Regia: Pasquale Festa Campanile. Soggetto: Castellano
e Pipolo. Sceneggiatura: Franco Verucci, Castellano e Pipolo, Pasquale Festa
Campanile. Fotografia: Marcello Masciocchi. Montaggio: Mario Morra. Effetti
Speciali: Armando Grilli, Giovanni Corridori. Trucco: Luciano Giustini.
Musiche: Guido e Maurizio De Angelis. Tema Musicale: Oh Ettore, musica di Guido e Maurizio De Angelis, parole di O.
Resti. Produttore: Camillo Teti. Durata: 102’. Case di Produzione (Italia/Francia):
Mondial Television Film (Mondial Te. fi.), Cité Films - Les Films J. Leitienne,
Labrador Films, Imp. Ex. Ci. Distribuzione: Titanus. Interpreti: Bud Spencer,
Franco Agostini, Enzo Cannavale, Frédéric de Pasquale, Jacques Dufilho, Andréa
Ferréol, Jacques Herlin, Angelo Infanti, Philippe Leroy, Oreste Lionello,
Antonio Orlando, Eros Pagni, Renzo Palmer, Gino Pernice, Mario Pilar, Marc
Porel, Mariano Rigillo, Mario Scaccia, Riccardo Pizzuti, Giovani Cianfriglia,
Claudio Ruffini, Giancarlo Bastianoni, Vincenzo Maggio, Roberto Dell’Acqua,
Osiride Pevarello, Anna Ria De Simone, Monica Strebel, Roberto Antonelli, Roy
Bosier, Nicolas Barthe, Loretta Persichetti, Guglielmo Spoletini.
Il soldato
di ventura (1976) è un film insolito per
Pasquale Festa Campanile, che fino a quel momento aveva girato commedie
erotiche alte (La matriarca, Dove vai tutta nuda, Il merlo maschio, La sculacciata…), ma si pone come
diretta conseguenza del miglior decamerotico
(Ius primae noctis, La calandra…) e di film storici con impostazione comica (La cintura di castità, Rugantino…), prima di sconvolgere il
pubblico con un gelido rape & revenge
(Autostop rosso sangue). L’Armata Brancaleone (1966) di Mario
Monicelli è il precedente comico da tenere in considerazione per comprendere fino
in fondo questa pellicola interpretata da Bud Spencer (Carlo Pedersoli),
protagonista assoluto, ben supportato da ottimi attori francesi come Philippe
Leroy, Andréa Ferréol, Jacques Herlin e Jacques Dufilho.
La maschera comica di Enzo Cannavale, nei panni di un pavido soldato napoletano è molto interessante, ma anche il frate sopra le righe impersonato da Renzo Palmer non è da meno. La pellicola è una sorta di parodia della disfida di Barletta del 1503, contiene molti rimandi storici e tanti nomi di capitani di ventura realmente esistiti, ma il buffo Ettore Fieramosca interpretato dal corpulento Bud Spencer non ha certo pretese di veridicità. L’ambientazione nel 1503 è a dir poco perfetta, come in ogni film di Pasquale Festa Campanile non mancano i mezzi, scenografici e a livello di comparse. Il tono è comico - grottesco, la comicità slapstick - da cartone animato -, costruita su misura per le gag fisiche di Bud Spencer da esperti sceneggiatori come Castellano, Pipolo, Verucci e lo stesso regista. Il montaggio serrato è niente meno che di Mario Morra, nome jacopettiano, importante nella storia del mondo movie. Ettore Fieramosca è un capitano di ventura che comanda cinque soldati, si trova nell’Italia meridionale, coinvolto nella guerra tra Spagna e Francia, passa dal soldo dei francesi alla difesa di Barletta al fianco degli spagnoli quando un soldato italiano viene umiliato da Charles La Motte (un diligente Leroy). Il film narra le gesta eroiche dei soldati di ventura durante la difesa di Barletta e si conclude con la comica disfida in riva al mare tra italiani e francesi, un episodio storico narrato con leggerezza. Lo scontro finale viene girato su una spiaggia della Tunisia, ritenuta più idonea a ricostruire con verosimiglianza l’episodio storico.
Il soldato di ventura è una coproduzione italo - francese, che sfrutta con intelligenza la presenza di molti attori che piacciono al grande pubblico - da Bud Spencer a Jacques Dufilho -, girato con maestria, fotografato con cura, immortalando il lungomare pugliese (la spiaggia del Gargano). Alcune sequenze sono state girate a Tarquinia nella chiesa di Santa Maria in Castello, presso il torrione di Matilde di Canossa e a Lucera, nella fortezza svevo - angioina, trasformata in Barletta. Si ricorda con piacere il tema musicale Oh Ettore, scritto da Resti, musicato da Guido e Maurizio De Angelis, freschi del successo di Altrimenti ci arrabbiamo (1974) di Marcello Fondato, con la colonna sonora (Dune buggy) uscita con il nome di Oliver Onions. Bud Spencer affina il personaggio tipico da corpulento Braccio di Ferro in un ruolo dotato di maggiore spessore comico e di una certa caratterizzazione psicologica. Il soldato di ventura ha riscosso un buon successo di pubblico ed è stato esportato, oltre che in Francia, anche in Finlandia, Ungheria, Germania Ovest, Colombia, Svezia, Spagna, Filippine, Paesi Bassi, Grecia, Portogallo e Slovenia. Un cult per la televisione, soprattutto nel periodo natalizio, perché il tono comico - grottesco mette d’accordo grandi e piccini.
La maschera comica di Enzo Cannavale, nei panni di un pavido soldato napoletano è molto interessante, ma anche il frate sopra le righe impersonato da Renzo Palmer non è da meno. La pellicola è una sorta di parodia della disfida di Barletta del 1503, contiene molti rimandi storici e tanti nomi di capitani di ventura realmente esistiti, ma il buffo Ettore Fieramosca interpretato dal corpulento Bud Spencer non ha certo pretese di veridicità. L’ambientazione nel 1503 è a dir poco perfetta, come in ogni film di Pasquale Festa Campanile non mancano i mezzi, scenografici e a livello di comparse. Il tono è comico - grottesco, la comicità slapstick - da cartone animato -, costruita su misura per le gag fisiche di Bud Spencer da esperti sceneggiatori come Castellano, Pipolo, Verucci e lo stesso regista. Il montaggio serrato è niente meno che di Mario Morra, nome jacopettiano, importante nella storia del mondo movie. Ettore Fieramosca è un capitano di ventura che comanda cinque soldati, si trova nell’Italia meridionale, coinvolto nella guerra tra Spagna e Francia, passa dal soldo dei francesi alla difesa di Barletta al fianco degli spagnoli quando un soldato italiano viene umiliato da Charles La Motte (un diligente Leroy). Il film narra le gesta eroiche dei soldati di ventura durante la difesa di Barletta e si conclude con la comica disfida in riva al mare tra italiani e francesi, un episodio storico narrato con leggerezza. Lo scontro finale viene girato su una spiaggia della Tunisia, ritenuta più idonea a ricostruire con verosimiglianza l’episodio storico.
Il soldato di ventura è una coproduzione italo - francese, che sfrutta con intelligenza la presenza di molti attori che piacciono al grande pubblico - da Bud Spencer a Jacques Dufilho -, girato con maestria, fotografato con cura, immortalando il lungomare pugliese (la spiaggia del Gargano). Alcune sequenze sono state girate a Tarquinia nella chiesa di Santa Maria in Castello, presso il torrione di Matilde di Canossa e a Lucera, nella fortezza svevo - angioina, trasformata in Barletta. Si ricorda con piacere il tema musicale Oh Ettore, scritto da Resti, musicato da Guido e Maurizio De Angelis, freschi del successo di Altrimenti ci arrabbiamo (1974) di Marcello Fondato, con la colonna sonora (Dune buggy) uscita con il nome di Oliver Onions. Bud Spencer affina il personaggio tipico da corpulento Braccio di Ferro in un ruolo dotato di maggiore spessore comico e di una certa caratterizzazione psicologica. Il soldato di ventura ha riscosso un buon successo di pubblico ed è stato esportato, oltre che in Francia, anche in Finlandia, Ungheria, Germania Ovest, Colombia, Svezia, Spagna, Filippine, Paesi Bassi, Grecia, Portogallo e Slovenia. Un cult per la televisione, soprattutto nel periodo natalizio, perché il tono comico - grottesco mette d’accordo grandi e piccini.
Parte della critica non apprezza la leggerezza. Paolo
Mereghetti (una stella e mezza): “Semiparodia della disfida di Barletta.
Avventure picaresche alla buona, un pelo più smaliziate che nella media dei
film con Bud Spencer”. Molto meglio Morando Morandini (due stelle e mezzo):
“Quasi tutti colori del comico in un film ricco d’invenzioni”. Pino Farinotti assegna
tre stelle e si concentra sul tono dissacrante e grottesco che distrugge un
mito del nazionalismo. Il soldato di
ventura non è pellicola di grandi
ambizioni, ma è un film comico riuscito, senza tempi morti, intriso di comicità
semplice e genuina.
Gordiano Lupi
www.infol.it/lupi
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