Regia: Mauro
Ivaldi. Soggetto e Scenografia: Mauro Ivaldi, Guido Leoni. Fotografia: Gino Santini.
Montaggio: Carlo Reali. Architetto - Scenografo: Franco Calabresi. Costumi:
Silvia Laurenzi. Direttore di Produzione: Giorgio Russo. Musiche: Alberto
Baldan Bembo (dirette dall’autore). Edizioni Musicali: Aris Roma. Produzione:
Summit Film spa (Roma). Distribuzione: Stefano Film. Durata: 90’. Genere: Commedia
erotica. Interpreti: Carmen Villani, Roberto Cenci, Nadia Cassini, Gianfranco D’Angelo,
Enzo Andronico, Alì Zaiem.
Mauro Ivaldi (1942 - 1984) è il marito
della cantante - attrice Carmen Villani e se ha fatto cinema è stato soltanto
per dirigere la moglie in alcune pellicole erotiche girate nel periodo 1974 -
1978. Carmen Villani
si esprime al massimo come cantante negli anni Settanta conquistando notorietà
per doti canore, grande sensualità e un carattere disinibito. Il primo successo
musicale si chiama Bada Caterina e la
porta in vetta alla Hit Parade italiana. In televisione lavora come conduttrice
di numerosi varietà dell’epoca insieme al duo comico Ric e Gian; in coppia con
Pippo Baudo porta avanti Domenica con noi,
il varietà della domenica pomeriggio di Rai Uno. A partire dal 1975 cala il successo
televisivo e la Villani
decide di sfruttare la notorietà interpretando alcune pellicole della nascente commedia
sexy. La bionda cantante dalla frangetta sbarazzina trova un posto nel genere
come supplente, nel film omonimo e nel sequel
apocrifo, alle prese con adolescenti e spasimanti vari. Mauro Ivaldi lavora per
la Fotogramma, una casa di produzione di lavori pubblicitari, dirige piccoli
filmati pensati per mettere in evidenza un prodotto. Quando la moglie decide di
passare al cinema comprende che può fare ben altro sfruttando la sua carica
sensuale.
Il primo film girato da Ivaldi con protagonista la moglie ha un titolo interminabile: Brigitte, Laure, Ursula, Monica, Raquel, Liz, Maria, Claudia e Sofia le chiamo tutte… anima mia (1974), noto come Anima mia. Mauro Ivaldi è marito di Carmen Villani da sei anni, si erano conosciuti quando aveva appena 19 anni e sposati tre anni dopo. Da notare che il Dizionario del Cinema di Italiano del Poppi definisce così Mauro Ivaldi (Milano, 1942): “Marito della cantante e attrice Carmen Villani, l’ha diretta in alcuni film realizzati fra il 1974 e il 1978, tutti non particolarmente significativi”. Il povero Ivaldi viene classificato “marito della cantante e attrice Carmen Villani” e stroncato come regista.
Ecco lingua d’argento (1976) è il terzo film interpretato da Carmen Villani, dopo il vero e proprio debutto nell’erotico all’italiana per la seducente cantante - a fianco di Barbara Bouchet - ne L’amica di mia madre (1975). Dirige Mauro Ivaldi che scrive e sceneggia un sequel leggermente più audace del film precedente con la collaborazione di Guido Leoni. Il cast è simile. Carmen Villani nei panni di Andrea, bella e disinibita seduttrice del giovanissimo Billy (Roberto Cenci, ma il vero nome è Pace), solo che al posto della Bouchet abbiamo Nadia Cassini (la bionda psicanalista Emmanuelle) in uno dei suoi primi film erotici, ma già in evidenza con il bel posteriore.
Se il primo film era girato in Colombia, qui siamo in Tunisia, e la fotografia di Gino Santini è la cosa migliore di un’opera sempre indecisa sulla strada da prendere. Confezione scenografica suadente, grandi sequenze nel deserto tra i predoni, corse lungo distese di sabbia, calette marine, dune, case arabe, balli erotici. Non è un film realizzato con pochi mezzi, un turistico - esotico, come dice Marco Giusti, modesto sotto l’aspetto comico per essere una commedia sexy e non troppo spinto per un vero e proprio film erotico. La parte comica è tutta nelle mani di Gianfranco D’Angelo, non troppo in forma, che contende la bella Andrea a Billy, ma deve gestire una fidanzata prorompente come la dottoressa Emmanuelle e una madre invadente.
Billy è ossessionato dal sesso, soprattutto da Andrea, che vorrebbe portare a letto in ogni modo, ma lei resiste, dandosi arie da donna matura che disdegna le attenzioni del ragazzino. Finiranno insieme, in una bollente sequenza finale che anticipa i titoli di coda, dopo che Billy l’ha tradita con Emmanuelle sotto ipnosi - ma non ricorda - facendo cornuto l’imbranato D’Angelo. Il cult erotico sta nella presenza di due attrici bellissime come Carmen Villani e Nadia Cassini, non ancora lanciata nella commedia sexy e pure lei con i capelli biondi. Il film esce tra mille scandali, più per le promesse mancate e gli ammiccamenti erotici che per il reale contenuto. Il titolo provoca e incuriosisce, inoltre ricordiamo una sequenza onirica conla Villani
vestita da kapò tedesco che fuma il sigaro e siede a gambe larghe in posa esplicita.
Carmen Villani sprizza sensualità da tutti i pori, ma le sequenze più erotico - maliziose sono contenute nella parte iniziale, con la bionda attrice che rimprovera la macchina da presa (quindi lo spettatore) chiedendo - almeno nelle prime scene! - di inquadrare il volto e non le gambe. Molto sexy, perché l’operatore insiste, sfugge lo sguardo intenso della Villani, indaga ancora sotto le gonne, fino a quando l’attrice non concede una rapida sbirciatina ai seni. Il resto della pellicola vede gli assalti erotici di Billy respinti da Andrea, ma la Villani mostra molto durante un quasi riuscito rapporto sessuale nel deserto sotto gli occhi dei predoni e in una lunga parte erotica finale.
Nadia Cassini, invece, la vediamo completamente nuda, ma meno sensuale della Villani, durante un rapporto sotto ipnosi estorto a Cenci. Il film viene bocciato due volte dalla censura, anche se la versione integrale non è così audace. Carmen Villani è molto brava nel ruolo di Andrea, personaggio noto al pubblico dopo L’amica di mia madre, maliziosa e sensuale, in un gioco erotico ben condotto che finisce per irretire lo spettatore in una serie di si vede - non si vede. Non ci sono docce né serrature dalle quali sbirciare, mancano molti luoghi comuni della commedia sexy, al punto di non poterla classificare come tale. Ecco lingua d’argento è cinema erotico con alcune spruzzatine di comicità grottesca e surreale, impensabile senza la presenza di Carmen Villani. La parte comica delude, le sequenze erotiche sono ben girate: Ivaldi dimostra grande professionalità nel tirare fuori dalla moglie il meglio delle sue qualità interpretative. Recuperatelo.
Il primo film girato da Ivaldi con protagonista la moglie ha un titolo interminabile: Brigitte, Laure, Ursula, Monica, Raquel, Liz, Maria, Claudia e Sofia le chiamo tutte… anima mia (1974), noto come Anima mia. Mauro Ivaldi è marito di Carmen Villani da sei anni, si erano conosciuti quando aveva appena 19 anni e sposati tre anni dopo. Da notare che il Dizionario del Cinema di Italiano del Poppi definisce così Mauro Ivaldi (Milano, 1942): “Marito della cantante e attrice Carmen Villani, l’ha diretta in alcuni film realizzati fra il 1974 e il 1978, tutti non particolarmente significativi”. Il povero Ivaldi viene classificato “marito della cantante e attrice Carmen Villani” e stroncato come regista.
Ecco lingua d’argento (1976) è il terzo film interpretato da Carmen Villani, dopo il vero e proprio debutto nell’erotico all’italiana per la seducente cantante - a fianco di Barbara Bouchet - ne L’amica di mia madre (1975). Dirige Mauro Ivaldi che scrive e sceneggia un sequel leggermente più audace del film precedente con la collaborazione di Guido Leoni. Il cast è simile. Carmen Villani nei panni di Andrea, bella e disinibita seduttrice del giovanissimo Billy (Roberto Cenci, ma il vero nome è Pace), solo che al posto della Bouchet abbiamo Nadia Cassini (la bionda psicanalista Emmanuelle) in uno dei suoi primi film erotici, ma già in evidenza con il bel posteriore.
Se il primo film era girato in Colombia, qui siamo in Tunisia, e la fotografia di Gino Santini è la cosa migliore di un’opera sempre indecisa sulla strada da prendere. Confezione scenografica suadente, grandi sequenze nel deserto tra i predoni, corse lungo distese di sabbia, calette marine, dune, case arabe, balli erotici. Non è un film realizzato con pochi mezzi, un turistico - esotico, come dice Marco Giusti, modesto sotto l’aspetto comico per essere una commedia sexy e non troppo spinto per un vero e proprio film erotico. La parte comica è tutta nelle mani di Gianfranco D’Angelo, non troppo in forma, che contende la bella Andrea a Billy, ma deve gestire una fidanzata prorompente come la dottoressa Emmanuelle e una madre invadente.
Billy è ossessionato dal sesso, soprattutto da Andrea, che vorrebbe portare a letto in ogni modo, ma lei resiste, dandosi arie da donna matura che disdegna le attenzioni del ragazzino. Finiranno insieme, in una bollente sequenza finale che anticipa i titoli di coda, dopo che Billy l’ha tradita con Emmanuelle sotto ipnosi - ma non ricorda - facendo cornuto l’imbranato D’Angelo. Il cult erotico sta nella presenza di due attrici bellissime come Carmen Villani e Nadia Cassini, non ancora lanciata nella commedia sexy e pure lei con i capelli biondi. Il film esce tra mille scandali, più per le promesse mancate e gli ammiccamenti erotici che per il reale contenuto. Il titolo provoca e incuriosisce, inoltre ricordiamo una sequenza onirica con
Carmen Villani sprizza sensualità da tutti i pori, ma le sequenze più erotico - maliziose sono contenute nella parte iniziale, con la bionda attrice che rimprovera la macchina da presa (quindi lo spettatore) chiedendo - almeno nelle prime scene! - di inquadrare il volto e non le gambe. Molto sexy, perché l’operatore insiste, sfugge lo sguardo intenso della Villani, indaga ancora sotto le gonne, fino a quando l’attrice non concede una rapida sbirciatina ai seni. Il resto della pellicola vede gli assalti erotici di Billy respinti da Andrea, ma la Villani mostra molto durante un quasi riuscito rapporto sessuale nel deserto sotto gli occhi dei predoni e in una lunga parte erotica finale.
Nadia Cassini, invece, la vediamo completamente nuda, ma meno sensuale della Villani, durante un rapporto sotto ipnosi estorto a Cenci. Il film viene bocciato due volte dalla censura, anche se la versione integrale non è così audace. Carmen Villani è molto brava nel ruolo di Andrea, personaggio noto al pubblico dopo L’amica di mia madre, maliziosa e sensuale, in un gioco erotico ben condotto che finisce per irretire lo spettatore in una serie di si vede - non si vede. Non ci sono docce né serrature dalle quali sbirciare, mancano molti luoghi comuni della commedia sexy, al punto di non poterla classificare come tale. Ecco lingua d’argento è cinema erotico con alcune spruzzatine di comicità grottesca e surreale, impensabile senza la presenza di Carmen Villani. La parte comica delude, le sequenze erotiche sono ben girate: Ivaldi dimostra grande professionalità nel tirare fuori dalla moglie il meglio delle sue qualità interpretative. Recuperatelo.