di Federico
Zampaglione
Regia: Federico Zampaglione. Soggetto: Dardano
Sacchetti. Sceneggiatura: Giacomo Gensini, Federico Zampaglione. Fotografia.
Giuseppe Maio. Montaggio: Marco Spoletini. Effetti Speciali: Leonardo Cruciano
(trucco), Bruno Albi Marini (visivi). Musiche: Fedrrico Zampaglione, Andrea
Moscianese (The Alvarius). Edizioni Musicali Emergency - Music Italy Deriva. Costumi:
Ginevra Polverelli. Arredamento: Giampietro Preziosa. Scenografie: Maria Luigia
Battani. Suono in Presa Diretta: Adriano Di Lorenzo. Aiuto Regia: Leopoldo
Pescatore. Produzione: Maria Grazia Cucinotta, Giovanni Emidi, Silvia Natili
(Italian Dreams Factory). Coproduzione: Giulio Violati (Seven Dreams
Productions). Casting/ Operatore alla Macchina. Federico Zampaglione. Location:
Eur, Parco Divertimenti Roma 70, Belladonna Club, Libreria Il Seme SRL.
Interpreti: Claudia Gerini (Lisa), Michele Placido
(Massimo Roccaforte), Michela Cescon (Giovanna), Nout Arquint (Kiran) Giulia
Bertinelli (Paola), Laurence Belgrave (Gerald), Vincenzo Failla (uomo grasso),
Ivan Franek (Stefan), Emanuela Di Bari (buttafuori), Simone Castani (corriere),
Christiane Grasse (barbona), Chopin Yohann (Chopin), Pierpaolo Lovino (Max),
Piero Maggio (Ivan), Giorgia Sinicorni (ragazza bondage), Crisula Stafida (Giulia), Achille Sganga (suonatore),
Barbara Lisa Silva (donna sogno), Ennio Tozzi (Terry), Federica Vincenti
(Marla).
Tulpa - Perdizioni
mortali (2012) è l’ultima opera di Federico Zampaglione, presentata al
Frightfest di Londra, basata su un soggetto originale di Dardano Sacchetti e
interpretata da una disinibita Claudia Gerini. Il film non ha niente a che
vedere con il precedente Shadow,
eccellente horror d’atmosfera. Tulpa
è un thriller eccessivo, inquietante, ricco di suspense, estremo nelle sequenze
erotiche, molto gore nei delitti, ben realizzato nelle parti di azione e per
quel che concerne gli effetti speciali. Zampaglione cita a piene mani il cinema
italiano del passato, soprattutto il giallo erotico, il thriller alla Dario
Argento, Sergio Martino, Lucio Fulci e Mario Bava. Il killer indossa cappellaccio,
impermeabile nero e impugna un coltello da macellaio, inoltre il regista lo
inquadra spesso in soggettiva mostrando i delitti dal suo punto di vista. Tulpa è stato girato in digitale e
recitato in lingua inglese per avere maggiori possibilità di distribuzione nei
paesi anglofoni. Purtroppo il doppiaggio italiano non è esente da pecche.
Gianmarco Tognazzi doveva far parte del cast, ma si è ritirato dal progetto ed
è stato sostituito da Tozzi; le poche parti già girate dall’attore sono state
sostituite con nuovo materiale.
Vediamo la trama. Lisa (Gerini) è una donna in
carriera con un singolare hobby notturno che pratica al Tulpa, club privè dove tutto
è permesso: sesso di gruppo, amori lesbici, rapporti sadomaso, bondage, un locale gestito da Kiran, figura
misteriosa di santone buddista (Nout Arquint, il Caronte di Shadow). Lisa evade dal quotidiano di
manager - braccio destro di un ingessato Michele Placido - e frequenta il
locale dove sfoga una libido repressa. Un misterioso assassino vestito secondo la
miglior tradizione del thriller italiano, uccide uno dopo l’altro i
frequentatori del Tulpa che hanno avuto rapporti con la donna. Il club privè è
un tempio del sesso dotato di regole ferree: i frequentatori non devono
conoscersi, si trovano solo per condividere erotismo, portando all’ennesima
potenza l’idea bertolucciana di Ultimo tango a Parigi. Claudia indaga sulle identità di alcuni per capire che cosa
sta accadendo e chi può essere in pericolo, ma il killer potrebbe essere anche un
rivale che lavora nella sua stessa azienda. Dieci
piccoli indiani versione corretta al macabro, in fondo, perché i delitti
sono terribili e ben riprodotti. Citiamo la ragazza legata a una giostra e
sfregiata con il filo spinato, l’omicidio con la padella di olio bollente,
l’uomo crocefisso e perforato a colpi di trapano, la vittima massacrata e
divorata dai topi.
Tulpa è un vero e
proprio giallo estremo che si risolve solo alla fine, capace di inchiodare lo
spettatore alla sedia per sapere chi sia l’assassino e quale molla lo spinga a
uccidere in modo così efferato. Il killer è l’amica Giovanna (Cescon), folle
innamorata di Lisa che non sopporta di vederla impegnata in giochi erotici al
Tulpa. Il finale è ricco di suspense, converte il thriller in horror, perché a
eliminare l’assassino è un demone liberato dalla sua stessa follia,
l’ectoplasma del sacerdote del Tulpa che si materializza e uccide. Un buon
lavoro, in definitiva, che gran parte della critica ha stroncato forse per
eccesso di aspettative dopo aver visto un’opera originale come Shadow.
Gli attori sono un po’
svogliati. Michele Placido pare chiedersi che cosa ci stia facendo lì in mezzo
e anche Claudia Gerini - a parte le sequenze erotiche e le scene thriller -
recita pessimi dialoghi. La parte thriller - horror è ottima, quel che manca è
la cornice, il contenitore degli effetti speciali e degli efferati omicidi.
Musica ottima, curata dal regista, cantante dei Tiro Mancino, e da Andrea
Moscianese; bella fotografia romana, montaggio serrato, suspense a buoni
livelli. Ottime parti oniriche di taglio horror, credibili le sequenze erotiche
- pure le più estreme - con una Gerini mai così nuda e disinibita. Il rosso è
il colore dominante di tutte le parti erotiche che abbondano in amori lesbici e
rapporti a tre. Le soggettive ricordano il miglior Dario Argento, alcune
sequenze fanno venire a mente opere come Thrauma
e Profondo Rosso. Gli eccessi gore,
soprattutto gli occhi estirpati e inquadrati in primo piano, le dita recise, i
coltellacci che squartano le carni, ricordano analoghe sequenze girate da Lucio
Fulci. Alcuni rimandi all’esoterismo caro al Dario Argento prima maniera sono
indispensabili per comprendere il finale. Il tulpa sarebbe un’essenza liberata dal nostro karma, secondo il buddismo tibetano e in particolari situazioni
potrebbe dare vita a demoni sanguinari.
Manlio Gomarasca su Nocturno (numero 120 - agosto 2012) scrive: “Zampaglione si
dimostra pienamente a suo agio nel manovrare gli stilemi del genere e riesce
nella difficile ricerca di equilibrio tra reale e surreale. Da profondo
conoscitore del giallo all’italiana, dosa con sapienza e mestiere sangue, sesso
ed erotismo. Il suo modello è Argento, ma alcune morti hanno il sapore sadico e
assurdo del miglior Fulci (la mano di Sacchetti si sente)”. Possiamo soltanto
condividere la corretta analisi del noto critico milanese. Zampaglione si
conferma una promessa del nostro cinema di genere, non solo imitatore del
passato, ma anche interprete moderno e pieno di ritmo di nuove storie macabre.
Dardano Sacchetti, da noi avvicinato, ha detto: “Io mi sono limitato a vendere un soggetto che
poi Zampaglione ha sceneggiato insieme a Gensini, lo sceneggiatore dei suoi
film. La sceneggiatura ha un’impostazione leggermente diversa dal soggetto
originale avendo sviluppato più il lato giallo (direi quasi classico) che il
lato esoterico. Le scene di paura sono molto efficaci e ben girate. Gli attori
sono bravi, l’ambientazione romana è molto suggestiva. Federico mi aveva già
cercato un paio di anni fa per i diritti di un remake, che poi non si poteva fare in quanto i diritti sono
pasticciati. Ci siamo trovati bene insieme, quindi lui mi ha chiesto un
soggetto originale, Tulpa appunto”.
Terminiamo con una stroncatura, contenuta
nel Mereghetti 2014 (una stella):
“Tra tediose efferatezze (evirazioni, sbranamenti, occhi cavati dal filo
spinato) e morbosità oniriche fotografate come in un hard, Zampaglione continua a girare attorno al cinema di genere
su cui si è formato il suo immaginario. Ma il giallo argentiano a cui stavolta
s’ispira (riservando citazioni anche esplicite a Bava, Fulci e Martino) è
basato su meccanismi così abusati che il responsabile della mattanza si
intuisce troppo presto. E se tante sequenze sono girate con maldestro
dilettantismo, pare provenire dal maestro Dario anche la capacità di tirare
fuori il peggio da attori solitamente d’altro spessore”. Condividiamo soltanto
la modesta interpretazione da parte degli attori, diretti svogliatamente, ma
non tutto il resto. Tensione erotica e narrativa sono ai massimi livelli e la
soluzione del giallo si scopre soltanto all’ultima sequenza.
Il Trailer Italiano: http://www.youtube.com/watch?v=Rcu0kae-4EY
Gordiano Lupi
www.infol.it/lupi
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