giovedì 6 novembre 2014

C’è un fantasma nel mio letto (1981)

di Claudio De Molinis 


Regia: Claudio De Molinis (Claudio Giorgiutti). Soggetto: Gianni Simonelli. Sceneggiatura: Luis Maria Delgado, Jesus R. Folgar. Fotografia: Raul Perez Cubero. Montaggio: Giorgio Serralonga. Operatori: Emilio Loffredo, Giuseppe Tinelli. Fotografo di Scena: Enzo Savino. Stuntman: Franco Salomon. Scenografia: Gonzalo Garcia Flano. Costumi: Susanna Micozzi. Edizione Italiana: Manlio Camastro. Musica: Piero Umiliani. Edizioni Musicali: Nazionalmusic. Direttore di Produzione: Mauro Ruspantini. Produzione: Italia/ Spagna. Case di Produzione: Telecinema 80 (Italia). Victory Film (Madrid). Teatri di Posa: Incir De Paolis. Effetti Speciali: Mario Bernardo. Distribuzione: Cinedaf. Interpreti: Lilli Carati, Renzo Montagnani, Vincenzo Crocitti, Vanessa Hidalgo, Guerrino Crivello, Alejandra Grepi, Giacomo Assandri, Luciana Turina.

 
Claudio Giorgiutti (1944) è noto (si fa per dire) con gli pseudonimi di Claudio De Molinis, Claudio Giorgi e Claude Miller. Modesto attore, spesso guidato da Bitto Albertini (Poliziotto sprint, Il mondo dei sensi di Emy Wong…), sceneggiatore e regista di uno sparuto numero di pellicole. Si ricorda per due film interpretati da Lilli Carati: Candido erotico (1977) e C’è un fantasma nel mio letto (1981). Il resto della sua produzione è scarso: Ancora una volta… a Venezia (1975), L’unica legge in cui credo (1976), Tranquille donne di campagna (1980) e American Fever (1978). Non lascia il segno nel cinema italiano. Tutt’altro. Se lo ricordiamo è soltanto per commemorare la scomparsa di Lilli Carati, protagonista di C’è un fantasma nel mio letto, ultima pellicola girata da De Molinis. Diciamo subito che non siamo di fronte a un capolavoro e che la critica italo - spagnola è concorde nello stroncare senza prova d’appello questo comico - erotico - fantastico, realizzato partendo da identiche suggestioni del contemporaneo Bollenti spiriti di Giorgio Capitani. Se lo rapportiamo alla restante produzione di De Molinis è comunque il lavoro migliore, forse il solo che si può salvare insieme al drammatico Candido erotico, entrambi interpretati dalla bella attrice varesina.


Vincenzo Crocitti e Lilli Carati sono Camillo e Adelaide, due sposi novelli in vacanza in Inghilterra (ma si vede lontano un miglio che siamo dalle parti di Bolsena), si trovano in mezzo alla nebbia e subiscono un incidente, quindi sono costretti a trovare rifugio in un castello, perché la sola locanda del paese è al completo. Nella magione viveva un barone sessuomane (Montagnani), morto per un eccesso erotico, che insieme al servo deforme (Crivello) tormenta gli ospiti e grazie ad alcuni stratagemmi finisce più volte a letto con la bella mogliettina. Camillo non riesce a consumare il matrimonio, mentre la moglie è convinta di amoreggiare con il marito e si meraviglia della sua virilità. Alla fine grazie a uno scherzo del servo, il fantasma si addormenta mentre Camillo beve una bevanda energetica che gli consente di far l’amore non solo con Adelaide ma anche con le altre donne del castello, baronessa e serva compresa. La conclusione - sfruttata e fumettistica - è che le vicende narrate erano soltanto un sogno di Crocitti, dopo aver battuto la testa, ma al risveglio la visione di un castello in mezzo alla nebbia spinge la coppia a interrompere il viaggio. Tutto potrebbe accadere davvero…


Inutile raccontare altri particolari di una trama che nasce da un soggetto abbastanza scontato di Gianni Simonelli, ma si sviluppa su sentieri ancor più prevedibili raccontati per immagini dagli iberici Luis Maria Delgado e Jesus R. Folgar. Renzo Montagnani è bravo ma può fare poco per sollevare il tasso di comicità di una pochade in salsa fantastica, ricca di nudi integrali ma povera di idee, confezionata a base di fast-motion e sequenze che sembrano prelevate dalle comiche del periodo muto.


Una nota di merito per il coraggioso stuntman Franco Salomon, impegnato in una lunga e pericolosa sequenza a bordo di una moto scatenata, resa indomabile dai poteri magici del fantasma. Vincenzo Crocitti è insolitamente protagonista, ma si limita a svolgere con diligenza il ruolo per cui è noto come caratterista: il marito imbranato. Lilli Carati è doppiata fuori sincronia, non recita male con il corpo, complice una sfolgorante bellezza da venticinquenne, che le permette di mostrarsi nuda mentre fa il bagno in vasca e quando amoreggia con il fantasma. Interessanti da un punto di vista erotico alcune sequenze al tavolino dove la macchina da presa funziona come soggettiva del fantasma e si spinge a perlustrare le zone più recondite del suo corpo. Tra le attrici ricordiamo le iberiche Vanessa Hidalgo e Alejandra Grepi, che non disdegnano nudi integrali, mentre Luciana Turina è più morigerata, ma finisce a letto con il servo del fantasma e - nel finale - con un infoiato Crocitti.


C’è un fantasma nel mio letto è un comico - erotico di modesta fattura, che in ogni caso gode delle buone musiche di Piero Umiliani (persino La cavalleria rusticana) e della presenza di due attori come Renzo Montagnani e Lilli Carati. Molto fumettistico, zeppo di ammiccamenti alle convenzioni di commedia sexy e western, impregnato di soggettive da cartone animato, narrato con tono grottesco e molto sopra le righe. Paragonato a molte commedie italiane contemporanee, il film di De Molinis esce vincitore, ma il suo tasso di comicità è inferiore alla media del periodo. Consigliato soprattutto per chi vuole ammirare ancora la bellezza di Lilli Carati.

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