. Il libro è anche una storia in piccolo
della Roma povera, dove si parla come si mangia, un testo dal quale emerge
tutta la genuina spontaneità di Bombolo. Il lettore troverà appagate le sue
curiosità: il quartiere natale, il carrettino per vendere piatti e mercanzia
per strada, il rapporto stretto con il fratello, l’esordio in teatro, grazie a
Castellacci e Pingitore che lo scoprono tra i commensali del ristorante Picchiottino, il lavoro con Tomas
Milian, Pippo Franco, Enzo Cannavale. Cardarelli fotografa Bombolo come un
irresistibile comico naturale, che non aveva bisogno di recitare, ma bastava
mettesse in campo la sua mimica facciale, le sue battute corporali, il suo
mitico tzé-tzé, come ricorda Marco Giusti in una brillante prefazione. Il
lettore troverà le testimonianze di Pingitore, Martufello, Galliano Juso,
Alessandra Cardini, dei familiari e di tutti coloro che hanno conosciuto
Bombolo. Interessante apparato fotografico e filmografia completa, da Remo e Romolo (1976) a Giuro che ti amo (1986), senza
dimenticare TV e teatro. Cardarelli non è un critico con la puzza sotto il
naso, ma un entusiasta del cinema italiano perduto, uno che ama Gloria Guida,
Lilli Carati, Edwige Fenech e che non si vergogna a definire W la foca! un capolavoro. Quanto siamo
simili… forse proprio per questo metterò il suo libro tra le cose più
importanti della mia biblioteca. Complimenti anche all’editore che fa pagare un
prezzo onesto per acquistare un’opera che celebra con umiltà e buon gusto il nostro
cinema popolare.
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