tag:blogger.com,1999:blog-91237267603628644302024-02-20T01:30:34.423-08:00La Cineteca di CainoLa mia webzine di cinemaGordiano Lupihttp://www.blogger.com/profile/02876794996190183158noreply@blogger.comBlogger796125tag:blogger.com,1999:blog-9123726760362864430.post-2135907556434535792024-02-02T05:48:00.000-08:002024-02-02T05:50:15.055-08:00Si può fare ... amigo (1972)<p><b> di Maurizio Lucidi</b></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg65e9oDDIgA1XS6Rv1xwn-g_ZhUISYPXZ4fnjBFn-5gEXJT0A9ndcbWo2n2P0VDndbz8Tz9tDdx-68S9BeoETw-l_2r8SoaulRRtamlnVJGXD0up7k_yjDRcSHJibNZFQJa5ZJHLz0u4t_ZyVEhexm3eFijQkdiL5XRM9KlH1CwnG_DjLvRxjcaNkb8JQ/s480/hqdefault.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="360" data-original-width="480" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg65e9oDDIgA1XS6Rv1xwn-g_ZhUISYPXZ4fnjBFn-5gEXJT0A9ndcbWo2n2P0VDndbz8Tz9tDdx-68S9BeoETw-l_2r8SoaulRRtamlnVJGXD0up7k_yjDRcSHJibNZFQJa5ZJHLz0u4t_ZyVEhexm3eFijQkdiL5XRM9KlH1CwnG_DjLvRxjcaNkb8JQ/w400-h300/hqdefault.jpg" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; line-height: 115%;">Il
fiorentino Maurizio Lucidi (1932 - 2005), ottimo montatore e discreto regista,
mette in scena un soggetto di Ernesto Gastaldi per una storia western molto
nelle sue corde, per lui che in vita sua ha fatto soprattutto cinema di genere
leggero e senza implicazioni d’autore. <i>Si
può fare … amigo</i> si caratterizza per essere un Bud Spencer movie con
Pedersoli (doppiato da Glauco Onorato) orfano di Terence Hill, ma in buona
compagnia di un Jack Palance (doppiato da Renato Turi) in insolite vesti
comiche. La storia si racconta in poche battute. Coburn Thompson (Spencer) è un
ladro di cavalli, di fatto buono se non lo si stuzzica troppo, che si trova a
far da tutore al piccolo Chip Anderson (Cestiè) - che si vede morire lo zio per
arresto cardiaco - e deve proteggerlo da chi vorrebbe trafugargli una fattoria
ereditata, perché sotto c’è un giacimento di petrolio. Sonny (Palance) è un
pistolero che gestisce un gruppo di prostitute da saloon e vorrebbe far sposare
la sorella Mary (l’attrice francese Dany Saval) a Coburn, perché pensa (ma non
è vero) che abbia attentato al suo onore. Il film vive tutto su questa comica
rivalità e sugli scontri tra i due - uno con le pistole, l’altro con i cazzotti
- che in fondo (ma proprio in fondo!) sembrano volersi bene. Un altro
personaggio straordinario è lo sceriffo Franciscus, impersonato da un Francisco
Rabal (pure prete e giudice) in eccellente versione comica, doppiato da Paolo
Ferrari. <i>Si può fare … amigo</i> è un
film divertente e scanzonato, ideale per famiglie, poco programmato sulle reti
generaliste rispetto al valore reale, ma che per fortuna è stato restaurato per
la sua definitiva conservazione. Cast tecnico d’eccezione, la colonna sonora è
del grande Luis Enriquez Bacalov, al tempo solo un giovane di belle speranze,
così come la fotografia è curata da Aldo Tonti e il montaggio da Renzo Lucidi.
Sceneggiatura di Rafael Azcona, autore di grandi film d’autore con Marco
Ferreri, ottimo scrittore di cinema che riesce a sviluppare con dialoghi
incisivi un soggetto di Ernesto Gastaldi di tipo comico - grottesco. </span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; line-height: 115%;"><br /></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMdGBiWLT2rLQlaeJdhSYnOA0pw13KObCqQGgwUY9g-20vnpMPjpTvQr8hRNBE8iuxZLY1wmRLXkhvDYiW-pl5SAkhylMrm2gQcrC6OmOrrhkRTynelFWha8oB8LOULgmLDOGHNCt-GMUa82ipbynTamxdofBNnYsX_3WzUa3BwrcupU0RMJ3ZzESjrbU/s512/unnamed%20(1).jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="512" data-original-width="362" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMdGBiWLT2rLQlaeJdhSYnOA0pw13KObCqQGgwUY9g-20vnpMPjpTvQr8hRNBE8iuxZLY1wmRLXkhvDYiW-pl5SAkhylMrm2gQcrC6OmOrrhkRTynelFWha8oB8LOULgmLDOGHNCt-GMUa82ipbynTamxdofBNnYsX_3WzUa3BwrcupU0RMJ3ZzESjrbU/w283-h400/unnamed%20(1).jpg" width="283" /></a></div><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 14pt;"><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 14pt;"><br /></span></p><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 14pt;">Ernesto Gasladi mi confida di non aver mai
avuto a che fare con Azcona: “</span><span class="selectable-text" style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 14pt;">Mai conosciuto
Azcona, usarono il suo nome per obblighi di coproduzione. La sceneggiatura l’ho
scritta io con Lucidi sulla spiaggia di Sperlonga. Bud fece quel film per i
fratelli Sansone per evitare una causa: aveva letto un mio soggetto e lo aveva
raccontato a Barboni, era Trinità. I Sansone erano falliti ma il soggetto l’avevano
comprato. Bud credeva che Barboni l’avesse comprato”. </span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 14pt;">La commedia
western è un genere che in Italia riesce da sempre molto bene, almeno da
Barboni in poi (Cloucher), per tacere di Pino Colizzi, con Lucidi che si pone
sulla scia e si dimostra capace di sfruttare le doti mimiche di Bud Spencer.
Immancabili le risse nei saloon, le scazzottate, gli sguardi allibiti e le
reazioni violente del protagonista, con il personaggio caratterizzato dal fatto
che quando deve menare le mani inforca gli occhiali. </span><i style="font-size: 14pt;">Ci vedo benissimo, solo che mi aiutano a pensare</i><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 14pt;">, risponde al
piccolo Cestiè che chiede quante diottrie gli manchino (va da sé che non sa
cosa siano le diottrie), dopo aver spiegato che intende i gradi di vista.
Interessante la presenza di Renato Cestiè, volto del </span><i style="font-size: 14pt;">lacrima movie</i><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 14pt;"> e bambino prodigio, rivisto a fine anni Ottanta ne </span><i style="font-size: 14pt;">I ragazzi della Terza C</i><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 14pt;"> e negli anni
Duemila come concorrente di un quiz televisivo. Resta indimenticabile la sua
interpretazione ne </span><i style="font-size: 14pt;">L’ultima neve di
primavera</i><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 14pt;">, ma anche in questa versione comica se la cava da attore
spontaneo e naturale. Tra le altre cose da citare la canzone di Rocky Robert
che apre il film (</span><i style="font-size: 14pt;">Can be done</i><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 14pt;">), la
sequenza della morte dello zio di Chip che muore per davvero dopo la terza
volta che Coburn gli chiude gli occhi, la borraccia di Coburn forata dalla
pallottola di Sonny, la scena del tacchino conteso in prigione e quando Coburn
entra nella stanza della prostituta ed è così impacciato da spaccare tutto quel
che trova. Tempi dilatati per accogliere a dovere le tante gag comiche,
soprattutto la classica parte di Bud Spencer come duro dal cuore d’oro, uomo
tutto d’un pezzo e dagli sganassoni facili. Nel cast ricordiamo una
giovanissima Dalila Di Lazzaro, mascherata come Dalila Di Lamar, poco visibile
e per niente valorizzata nei panni di un’anonima ballerina. Girato in Almeria, regione
andalusa della Spagna, come la gran parte delle coproduzioni western italo -
franco - spagnole. Da recuperare.</span></div></span><div><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: 18.6667px;"><br /></span></span></div><div><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgrHMKNZExQqXvZZIsscRrFEwysX45FBP6RY6FLoPavB9ehzXRdtCaY9OgT0U5c9tw4kh1cAqNZYlkK1_GhNJAt87C5iG-w4AzDWgue9k1FsyV6SB_7ej8E3iZMi2nwH9XPg3ZfVKaTxHY6efzND-rfh6PhzomQ4VGUQyN15jG9UoqxoOpnaQiEF3-QRo/s640/Si-Puo-Fare-Amigo-Bud-Spencer.webp" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="480" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgrHMKNZExQqXvZZIsscRrFEwysX45FBP6RY6FLoPavB9ehzXRdtCaY9OgT0U5c9tw4kh1cAqNZYlkK1_GhNJAt87C5iG-w4AzDWgue9k1FsyV6SB_7ej8E3iZMi2nwH9XPg3ZfVKaTxHY6efzND-rfh6PhzomQ4VGUQyN15jG9UoqxoOpnaQiEF3-QRo/w300-h400/Si-Puo-Fare-Amigo-Bud-Spencer.webp" width="300" /></a></div><br /></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; text-align: justify;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; text-align: justify;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; text-align: justify;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; text-align: justify;"><br /></span></div></div><blockquote style="border: none; margin: 0 0 0 40px; padding: 0px;"><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 12pt; text-align: justify;">Regia:
Maurizio Lucidi. Soggetto: Ernesto Gastaldi. Sceneggiatura: Rafel Azcona.
Fotografia: Aldo Tonti. Montaggio: Renzo Lucidi. Musiche: Luis Bacalov.
Scenografia: Eduardo Torre De La Fuente, Rosalba Gristina. Costumi: Mario
Giorsi, Silvano Giusti. Trucco: Luciano Giustini, Antonio Maltempo. Produttori:
Henryk Chroscicki, Alfonso Sansone. Case di Produzione: Sancrosiap, Terza Film
Produzione Indipendente, Atlantida Films, Les Productions Jacques Roitfeld.
Distribuzione (Italia): Cineriz. Lingua Originale: Italiano, Spagnolo,
Francese. Paesi di Produzione: Italia, Spagna, Francia, 1972. Durata: 109’.
Genere: Western, Commedia. Interpreti: Bud Spencer (Coburn Thompson), Jack
Palance (Sonny Bronston), Francisco Rabal (sceriffo Franciscus), Renato Cestiè
(Chip Anderson), Danny saval (Mary Bronston), Luciano Catenacci (James), Franco
Giacobini (uomo che mangia la terra), Roberto Camardiel (ubriaco), Marcello
Verziera (vice sceriffo), Riccardo Pizzuti (pistolero), Giancarlo Bastianoni
(pistolero), Poalo Figlia (pistolero), Franco Ukman (pistolero), Serena
Michelotti (vedova Warren), Luciano Bonanni (barista), Dalila Di Lazzaro (come
Dalila Di Lamar - ballerina), Dante Cleri (medico), Manuel Guitián (zio di Chip).</span></div></div></blockquote>Gordiano Lupihttp://www.blogger.com/profile/02876794996190183158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9123726760362864430.post-72948106521020777192024-02-01T23:30:00.000-08:002024-02-01T23:30:00.729-08:00L'uomo e il mare di Stefano Tamburini, Il Foglio Letterario Edizioni<iframe frameborder="0" height="270" src="https://youtube.com/embed/1rplfP7Jrlk?si=YN0MBYkwFW_qYWU2" style="background-image: url(https://i.ytimg.com/vi/1rplfP7Jrlk/hqdefault.jpg);" width="480"></iframe><div><br /><div><div>2 febbraio 1989 - 2 febbraio 202435 anni fa</div><div>a Piombino un sub fu ucciso da uno squalo</div><div>Prossimamente in libreria un romanzo-verità</div><div>di Stefano Tamburini (Edizioni Il Foglio)</div><div><br /></div><div>L’UOMO E IL MARE</div><div><br /></div><div>Storia (vera) di un sub ucciso da uno squalo</div><div>e dei tentativi (falliti) di ucciderlo ancora</div><div>Stefano Tamburini, giornalista e scrittore, nel 1989 era uno dei redattori del quotidiano “Il Tirreno” e, insieme con gli altri colleghi della redazione piombinese, seguì ogni evoluzione di questa storia che sembrava impossibile: un sub ucciso da uno squalo. E non fu semplice, soprattutto quando ci fu da fronteggiare l’ondata di menzogne con la quale altri colleghi tentarono di alimentare una verità alternativa. Di fatto tentarono di uccidere due volte quel sub: dopo quelli dello squalo, i denti ancora più aguzzi della menzogna.Il libro, edito da Edizioni Il Foglio, sarà disponibile nella primavera del 2024.</div></div></div><div><br /></div><div>Estratto dall’introduzione del libro “L’uomo e il mare” di Stefano TamburiniMorte e terrore emersero dal mare appena increspato e tiepido di un insolito inverno che sembrava maggio. Morte e terrore: le fauci di uno squalo in un attimo si presero la vita di un sub di 47 anni, Luciano Costanzo, e fecero precipitare Piombino, l’Arcipelago e mezza costa toscana in un film dove tutti erano attori e spettatori. Solo che non era un set cinematografico: in quella mattinata del 2 febbraio del 1989 tutto quanto era drammaticamente e spaventosamente vero. Era la realtà che aveva sorpassato in curva fantasie ardite e timori ancestrali. E purtroppo non era che l’inizio di una storia assurda, con la vittima di quella morte atroce trasformata in un bersaglio per le menzogne più infamanti. La straordinarietà di quegli accadimenti veniva presa a pretesto per metterli pesantemente in dubbio, per costruire una narrazione tossica, devastante, infamante. In quello scenario, infatti, non c’era solo l’uomo e non c’era solo il mare dove aveva trovato la morte. C’erano altri uomini ben più feroci di quello squalo che cercavano di ucciderlo una seconda volta attribuendogli una fuga per incassare una polizza o una battuta di pesca con gli esplosivi finita male. Era la malafede che cercava di prendere il posto di una verità che da sola faceva già tanta paura. I giorni del lutto e del terrore si intrecciarono così con quelli di una caccia allo squalo che, più che altro, era una caccia alle paure. Quel bestione da tirare fuori dal mare non era una vendetta, era il modo migliore per far emergere dagli anfratti più intimi dell’animo paure e ansie che altrimenti rischiavano di diventare eterne. Pur sapendo che di squali ne sarebbero rimasti altri, catturare proprio “quello” sarebbe stato l’unico modo per placare le ansie.Purtroppo furono scritte fin troppe pagine di pessimo giornalismo, successivamente rese meno ignobili dalle querele trasformate in condanne. Ma in prima battuta, contro quell’ondata di melma mediatica fu decisiva l’energica contrapposizione di cronache di qualità e onesta ricerca della verità. E al tempo stesso animate dal rispetto per familiari e amici di quel sub di 47 anni, padre di due figli che non sapevi neanche come guardarli negli occhi. Il ragazzo aveva visto il padre morire nel modo più atroce, la sorella si rifugiava fra le braccia del marito e guardava un punto indefinito nelle acque davanti alle banchine, quasi come a sperare che potesse restituirgli il padre perduto. E poi c’erano i tanti amici di Costanzo. Con loro l’ingegnere che era sulla barca e si era visto portare via l’amico-compagno di avventura nelle ispezioni ai cavi sottomarini dell’Enel. Sono facce che ricordo ancora in modo netto, nitido. Perché come quelle non ne avevo mai viste prima e dopo non ce ne sono state altre. Erano diverse da quelle di qualsiasi dolore: l’incredulità veniva prima della disperazione, lo shock precedeva il lutto e le due cose si fondevano in modo apparentemente illogico. Ogni risveglio a Piombino era come nel film “Il giorno della marmotta”, dove si ricominciava sempre da capo, con la stessa narrazione. E che la data che si ripete nel film americano sia proprio quella del 2 febbraio assume interpretazioni che vanno oltre la casualità. L’industria della disinformatija era molto efficiente anche se un po’ cialtrona. Non era epoca di social e di siti internet disinvolti, altrimenti sai che tempesta di post fetidi pieni di menzogne ma pronti a far presa sulla massa dei creduloni?Questo di fatto è un romanzo ma nel leggerlo bisogna sempre aver presente che nulla è stato lasciato alla sceneggiatura più comoda. Oggi, 35 anni dopo, rimettere in fila quei fatti può essere d’aiuto anche per affrontare vicende meno “enormi” di queste e per rivalutare l’importanza di poter contare sull’onestà di chi va a vedere, racconta, analizza, fa le domande giuste. Un testimone della verità come lo sono stati tutti quei colleghi che animavano la redazione piombinese del quotidiano “Il Tirreno”. Era possibile allora e mi piace pensare che possa esserlo ancora oggi.</div>Gordiano Lupihttp://www.blogger.com/profile/02876794996190183158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9123726760362864430.post-11843547248256328022024-01-27T03:20:00.000-08:002024-01-27T03:20:59.553-08:00Il cinema di genere e le madeleines<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8LfJqxci1jZPh2vFsgo9z5pO4qpZEv2Z_saQJmOWdcY9psPu5Xg_z-RvOq0J85p736pGm1ZcfwE3X674XLwFe9KXDu7hu2TazLFFmCKtt8qoXLJOZhpXLOJpk_W_4bxCBd2uARIVXVBDqvSgEwLaeBzXUpRFl90GdrZqhLpHd0AitsfsyP1a_GuGrSj4/s3508/il%20cinema%20di%20genere%20copy.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3508" data-original-width="2480" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8LfJqxci1jZPh2vFsgo9z5pO4qpZEv2Z_saQJmOWdcY9psPu5Xg_z-RvOq0J85p736pGm1ZcfwE3X674XLwFe9KXDu7hu2TazLFFmCKtt8qoXLJOZhpXLOJpk_W_4bxCBd2uARIVXVBDqvSgEwLaeBzXUpRFl90GdrZqhLpHd0AitsfsyP1a_GuGrSj4/w283-h400/il%20cinema%20di%20genere%20copy.jpg" width="283" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">by Lupi (testi) & Guerrini (disegni)</div><br /><p></p>Gordiano Lupihttp://www.blogger.com/profile/02876794996190183158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9123726760362864430.post-47376505152813185222024-01-19T06:26:00.000-08:002024-01-19T06:26:10.617-08:00Venticinque anni di Foglio Letterario su TV 9 - Telemaremma<iframe width="480" height="360" src="https://youtube.com/embed/EBnPMT9d49o?si=dFM4fQYTsHidjTzP" frameborder="0"></iframe>Gordiano Lupihttp://www.blogger.com/profile/02876794996190183158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9123726760362864430.post-49985569303135239182023-12-15T01:01:00.000-08:002023-12-15T01:01:28.837-08:00A tu per tu (1984)<p> <b style="text-align: center;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">di Sergio Corbucci</span></b></p><p><b style="text-align: center;"></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdE6AiuJgEx-en83LoHEZ7dd1roOSV8YzukhqjAbvqtyvvoxupSH6raPnFYXIPavWnPKEXKkMHY2p_qRD0iLssOBRD-Ky4ZoBWf83vkm03j9kqShvzki_7jwSM57VzbI6VF554p4lPkgpCn7YbxvFg9MYquRK72PkSBy1kKbTos6B790fRAEo8PgR7DsI/s1000/71mu5Ld7hyL._AC_UF894,1000_QL80_.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="750" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdE6AiuJgEx-en83LoHEZ7dd1roOSV8YzukhqjAbvqtyvvoxupSH6raPnFYXIPavWnPKEXKkMHY2p_qRD0iLssOBRD-Ky4ZoBWf83vkm03j9kqShvzki_7jwSM57VzbI6VF554p4lPkgpCn7YbxvFg9MYquRK72PkSBy1kKbTos6B790fRAEo8PgR7DsI/s320/71mu5Ld7hyL._AC_UF894,1000_QL80_.jpg" width="240" /></a></b></div><p></p><p><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 14pt; text-align: justify;">Sergio
Corbucci (Roma, 1927 - 1990), dirige un numero incalcolabile di pellicole,
spaziando tra i generi più popolari del cinema italiano, ma soffermandosi sulla
commedia, </span><i style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 14pt; text-align: justify;">rendendo scostumata la commedia
di costume e portandovi la parolaccia a ruota libera e il riso di grana grossa</i><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 14pt; text-align: justify;">
(Enrico Giacovelli). Troppo azzeccata la definizione per non riportarla
integralmente.</span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigbszIL0nPs-yxDNJadph07O_a6iG_biRaLzXDxceRLmSvqCwmfKgDm3Wx9QVvH3lq80AY-ZWBDAKmIvev8MT1P7921g6Y724lGiDqqQPmmbNXi1vsvDkU9LTAxHbopzYevq6DAU5CxBtr9GPqTfUV97prLOsf040GwwWmm5utE2XSTrNys7j6VDi47Q8/s1200/thumb_w1200_dorelli_villaggio_a_tu_per_tu_web_1984.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="1200" height="160" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigbszIL0nPs-yxDNJadph07O_a6iG_biRaLzXDxceRLmSvqCwmfKgDm3Wx9QVvH3lq80AY-ZWBDAKmIvev8MT1P7921g6Y724lGiDqqQPmmbNXi1vsvDkU9LTAxHbopzYevq6DAU5CxBtr9GPqTfUV97prLOsf040GwwWmm5utE2XSTrNys7j6VDi47Q8/s320/thumb_w1200_dorelli_villaggio_a_tu_per_tu_web_1984.jpg" width="320" /></a></div><p></p><p><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 14pt; text-align: justify;">A</span><b style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 14pt; text-align: justify;"> tu per tu</b><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 14pt; text-align: justify;"> (1984) non è tra i suoi
lavori memorabili, tant’è vero che da anni non la vedevamo passare sul piccolo
schermo. Benemerita Cine 34 che ha colmato una lacuna, mettendola in
programmazione a dicembre 2023, in seconda serata. </span><b style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 14pt; text-align: justify;">A tu per tu</b><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 14pt; text-align: justify;"> è farsa poliziesca, girata in un periodo di decadenza
cinematografica, interpretata da Johnny Dorelli, Paolo Villaggio, Adriano
Pappalardo, Marisa Laurito, Marilda Donà e Moana Pozzi (piccolo ruolo da
comparsa sexy, prima del passaggio al porno). Dorelli è un finanziere in
bancarotta che coinvolge nei suoi intrallazzi un ingenuo tassista come
Villaggio. Una </span><i style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 14pt; text-align: justify;">pochade</i><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 14pt; text-align: justify;"> fuori tempo
massimo a base di equivoci, travestimenti, scambi di persona che strappa timidi
sorrisi fino al rocambolesco finale. I personaggi sono cuciti sugli interpreti,
perché Dorelli è l’arrogante quanto fascinoso imprenditore che non ammette
repliche al suo volere, mentre Viallaggio è un tassista imbranato con una personalità
remissiva a metà strada tra Fantozzi e Fracchia. Marisa Laurito viene
imbruttita parecchio per recitare il ruolo da moglie del tassista che si prende
come amante il muscoloso Adriano Papalardo. Moana Pozzi s’intravede nel letto
di Dorelli (poi di Villaggio) come amante a bordo dello yacht, accanto alla
sodale Tracy Spencer (pure lei un futuro nel porno), notevole bellezza di
colore. Piccolo ruolo anche per Marilda Donà - starlet della commedia sexy
-,</span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 14pt; text-align: justify;"> </span><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 14pt; text-align: justify;">come amante di Dorelli, che s’ingegna
a far toccare le cosce </span><i style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 14pt; text-align: justify;">dure come il marmo
di Carrara</i><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 14pt; text-align: justify;"> al timido tassista. Franco Russell recita come notaio del
magnate ed è l’ultima interpretazione in carriera perché muore due mesi dopo la
fine delle riprese. Pellicola </span><i style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 14pt; text-align: justify;">on the road</i><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 14pt; text-align: justify;">,
strutturata come una commedia gialla, a base di inseguimenti polizieschi e
mafiosi, cacce all’uomo e spericolate piroette in elicottero e in automobile. </span><i style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 14pt; text-align: justify;">A tu per tu</i><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 14pt; text-align: justify;"> è ambientato tra Liguria
(Sanremo, con la finzione che sia Rapallo o Genova), Lazio (Roma), il
varesotto, la Francia (Mentone) e la Svizzera (Lugano). A livello di curiosità
riconosciamo un appartamento già usato nel cinema italiano, per la precisione
da Verdone nel film </span><i style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 14pt; text-align: justify;">Borotalco</i><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 14pt; text-align: justify;">, qui
abitazione del finanziere in fuga.</span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitPaOXyZijKuGVhOzSSLSAIE9LUtMk0nS75_PqTY0t35S0pXjkP3cfw70JG-J0gTFRgmmdevRqWyprH4VlG9M6ukIPGI0apc8LoDwguROLnq6K0eAnBm14lfvUs7DWyK7cwfJW44vjOEQ2gJOGUFcuGo3UXNdA0BGcY1efCcgigafVXixkP22f7_NopQE/s720/1%20(1).jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="405" data-original-width="720" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitPaOXyZijKuGVhOzSSLSAIE9LUtMk0nS75_PqTY0t35S0pXjkP3cfw70JG-J0gTFRgmmdevRqWyprH4VlG9M6ukIPGI0apc8LoDwguROLnq6K0eAnBm14lfvUs7DWyK7cwfJW44vjOEQ2gJOGUFcuGo3UXNdA0BGcY1efCcgigafVXixkP22f7_NopQE/s320/1%20(1).jpg" width="320" /></a></div><br /><p><span style="font-family: "Times New Roman", "serif"; font-size: 14pt; text-align: justify;">La
critica non è mai stata tenera con Sergio Corbucci, considerato un regista
popolare che si lascia prendere la mano da volgarità e turpiloquio. Roberto
Poppi è inflessibile: “In molte occasioni dimostra troppa accondiscendenza ai
gusti di un certo pubblico e certi produttori, calcando il pedale su volgarità
e turpiloquio del tutto gratuiti, che contribuiscono allo scadimento della
commedia italiana e, in generale, del cinema cosiddetto medio. Gianni Canova è
meno caustico: “Sergio Corbucci è regista di consumato mestiere dotato di
felice intuito per imbastire storie popolari di sicura presa nei confronti del
pubblico. Siano film con Totò, spaghetti-western, fortunate commedie,
polizieschi partenopei, sono quasi sempre successi . Porta al successo attori
come Adriano Celentano, Johnny Dorelli, Renato Pozzetto, Paolo Vilaggio ed
Enrico Montesano”. Sergio Corbucci dice di se stesso: “Sono uno che supplisce
con la quantità alla mancanza di qualità”. A parere di chi scrive non è così
vero, perché la sua commedia semplice e spontanea, anche se sboccata, conserva
il pregio della spontaneità.</span></p>Gordiano Lupihttp://www.blogger.com/profile/02876794996190183158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9123726760362864430.post-21754081792620253402023-12-15T00:12:00.000-08:002023-12-15T00:12:47.153-08:00Malignant (2021)<p> <b style="text-align: center;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">di James Wan</span></b></p><p><b style="text-align: center;"></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKir72QTL3wXfFp3KaEksH0NCBJjhkUHIX7Hv0kWFwK0bPAYItIHKKUdr5EN-Ith91ZOsRVcq0S3LiB5KdohLb9GyfhoOzFFzGo2kf7HXqLexZn4QrlpmQ_D6aW5ddcA2c7rY9QnN-Htxr-weG8WajjTENtkHpYjn2m3KjZus-NWIsaMjfo3zbm4SlUtE/s622/locandina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="622" data-original-width="420" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKir72QTL3wXfFp3KaEksH0NCBJjhkUHIX7Hv0kWFwK0bPAYItIHKKUdr5EN-Ith91ZOsRVcq0S3LiB5KdohLb9GyfhoOzFFzGo2kf7HXqLexZn4QrlpmQ_D6aW5ddcA2c7rY9QnN-Htxr-weG8WajjTENtkHpYjn2m3KjZus-NWIsaMjfo3zbm4SlUtE/s320/locandina.jpg" width="216" /></a></b></div><p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Non
è facile trovare un horror originale di questi tempi, anche perché nel campo
della narrativa e cinematografia dell’orrore è stato già detto tutto, ma a
volte basta raccontare identiche storie con stile diverso, adattare situazioni al
mutare dei tempi. Il malese (naturalizzato australiano) James Wan - autore di saghe
di successo come <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Saw</i>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Insidious</i>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">The Conjuring</i>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Aquaman</i> …
- gira una storia inquietante scritta con Akela Cooper (sceneggiatrice) e
Ingrid Bisu, un horror psicologico e soprannaturale, molto violento, che si
merita il divieto ai minori di anni 14. Il Covid limita le potenzialità di
visione nei cinema, ma il film (uscito in ritardo) in compenso viene passato su
diverse piattaforme; noi l’abbiamo visto in Prima Tv su Rai 4, il canale
digitale Rai dedicato a horror e thriller. La storia narra una simbiosi
assassina tra due gemelli siamesi (Madison e Gabriel) uniti in uno stesso corpo
e l’improvviso risveglio dell’entità maschile racchiusa nel cranio della ragazza,
dopo un’operazione non del tutto riuscita. Per anni si era creduto che Gabriel
fosse l’amico immaginario di Annabelle e che la ragazza soffrisse di disturbi
psichici, invece si trattava del gemello <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>infernale, che chiedeva vendetta verso la madre,
colpevole di averlo abbandonato. Non possiamo raccontare altre per non rovinare
il gusto di vedere un film che gode di buoni effetti speciali e che - come ai
tempi dello <i style="mso-bidi-font-style: normal;">splatter</i> - è un trionfo
di sangue e omicidi, compiuti grazie a un pugnale dalla lama affilata.
Fotografia scura, cupa e angosciosa, come merita il tema della pellicola,
musica inquietante, montaggio sincopato, da thriller orrorifico che non concede
scampo, con sequenze ad alta tensione. Ottime le parti oniriche, quando
Annabelle pare sospesa in un mondo irreale, perché il gemello infernale la
obbliga a colpire servendosi di un corpo in comune. Azzeccato l’uso del
flashback e della dissolvenza, così come il regista non rinuncia al piacere di
narrare una storia, costruendo una sceneggiatura degna di questo nome all’interno
di una cornice horror. Una tantum non solo effetti speciali e una catena di
omicidi fine a se stessa, tutto è legato dal collante solido dell’amore
fraterno e filiale, dalla tragedia di dover combattere contro noi stessi, in
questo caso il peggior nemico. Da vedere, se amate il genere. Reperibile su
RaiPlay.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span lang="EN-US" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: EN-US;">Regia: James Wan. </span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Soggetto: James Wan,
Ingrid Bisu, Akela Cooper. Sceneggiatura: Akela Cooper. Fotografia: Michael
Burgess. Montaggio: Kirk Mori. Musiche: Joseph Bishara. Scenografia: Desma
Murphy. Costumi: Lisa Norcia. Produttori: Michael Clear, James Wan. Produttori
Esecutivi: Ingrid Bisu, Han Lei, Peter Luo, Eric Mc Leod, Judson Scott. </span><span lang="EN-US" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: EN-US;">Case di Produzione: Atomic Monster, Boom
Entertainment, Boom Studios. Interpreti: Annabelle Wallis (Madison Mitchell),
George Young (Kekoa Shaw), Jacqueline McKenzie (Florence Weaver), Ray Chase
(Gabriel, voce), Maddie Hasson (Sydney Lake), Michole BrianaWhite (Regina
Moss), Jake Abel (Derek Mitchell). </span><span lang="EN-US" style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: EN-US;"><o:p></o:p></span></p>Gordiano Lupihttp://www.blogger.com/profile/02876794996190183158noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-9123726760362864430.post-25422407401263192992023-12-13T09:22:00.000-08:002023-12-13T09:22:08.388-08:00Cinquant'anni di Amarcord<p> <b style="text-align: justify;"><span style="font-size: 16.0pt;">L’autobiografia
lirica di <i>Amarcord</i></span></b></p><p><b style="text-align: justify;"><span style="font-size: 16.0pt;"></span></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b style="text-align: justify;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgL_ghhAAozZSkiHhAzNx22xp4ivHkVBaMh4XfGhj1eVZTeqZPMy7GCLBb0pehuZUtM4uaestg7lfUkEPMTus65mq9Qk29v2EegE76flQEZWuZVCr9AnER0KYOChhIIA0fm2tgzGrktejsPieuwZu8PLy8gAWAt5ZDZNYbeaOhof4IemVIpr45Ut49P_7Q/s808/locandina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="808" data-original-width="420" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgL_ghhAAozZSkiHhAzNx22xp4ivHkVBaMh4XfGhj1eVZTeqZPMy7GCLBb0pehuZUtM4uaestg7lfUkEPMTus65mq9Qk29v2EegE76flQEZWuZVCr9AnER0KYOChhIIA0fm2tgzGrktejsPieuwZu8PLy8gAWAt5ZDZNYbeaOhof4IemVIpr45Ut49P_7Q/s320/locandina.jpg" width="166" /></a></b></div><p></p><p><span style="font-size: 14pt; text-align: justify;">Amarcord (1974) è un’autobiografia lirica, il film più
poetico di Fellini, un punto di arrivo difficile da eguagliare e impossibile da
superare. La pellicola rappresenta il quarto Oscar ottenuto dal regista,
racconta </span><st1:personname productid="la Rimini" style="font-size: 14pt; text-align: justify;" w:st="on">la Rimini</st1:personname><span style="font-size: 14pt; text-align: justify;">
dell’adolescenza, il periodo del liceo e soprattutto l’Italia degli anni
Trenta. Protagonista di </span><i style="font-size: 14pt; text-align: justify;">Amarcord</i><span style="font-size: 14pt; text-align: justify;"> </span><span style="font-size: 14pt; text-align: justify;">è una città intera, trasfigurata dal ricordo,
il quartiere San Giuliano di Rimini ricostruito a Cinecittà, i suoi grotteschi
abitanti, le feste patronali, le adunate fasciste, la scuola, le donne facili,
i giovani del paese, gli ambulanti, le prostitute e i matti. Il personaggio di
Titta Biondi e la sua famiglia servono a Fellini per ricordare il passato e
ricostruire gli anni della sua adolescenza, per scrivere un romanzo di
formazione su pellicola che è la storia dell’incontro con la vita. Il tono
della narrazione è amichevole, colloquiale, ma poetico, come se il regista
raccontasse il periodo dell’adolescenza seduto a cena con vecchi amici. Il film
è ambientato in una dimensione fantastica, tra mani che annunciano la primavera
e nevicate che simboleggiano il grande freddo, immerso in ricordi lontani,
rumori di auto che sfrecciano per le Mille Miglia, il passaggio del Rex e
l’improvvisa apparizione di un pavone. Fellini racconta - come Proust - </span><i style="font-size: 14pt; text-align: justify;">il tempo perduto</i><span style="font-size: 14pt; text-align: justify;"> ed è la cosa che sa
fare meglio, sospendendo i ricordi in un’atmosfera sognante. Fellini è autore
che sente più congeniale l’analisi poetica dell’intimo, del </span><i style="font-size: 14pt; text-align: justify;">piccolo mondo antico</i><span style="font-size: 14pt; text-align: justify;">, rispetto alla
critica sociale. I suoi lavori indimenticabili si realizzano quando trova la
forza di guardare al passato con malinconica nostalgia, mettendo su pellicola i
sogni a occhi aperti, le ansie e i dubbi. Tra le parti migliori di </span><i style="font-size: 14pt; text-align: justify;">Amarcord</i><span style="font-size: 14pt; text-align: justify;"> segnaliamo le scene ambientate
nelle aule del liceo, una raccolta di assurde tipologie di insegnanti e di
alunni, esempio da imitare per i registi che frequenteranno il sottogenere
scolastico - più o meno alto - negli anni Settanta - Ottanta.</span><span style="font-size: 14pt; text-align: justify;"> </span><span style="font-size: 14pt; text-align: justify;">Alcuni personaggi sono indimenticabili:
l’Aldina (Donatella Gambini) che fa innamorare i ragazzi, la madre di Titta
(Pupella Maggio, doppiata in romagnolo da Ave Ninchi) che muore in ospedale e
lascia il figlio disperato, il padre anarchico (Armando Brancia), la bella
Gradisca (Magali Noël), la tabaccaia (Maria Antonietta Beluzzi) che Sergio
Martino citerà alcuni anni dopo in un film con Gigi e Andrea (</span><i style="font-size: 14pt; text-align: justify;">Acapulco prima spiaggia</i><span style="font-size: 14pt; text-align: justify;"> </span><i style="font-size: 14pt; text-align: justify;">a</i><span style="font-size: 14pt; text-align: justify;"> </span><i style="font-size: 14pt; text-align: justify;">sinistra</i><span style="font-size: 14pt; text-align: justify;">),
Teo lo zio matto (Ciccio Ingrassia) che si mette su un albero, grida: “Voglio
una donna!” e scende solo quando arrivano le infermiere.</span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEio2fT9pV7SfDoTYblEcOV4NoqShLYH0Opy1_aU5BiYAglMhUFO2d_-8IqrUiPlJoCbvCwxD9RsZ7D1NLeN1KTSTL-HpfGqHncxqbXyWS7nzh6Z8BAznjnmI8UUn8K5kdDO2pCpBL0JTp-UpZQhz3aOR_yV7K0e4uSW5cdQ0m73W7eiM7owyTbb0WGlWjk/s900/1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="430" data-original-width="900" height="153" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEio2fT9pV7SfDoTYblEcOV4NoqShLYH0Opy1_aU5BiYAglMhUFO2d_-8IqrUiPlJoCbvCwxD9RsZ7D1NLeN1KTSTL-HpfGqHncxqbXyWS7nzh6Z8BAznjnmI8UUn8K5kdDO2pCpBL0JTp-UpZQhz3aOR_yV7K0e4uSW5cdQ0m73W7eiM7owyTbb0WGlWjk/s320/1.jpg" width="320" /></a></div><span style="font-size: 14pt; text-align: justify;"><p><span style="font-size: 14pt;">Il cinema Fulgor e le pellicole in bianco e nero degli
anni Trenta sono un altro protagonista del film, rappresentano l’adolescenza
del regista segnata dall’amore per il grande schermo. Le confessioni al prete,
i ragazzini che si toccano pensando alla tabaccaia, alla Gradisca o alla
compagna di scuola, le suggestioni del cinema e delle prime visioni femminili,
i turbamenti davanti alla vita che cambia. Fellini descrive le adunate
fasciste, i discorsi retorici, le bastonate ai dissidenti e le canzoni
patriottiche. Il Grand Hotel di Rimini è un altro protagonista, nei racconti
impossibili della voce narrante che ricorda una notte d’amore di Gradisca con
un principe e un emiro con trenta concubine.</span></p><p><span style="font-size: 14pt;">Non dimentichiamo il mare d’estate che cambia il volto
di Rimini, i tramonti rosso fuoco, i ragazzi che si trasferiscono sulle spiagge
e sognano incontri con ragazze. “Tu e il babbo come avete fatto a conoscervi? E
il primo bacio?”, domanda Titta prima di concludere disperato che </span><i style="font-size: 14pt;">lui non combina niente</i><span style="font-size: 14pt;">. La malattia
della madre di Titta è un momento di grande poesia girato ricorrendo a silenzi
e a inquadrature di spalle, senza mostrare volti sofferenti. Il regista
sottolinea il grande vuoto nel cuore del marito e del figlio, anche se in vita
i litigi erano all’ordine del giorno. Il funerale a piedi, la tristezza del
padre, la casa vuota, tutto è costruito ad arte per rappresentare il dolore. La
pellicola alterna momenti leggeri a episodi drammatici, ma sa restare in
equilibrio senza cadere nella farsa o nel patetico. Il matrimonio di Gradisca
nel casolare di campagna è un altro momento intenso che si conclude con la
corsa dei ragazzini dietro l’auto di un simbolo erotico che li abbandona. Senza
Gradisca si sentiranno un poco più soli e rimpiangeranno le sfide con le palle
di neve che avevano per bersaglio un invitante fondoschiena.</span></p><p><span style="font-size: 14pt;">Fellini scrive </span><i style="font-size: 14pt;">Amarcord</i><span style="font-size: 14pt;">
con la collaborazione di Tonino Guerra. Il film miscela bene amore, odio e
nostalgia, rilegge il passato fascista, mostra la mediocrità del regime ma
anche del popolo che l’ha accettato. Vediamo i fascisti con l’olio di ricino,
ma anche i maschi che insidiano donne, inventano balle e fanno scherzi stupidi.
Tutto è vissuto attraverso la storia dell’adolescenza di Titta</span><span style="font-size: 14pt;"> </span><span style="font-size: 14pt;">(Bruno Zanin) in una cittadina romagnola
degli anni Trenta. Il film è girato completamente a Cinecittà, persino le
sequenze del passaggio notturno del transatlantico Rex.</span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiT5XmlIuiwNtNXKyoYptR5ZWfzXXKqZYqiGlavZsIB5ybPIqwh3MMH3nH4aFCu0p2DpH8W9R2Hx7nQqu51C6rLQgHe1CMdILCeBxzrMZ1HElwiM5QWGBIyVjJJX1OSd-Ge-UWf8qdcbld7iktuDn67LKweezX5H8R2YlWJ9NlUmR1JMgErAo5UN7JF6JE/s680/image.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="380" data-original-width="680" height="179" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiT5XmlIuiwNtNXKyoYptR5ZWfzXXKqZYqiGlavZsIB5ybPIqwh3MMH3nH4aFCu0p2DpH8W9R2Hx7nQqu51C6rLQgHe1CMdILCeBxzrMZ1HElwiM5QWGBIyVjJJX1OSd-Ge-UWf8qdcbld7iktuDn67LKweezX5H8R2YlWJ9NlUmR1JMgErAo5UN7JF6JE/s320/image.jpg" width="320" /></a></div><span style="font-size: 14pt;"><p><span style="font-size: 14pt;">Le musiche di Nino Rota e la fotografia di Giuseppe
Rotunno perfezionano una pellicola che si guadagna l’Oscar come miglior film
straniero. </span><i style="font-size: 14pt;">Amarcord</i><span style="font-size: 14pt;"> non manca di
suscitare polemiche da parte dei perbenisti che lo giudicano zeppo di parolacce
e di situazioni spiacevoli. Le femministe criticano il personaggio interpretato
da Magalì Noël (Gradisca) senza storicizzarlo, mentre i cattolici si
scandalizzano per il seno florido di Maria Antonietta Beluzzi. Segnaliamo una
grande interpretazione drammatica di Ciccio Ingrassia nei panni del matto e il
volto stralunato di Alvaro Vitali tra i compagni di liceo. </span><i style="font-size: 14pt;">Amarcord</i><span style="font-size: 14pt;"> sbanca il botteghino e fa record di incassi anche negli
Stati Uniti.</span></p></span><p></p></span><p></p>Gordiano Lupihttp://www.blogger.com/profile/02876794996190183158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9123726760362864430.post-35958813072128492412023-11-29T01:34:00.000-08:002023-11-29T01:34:05.023-08:00Una nuova rivista di cinema: Le Cinéma Café<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwxJSq-4IHCoMwRzSkDNyolAq3Z-eRngtdli2Dc1YetYhjtx_3qFYc_XQlPO7A5iLJUmKRZSNIj7GVOu41bdqTGVVaw-_PQ5aGsePdnaHWj9nZVqsffh9LeII-bAfHSAcDq6LpFHFilNIGpY5GMsGTmObkECYE1Gc_m_593YAwedWo0eucjVlIFoS-kAg/s2048/cropped-testata_magazine_lecinemacafe-scaled-1.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="571" data-original-width="2048" height="89" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwxJSq-4IHCoMwRzSkDNyolAq3Z-eRngtdli2Dc1YetYhjtx_3qFYc_XQlPO7A5iLJUmKRZSNIj7GVOu41bdqTGVVaw-_PQ5aGsePdnaHWj9nZVqsffh9LeII-bAfHSAcDq6LpFHFilNIGpY5GMsGTmObkECYE1Gc_m_593YAwedWo0eucjVlIFoS-kAg/s320/cropped-testata_magazine_lecinemacafe-scaled-1.webp" width="320" /></a></div><p></p><h3 class="wp-block-heading" id="h-redazione" style="background-color: white; box-sizing: border-box; font-family: "Libre Franklin", sans-serif; font-size: 24px; line-height: 1.4; margin: 0px 0px 15px;">La trovi qui: https://lecinemacafemagazine.org/about/</h3><h3 class="wp-block-heading" id="h-redazione" style="background-color: white; box-sizing: border-box; font-family: "Libre Franklin", sans-serif; font-size: 24px; line-height: 1.4; margin: 0px 0px 15px;">Redazione</h3><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; font-family: "Libre Franklin", sans-serif; font-size: 16px; margin: 0px 0px 28px;">Direttore responsabile <strong style="box-sizing: border-box;">Aldo Belli</strong><br style="box-sizing: border-box;" />Giuseppe Mallozzi <strong style="box-sizing: border-box;">(Capo redattore)</strong><br style="box-sizing: border-box;" />Gordiano Lupi<br style="box-sizing: border-box;" />Chiara Bisconti<br style="box-sizing: border-box;" />Carmen Marinacci</p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; font-family: "Libre Franklin", sans-serif; font-size: 16px; margin: 0px 0px 28px;">Consulente grafica <strong style="box-sizing: border-box;">Nives Carruba</strong></p><h3 class="wp-block-heading" id="h-collaboratori" style="background-color: white; box-sizing: border-box; font-family: "Libre Franklin", sans-serif; font-size: 24px; line-height: 1.4; margin: 0px 0px 15px;">Collaboratori</h3><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; font-family: "Libre Franklin", sans-serif; font-size: 16px; margin: 0px 0px 28px;">Beatrice Bardelli<br style="box-sizing: border-box;" />Raffaello Macelloni<br style="box-sizing: border-box;" />Caterina La Rosa</p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; font-family: "Libre Franklin", sans-serif; font-size: 16px; margin: 0px 0px 28px;"><strong style="box-sizing: border-box;">Le Cinéma Café Magazine è edito da </strong>Toscana Today News & Media di Aldo Belli, Dolderstrasse 62, 8032 Zürich (Svizzera) – P.Iva = CHE 219.143.708</p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; font-family: "Libre Franklin", sans-serif; font-size: 16px; margin: 0px 0px 28px;"><strong style="box-sizing: border-box;">Socio</strong> della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera</p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; font-family: "Libre Franklin", sans-serif; font-size: 16px; margin: 0px 0px 28px;"><strong style="box-sizing: border-box;">Main sponsor</strong> “Le Cinéma Café – Gestioni 3M S.r.l.</p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; font-family: "Libre Franklin", sans-serif; font-size: 16px; margin: 0px 0px 28px;"><em style="box-sizing: border-box;">Primo numero del Magazine: 25 novembre 2023</em></p><hr class="wp-block-separator has-alpha-channel-opacity" style="background-color: white; border-bottom-color: initial; border-bottom-style: solid; border-image: initial; border-left: none; border-right: none; border-top-color: initial; border-top-style: solid; box-sizing: content-box; font-family: "Libre Franklin", sans-serif; font-size: 16px; height: 0px;" /><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; font-family: "Libre Franklin", sans-serif; font-size: 16px; margin: 0px 0px 28px;">“<strong style="box-sizing: border-box;">Le Cinema Cafè Magazine</strong>” è il magazine di cinema che ti porta al cuore dell’esperienza cinematografica. Con un taglio fresco e innovativo, esploriamo il mondo del cinema attraverso interviste esclusive, recensioni approfondite, approfondimenti sul dietro le quinte, e uno sguardo attento alle ultime tendenze e sviluppi nel mondo del cinema.</p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; font-family: "Libre Franklin", sans-serif; font-size: 16px; margin: 0px 0px 28px;">Il magazine non si limita a recensire i film in modo tradizionale, ma si immerge nelle storie che si nascondono dietro ogni pellicola. Offriamo uno sguardo intimo e coinvolgente sugli attori, i registi e gli sceneggiatori che danno vita alle opere cinematografiche che amiamo. Inoltre, esploriamo le tematiche sociali e culturali trattate nei film, fornendo un contesto più ampio per la comprensione delle opere cinematografiche.</p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; font-family: "Libre Franklin", sans-serif; font-size: 16px; margin: 0px 0px 28px;">Il magazine presenta anche rubriche speciali dedicate ai nuovi talenti emergenti nel mondo del cinema, dando voce alle voci promettenti che stanno plasmando il futuro dell’industria cinematografica. Oltre a ciò, offre guide tematiche, consigli di visione e approfondimenti sulle ultime tecnologie cinematografiche e sulle tendenze nell’industria.</p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; font-family: "Libre Franklin", sans-serif; font-size: 16px; margin: 0px 0px 28px;">Con un design accattivante e una redazione appassionata, “Le Cinema Cafè Magazine” è il compagno perfetto per gli amanti del cinema che cercano un’esperienza completa e approfondita. Entra nel mondo del cinema con noi e scopri il lato magico e affascinante di ogni storia raccontata sul grande schermo.</p>Gordiano Lupihttp://www.blogger.com/profile/02876794996190183158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9123726760362864430.post-25891903087608932832023-11-09T06:05:00.001-08:002023-11-09T06:05:01.286-08:00Il catalogo de La Cineteca di Caino<p><b>IL FOGLIO LETTERARIO EDIZIONI - www.edizioniilfoglio.com</b></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Gentium Basic"; mso-fareast-font-family: "Gentium Basic";">LA CINETECA DI CAINO - catalogo libri<o:p></o:p></span></b></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Gentium Basic"; mso-fareast-font-family: "Gentium Basic";"><br /></span></b></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRuxvFgvhefj6hZ6dWWrMh0D-e3ITwgE4iMqyfl8FtuA8s1Zu4i362MaMpPCmQj-QJtmtVxL8L0pteA3WruY10_xYcSEP9XQPMgbavmFKsrEcyI_yll0aLfulEPTmPzhVLhzDzNCoJpEe3Bb_-FyPgXXdE80oitNbwzniP78Y5m7grOp4pj6R4xqfbEgk/s2824/Cop.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2824" data-original-width="2000" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRuxvFgvhefj6hZ6dWWrMh0D-e3ITwgE4iMqyfl8FtuA8s1Zu4i362MaMpPCmQj-QJtmtVxL8L0pteA3WruY10_xYcSEP9XQPMgbavmFKsrEcyI_yll0aLfulEPTmPzhVLhzDzNCoJpEe3Bb_-FyPgXXdE80oitNbwzniP78Y5m7grOp4pj6R4xqfbEgk/s320/Cop.jpg" width="227" /></a></b></div><span style="font-family: "Gentium Basic"; font-size: 10pt;"><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Gentium Basic"; font-size: 10pt;"><br /></span></p>Soprassediamo! Franco & Ciccio
Story – Il cinema comico-parodistico di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia di
Gordiano Lupi – Euro 18 – pag. 530 - ISBN 9788876065132</span><p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Gentium Basic"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Gentium Basic";">Italia: Ultimo Atto – L’Altro Cinema
Italiano – Volume 1 - Da Alessandro Blasetti a Massimo Pirri di Fabrizio
Fogliato – Euro 20 - pag. 470 – ISBN 9788876065361<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Gentium Basic"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Gentium Basic";">I giorni dell’ira – Il mio nome è
Nessuno (sceneggiature originali) di Ernesto Gastaldi – Introduzione di Roberto
Poppi – Euro 18 – pag. 370 – ISBN 9788876065606</span><span style="font-family: "Gentium Basic"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Gentium Basic"; mso-fareast-font-family: TimesNewRoman;"><o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: "Gentium Basic"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Gentium Basic"; mso-fareast-font-family: TimesNewRoman;">Gloria Guida – Il sogno biondo di una generazione di Gordiano
Lupi<br />
Euro 15 – pag. 260 - ISBN </span><span style="font-family: "Gentium Basic"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Tahoma-Bold; mso-bidi-font-weight: bold;">9788876065941<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: "Gentium Basic"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%;">Attraverso lo schermo - Film visti e film fatti - di Corrado
Farina<br />
Euro 16 - Pag. 320 - ISBN 9788876066139 <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: "Gentium Basic"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%;">Di Leo Calibro 9 – Erotismo e Noir nel cinema di Fernando di
Leo - di Gordiano Lupi e Davide Magnisi – Euro 15 – pag. 330 – ISBN
9788876066283<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: "Gentium Basic"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%;">La paura cammina con i tacchi alti di Stefano Iachetti – Le
protagoniste del giallo<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"> </b>all’italiana
si raccontano – Euro 18 – pag. 280 – ISBN 9788876066696<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: "Gentium Basic"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%;">Pasta & Cinema di Gordiano Lupi e Patrice Avella<br />
Euro 12 – pag. 150 – ISBN </span><span style="color: black; font-family: "Gentium Basic"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold;">9788876066733<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: black; font-family: "Gentium Basic"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold;">Passione nera – I volti della violenza nel cinema italiano d’autore di
Claudio Mangolini e Flaminia Bolzan – Euro 20 – pag. 460 – ISBN 9788876066542<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="color: black; font-family: "Gentium Basic"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold;">Tutto Avati di Gordiano Lupi e Michele Bergantin<br />
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Euro 20 - pag. 600 – ISBN </span><span style="font-family: "Gentium Basic"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-weight: bold;">9788876067327<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: "Gentium Basic"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-weight: bold;">La grande abbuffata di Gordiano Lupi
e Patrice Avella<br />
Euro 18 – pag. 420 – ISBN </span><span style="background: white; color: #292929; font-family: "Cambria","serif"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;">9788876067259<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: "Gentium Basic"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Gentium Basic"; mso-fareast-font-family: TimesNewRoman;">Cannibal Ballad – Il cinema selvaggio di Ruggero Deodato <br />
di Gordiano Lupi e Davide Magnisi - Euro 18 - pag.500 - ISBN </span><span style="color: #292929; font-family: "Gentium Basic"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;">9788876067600<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: "Gentium Basic"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;">Autointervista. Nude sì, ma sotto
la doccia. La censura e il comune senso del pudore in nome del popolo italiano
- di Giulio Berruti – Euro 15 – pag. 310 – ISBN 9788876068041<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: "Gentium Basic"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;">Ricomincio da Firenze. La città
vista attraverso gli occhi del cinema – di Mirko Tondi – Euro 15 – pag. 360 –
ISBN 9788876068102<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: "Gentium Basic"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;">Per conoscere Federico Fellini di
Gordiano Lupi – italiano e inglese – fotografico<br />
Euro 15 – pag. 310 – ISBN 9788876068270<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: "Gentium Basic"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;">Il cinema rovente di Umberto Lenzi
– di Davide Magnisi, Gordiano Lupi e Matteo Mancini – Euro 20 – pag. 610 – ISBN
9788876068577<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family: "Gentium Basic"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;">Il cinema dei fratelli Vanzina – di
Davide Magnisi, Gordiano Lupi, Michele Bergantin – Euro 20 – pag. 494 – ISBN
9788876068881<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Gentium Basic"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;">Il cinema di Romolo Guerrieri. Viaggio nel film di
genere italiano - vol. 1 – di Giuseppe Costigliola – Euro 18 – pag. 400 – ISBN
9788876069895</span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Gentium Basic"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Gentium Basic";"><o:p></o:p></span></b></p>Gordiano Lupihttp://www.blogger.com/profile/02876794996190183158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9123726760362864430.post-85186403361962955412023-11-09T05:39:00.011-08:002023-11-09T05:56:32.361-08:00Riattivare il blog partendo da un premio<p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvyfZAGQV7mSNH3xnbXLDCI7ROleR5S0HmCrRjZSuC1ECIe3NGOf3XjXZqlv9ceX3C4FpcUjaXcf2mQ9o-flYDtwNNOxrUbdE5ii6L5QfDnUQaP_MfW7Ea9QA0r-N7KJwUOYiseXI2Wz5Zx_OHxBThyphenhyphen9SGm39VZTz1fM4z6g3ahXnx-hEdx1fE2myq53Q/s1920/premiopasta.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1920" data-original-width="1080" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvyfZAGQV7mSNH3xnbXLDCI7ROleR5S0HmCrRjZSuC1ECIe3NGOf3XjXZqlv9ceX3C4FpcUjaXcf2mQ9o-flYDtwNNOxrUbdE5ii6L5QfDnUQaP_MfW7Ea9QA0r-N7KJwUOYiseXI2Wz5Zx_OHxBThyphenhyphen9SGm39VZTz1fM4z6g3ahXnx-hEdx1fE2myq53Q/s320/premiopasta.jpg" width="180" /></a></div><br /><div style="text-align: justify;">La Cineteca di Caino ha avuto un periodo di fulgore. Era un blog abbastanza visitato, cercava di fare luce sul cinema del passato - soprattutto italiano -. con un minimo di storicità, tra recensioni e filmografie. E' molto tempo che non lo curo come si deve. Resta come luogo dove condivido qualcosa, di tanto in tanto, ci metto articoli che scrivo, riferimenti a video pubblicati su YouTube, ma di fatto non lo aggiorno quasi mai. E allora, che fare? Ricominciare a usarlo come rivista di cinema - il motivo per cui è nato - intanto spiegando che si chiama così in onore a Guillermo Cabrera Infante, che quando scriveva di cinema si faceva chiamare Cain e apprezzava ogni tipo di pellicola, fosse di genere come cinema colto, passando per documentari e cinema d'autore. Diciamo che dopo la creazione del blog Il Foglio Lettearrio Edizioni ha portato il nome della webzine agli onori di una collana di saggistica cinematografica che risulta molto letta e ben diffusa. Magari in un prossimo post ve la consiglieremo e vi daremo l'elenco completo delle sue pubblicazioni. Questo spaizo potrebbe diventare anche l'organo ufficiale della promozione di tale collana. Diamo una prima notizia ai nostri venticinque lettori: Pasta e cinema di Gordiano Lupi e Patrizio Avella ha vinto il PREMIO SPECIALE per l'originalità all'Aracnea Film Festival 2023 di Castellaneta (Taranto). Infatti il libro alterna recensioni di pellicole a piatti della cucina italiana, attori e registi a storia delle forme di pasta più diffuse, abbinando due piaceri: quello per la tavola e quello per la visione di una storia in una sala cinematografica. Buon appetito e buona visione!</div><p></p>Gordiano Lupihttp://www.blogger.com/profile/02876794996190183158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9123726760362864430.post-80705134908619828552023-09-17T02:10:00.000-07:002023-09-17T02:10:03.373-07:00Stefano Tamburini presenta Mi rammento Piombino<iframe width="480" height="270" src="https://youtube.com/embed/298B4zmMN60?si=5SBOYohN_Yp3W-Uq" frameborder="0"></iframe>Gordiano Lupihttp://www.blogger.com/profile/02876794996190183158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9123726760362864430.post-56070947774734477162023-08-04T01:27:00.000-07:002023-08-04T01:27:05.410-07:00Presentazione Le Immaginate in Cittadella<iframe width="480" height="270" src="https://youtube.com/embed/sQvOtCKu1OM" frameborder="0"></iframe>Gordiano Lupihttp://www.blogger.com/profile/02876794996190183158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9123726760362864430.post-8876991437530839772023-02-08T12:20:00.001-08:002023-02-08T12:20:53.057-08:00Stefano Tamburini presenta Il prezzo da pagare<iframe style="background-image:url(https://i.ytimg.com/vi/3Qteo81nPJ8/hqdefault.jpg)" width="480" height="270" src="https://youtube.com/embed/3Qteo81nPJ8" frameborder="0"></iframe>Gordiano Lupihttp://www.blogger.com/profile/02876794996190183158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9123726760362864430.post-28637978379535455002022-12-06T13:41:00.000-08:002022-12-06T13:41:05.047-08:00Presentazione de I Giganti - Storia di basket e acciaio<iframe width="480" height="270" src="https://youtube.com/embed/FcLhoXo-a-M" frameborder="0"></iframe>Gordiano Lupihttp://www.blogger.com/profile/02876794996190183158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9123726760362864430.post-41482733025816357942022-10-22T07:16:00.001-07:002022-10-22T07:16:23.339-07:00Presentazione de Il cinema rovente di Umberto Lenzi<iframe style="background-image:url(https://i.ytimg.com/vi/DwjWOgL5ESA/hqdefault.jpg)" width="480" height="270" src="https://youtube.com/embed/DwjWOgL5ESA" frameborder="0"></iframe>Gordiano Lupihttp://www.blogger.com/profile/02876794996190183158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9123726760362864430.post-85138199333529720412022-01-31T03:21:00.003-08:002023-12-15T01:09:14.401-08:00Ultracorpo -BodySnatcher- (2011, Film completo HD).<iframe frameborder="0" height="270" src="https://youtube.com/embed/wjbRtzSrr08" width="480"></iframe><div><br /></div><div>Un film tratto dal racconto Il frocio (2009), scritto da Gordiano Lupi e adesso edito (per la prima volta!) nella raccolta GIALLO PIOMBINO (IL FOGLIO LETTERARIO EDIZIONI, 2023). </div>Gordiano Lupihttp://www.blogger.com/profile/02876794996190183158noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-9123726760362864430.post-62661469120195270712022-01-25T10:02:00.008-08:002022-01-25T10:04:02.979-08:00Il cinema dei fratelli Vanzina<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg0RHSbz9caf8_kcEQ5DBz1VDGiCU6GFeWD8I9bgCvAO9oIAaXhXg9c25NFqQJLljTUrg-qhWbjiZNS9e-68aUmLrjqrOQvQeYq_HrJHWi0Do9fh7VfclE8VK-u3941FouktsrCd9dTz2yVVMGvKh3piO6Zj52t1CIa1zb_qOn8jUGaBbJvKYBI8srv=s1280" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1280" data-original-width="800" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg0RHSbz9caf8_kcEQ5DBz1VDGiCU6GFeWD8I9bgCvAO9oIAaXhXg9c25NFqQJLljTUrg-qhWbjiZNS9e-68aUmLrjqrOQvQeYq_HrJHWi0Do9fh7VfclE8VK-u3941FouktsrCd9dTz2yVVMGvKh3piO6Zj52t1CIa1zb_qOn8jUGaBbJvKYBI8srv=w250-h400" width="250" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiBohPkDV-lE2mUESWavqzILRPJ5yAm2LNWVjDa5UW1EAJLLnNj5Fw0qVRa0bIsvRvqbkHo_rTO4k-_mXv6M_IrvNqdZTgkT1DLoz5qKMiIk_aJ4aFw4Ygbu05NSHC8B5Io90ITBcZlFY8ogJBLrWUe-FwBQ-nc7b6E3bjygAIMhxxWTxOVm8AW8ZQw=s1065" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="646" data-original-width="1065" height="243" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiBohPkDV-lE2mUESWavqzILRPJ5yAm2LNWVjDa5UW1EAJLLnNj5Fw0qVRa0bIsvRvqbkHo_rTO4k-_mXv6M_IrvNqdZTgkT1DLoz5qKMiIk_aJ4aFw4Ygbu05NSHC8B5Io90ITBcZlFY8ogJBLrWUe-FwBQ-nc7b6E3bjygAIMhxxWTxOVm8AW8ZQw=w400-h243" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhImQPF-aBgyL-37dhc0HIzIZX7rBSUEz_FW7-O2Ueh_i6M-fKqJifLjczSDOByDjkg_7hrFkHt_ZZbXTvo3DhPqi9a83ZqcHIO4a9KRDiA5cS-xLM9x6341KqRMS-mOLZGQiRD4kYi7tTgSG5_1kmYp7Jm9IOkTWODFL2ASlASD_tCBKF-ou8E-oYg=s844" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="844" data-original-width="616" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhImQPF-aBgyL-37dhc0HIzIZX7rBSUEz_FW7-O2Ueh_i6M-fKqJifLjczSDOByDjkg_7hrFkHt_ZZbXTvo3DhPqi9a83ZqcHIO4a9KRDiA5cS-xLM9x6341KqRMS-mOLZGQiRD4kYi7tTgSG5_1kmYp7Jm9IOkTWODFL2ASlASD_tCBKF-ou8E-oYg=w293-h400" width="293" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjnUIjLpJu_wozhw5kgqASSxbyiAZitSCEtMduorGh_TNUiMJbjQvanvu2JH86-9lLw_Y8C1NH15eos-awJTK2KPfjEcJ9xoTcaaZaXOijz8qX2qA2bVor-AVuTJnSy4HL5NprsCnjw0guGmxnyybKDlMa6m68uaA5StsOKKvWzMBSHlceJBkU1Rmd3=s720" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="720" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjnUIjLpJu_wozhw5kgqASSxbyiAZitSCEtMduorGh_TNUiMJbjQvanvu2JH86-9lLw_Y8C1NH15eos-awJTK2KPfjEcJ9xoTcaaZaXOijz8qX2qA2bVor-AVuTJnSy4HL5NprsCnjw0guGmxnyybKDlMa6m68uaA5StsOKKvWzMBSHlceJBkU1Rmd3=w400-h400" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Gli articoli sono tratti da IL TIRRENO, quotidiano di Livorno (23 - 25 gennaio 2022)</div><p></p>Gordiano Lupihttp://www.blogger.com/profile/02876794996190183158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9123726760362864430.post-34311899502117747682021-11-05T08:52:00.001-07:002021-11-05T08:52:49.430-07:00Immaginati Piombino<iframe style="background-image:url(https://i.ytimg.com/vi/y_2vCvJbHr4/hqdefault.jpg)" width="480" height="270" src="https://youtube.com/embed/y_2vCvJbHr4" frameborder="0"></iframe>Gordiano Lupihttp://www.blogger.com/profile/02876794996190183158noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-9123726760362864430.post-73161736460960848732021-10-27T23:48:00.001-07:002021-10-27T23:48:29.342-07:00Il cinema rovente di Umberto Lenzi<iframe style="background-image:url(https://i.ytimg.com/vi/B2cIYp0KPI4/hqdefault.jpg)" width="480" height="360" src="https://youtube.com/embed/B2cIYp0KPI4" frameborder="0"></iframe>Gordiano Lupihttp://www.blogger.com/profile/02876794996190183158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9123726760362864430.post-37850912492716109832021-07-22T03:18:00.001-07:002023-12-15T01:07:18.211-08:00Il palazzo<div style="text-align: center;"><iframe frameborder="0" height="360" src="https://youtube.com/embed/_nWMXKpzH9w" style="background-image: url(https://i.ytimg.com/vi/_nWMXKpzH9w/hqdefault.jpg);" width="480"></iframe></div><div style="text-align: center;"><br /></div><div style="text-align: center;">Un cortometraggio indipendente tratto dal mio racconto Il palazzo, contenuto in GIALLO PIOMBINO (Il Foglio Letterario Edizioni, 2023) </div>Gordiano Lupihttp://www.blogger.com/profile/02876794996190183158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9123726760362864430.post-48077721386244593622021-02-26T08:19:00.002-08:002021-02-26T08:22:55.929-08:00Senza buccia (1979)<p> <b style="text-align: center;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; line-height: 115%;">di Marcello Aliprandi</span></b></p><p><b style="text-align: center;"></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwXNpf6JMiOa7DJ7HIqVfZLQeqdUOpiGVYJ6kek51qAsLaIf6QN7Z0ppkemLqB5zcLGB6KbiFPQZb76v0h_uh2kBMljL-GDz8McWyb7sD-PX182W99veFGvNiZ-ITptmrgcWnu0s59kho/s548/1.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="548" data-original-width="400" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwXNpf6JMiOa7DJ7HIqVfZLQeqdUOpiGVYJ6kek51qAsLaIf6QN7Z0ppkemLqB5zcLGB6KbiFPQZb76v0h_uh2kBMljL-GDz8McWyb7sD-PX182W99veFGvNiZ-ITptmrgcWnu0s59kho/s320/1.jpg" /></a></b></div><p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Senza buccia </span></b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">di Marcello Aliprandi è una coproduzione italo -
spagnola, uscita sui grandi schermi nazionali nel 1979, nelle sale iberiche
soltanto nel 1980; vede protagoniste di una commedia erotica tre bellezze del
calibro di Lilli Carati, Ilona Staller e Olga Karlatos. Presenze maschili poco
rilevanti come Maurizio Interlandi, un bello da fotoromanzo, il giovane spagnolo
Juan Carlos Naya e Maurizio Lupi. <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Senza
buccia</b> proviene da un’idea originale di Ugo Liberatore - padre dell’<i style="mso-bidi-font-style: normal;">esotico-erotico</i> - che compone un inno
all’amore libero in ambiente naturale sulla falsariga del vecchio <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Bora Bora</b> (1965). </span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaGUHTqM6N3VKYfox9t-zWRssC2lOq2By3MuAI08Qw_3F6PjoljzP2DJophFr-hQKkjU0thhO9jqVci54opQzjD3JHAgfCNQC5HkNMumWG_DJ6qKwv4FkTanG0gELAAHeIXI0vi5ujVz0/s1920/2.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1920" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaGUHTqM6N3VKYfox9t-zWRssC2lOq2By3MuAI08Qw_3F6PjoljzP2DJophFr-hQKkjU0thhO9jqVci54opQzjD3JHAgfCNQC5HkNMumWG_DJ6qKwv4FkTanG0gELAAHeIXI0vi5ujVz0/s320/2.jpg" width="320" /></a></div><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 14pt; line-height: 115%;">Unica differenza che
l’azione non si svolge su un’incontaminata isola tropicale ma in una <i>location</i> italiana altrettanto
affascinante, tra una grande villa affacciata sul mare azzurro e i faraglioni,
percorrendo le spiagge deserte dell’isola di Vulcano. Conosciamo un gruppo di
giovani della ricca borghesia milanese che si dedica al nudismo seguendo le abitudini
di una coppia di norvegesi incline ad amore libero e scambi di coppia. Ilona
Staller e Lilli Carati si mostrano in numerosi nudi integrali, anticipando la
scelta del porno, futura strada per entrambe, naturale per una Staller poco
incline alla vera recitazione, un peccato per <st1:personname productid="la Carati" w:st="on">la Carati</st1:personname> che aveva già interpretato
un paio di commedie sexy, lavori interessanti come <b>Avere vent’anni</b>, <b>Il corpo
della ragassa</b>, <b>Le evase, Candido
erotico</b> e avrebbe ancora dovuto incontrare il cinema erotico di Joe
D’Amato. Le porte del cinema hard si spalancheranno per lei sul finire degli
anni Ottanta, con <b>Una moglie molto
infedele</b> (1987) di Giorgio Grand e una poco memorabile manciata di
pellicole. </span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDivbsQfJl4Q27n_HA5pYjXVYJA0QsKC9M4x0lkGxHyp6WtkgY2SQAT2u99WkM9LaSbQ6y0hePqlaiOYndBzhzegJhTTEXMyWuIgGNWNcyfsi6TIn4b_93BgotjyQCdVizhTRnycsX98E/s500/3.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="500" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDivbsQfJl4Q27n_HA5pYjXVYJA0QsKC9M4x0lkGxHyp6WtkgY2SQAT2u99WkM9LaSbQ6y0hePqlaiOYndBzhzegJhTTEXMyWuIgGNWNcyfsi6TIn4b_93BgotjyQCdVizhTRnycsX98E/s320/3.jpg" /></a></div><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 14pt; line-height: 115%;">Il porno per Ilona Staller arriverà subito dopo questo film, che
conclude la sua carriera ordinaria, dopo piccole parti recitate ne <b>La supplente</b>, <b>La liceale</b>, <b>Vizi privati
pubbliche virtù</b>, <b>L’ingenua</b>, <b>Cuore di cane</b> … Olga Karlatos è Adriana,
fascinosa trentaduenne che nel finale sblocca il sedicenne Daniele (Naya), lo
fa innamorare, infine decide di abbandonarlo e di non dare seguito a una storia
impossibile. Lilli Carati è Barbara, fidanzata di </span><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 14pt; line-height: 115%;">Giuliano
(Interlandi), coppia dedita </span><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 14pt; line-height: 115%;">al nudismo secondo
l’esempio di Trella (Staller) e del fidanzato Bjorn (Vouk). Giuliano perde la
testa per Trella, porta Barbara sull’orlo del suicidio, infine la coppia si
ricompone perché i due norvegesi decidono di fare ritorno a casa. Per loro è
stata soltanto un’avventura, una dimostrazione di quanto sia libero e senza
complessi il loro amore. La sfida erotica tra Lilli Carati e Ilona Staller a
chi resiste più tempo nuda (integrale) sulla scena è una delle cose migliori
del film, mentre Olga Karlatos è piuttosto morigerata, non partecipando alle regole
nudiste. Molti i nudi maschili integrali, frontali e posteriori, senza malizia,
molto naturali, sia lo spagnolo Naya che l’italiano Interlandi restano a lungo
in primo piano senza veli. <b>Senza buccia</b>
è una pellicola commerciale, certo non un capolavoro, ma ancora oggi si lascia
vedere con interesse anche per la stupenda fotografia e le riprese non banali
dell’isola di Vulcano. Musiche di Pino Donaggio da non sottovalutare, tra pezzi
classici rielaborati e composizioni originali. <i>Nudi, belli e innamorati</i>, recita la frase di lancio, il titolo
spagnolo <i>Vacaciones al desnudo</i> (<i>Sin cascara</i> resta comunque come
sottotitolo tra parentesi) calca l’accento sul fatto che il film è ambientato
tra i nudisti, mentre il titolo italiano è più ermetico.</span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRloRvzNzI6PiBRe0qDmAAkM6GBFS0ZP_Y4RuL3Bi0-1-qLJlFQ8WmTraHGFF3bfvRHEaLhyExnlFu6U7jcz6qTEzBpQguQMxUOPdK5H_xLv8GN1ii2Ms862A-KyV7uSv71YSGR1ds-1U/s300/5.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="199" data-original-width="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRloRvzNzI6PiBRe0qDmAAkM6GBFS0ZP_Y4RuL3Bi0-1-qLJlFQ8WmTraHGFF3bfvRHEaLhyExnlFu6U7jcz6qTEzBpQguQMxUOPdK5H_xLv8GN1ii2Ms862A-KyV7uSv71YSGR1ds-1U/s0/5.jpg" /></a></div><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 14pt; line-height: 115%;"><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="text-align: left;"><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;">Marcello Aliprandi</span></span><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 14pt; line-height: 115%; text-align: left;"> (Roma, 1938 - 1997), diplomato regista presso l’Accademia
Silvio D’Amico, si dedica al teatro e all’opera lirica, seguendo la scuola di
Luchino Visconti. Primi contatti con il cinema datati 1963 come aiuto di
Visconti (Il gattopardo) e Lattuada
(Fraülein Doktor). Primo
lungometraggio personale (pure soggettista e sceneggiatore) La ragazza di latta (1970), una favola
amara quanto originale per realizzare una critica grottesca e ironica della
società consumistica. Autore di altri sei film, dal 1974 al 1995, tutti di buon
livello, forse Senza buccia è il più commerciale, mentre Morte in Vaticano - un <i>fantareligioso</i>
ispirato alla misteriosa morte di Papa Luciani - andrebbe riscoperto. Altri
titoli: Corruzione al palazzo di
giustizia (1974), Un sussurro nel buio
(1976), Prova di memoria (1992), Soldato ignoto (1995). Lavora anche per
la televisione (<i>La cura comodissima</i>, <i>L’amante fedele</i>, <i>La mano indemoniata</i>, <i>I
ragazzi della valle misteriosa</i>, <i>Quando
ancora non c’erano i Beatles</i>). Muore a soli cinquantanove anni.</span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-size: 14pt;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0MsOl-j0kCmSvFz5WfRb39NIb6l_W8hHQUTyDbXd4_qD-NQmRhCjPwXkAe2jdV6DrF7chwa5TzGVxS-uRMYWOK9uWN_FNL08U6dPhyphenhyphenj7f0jyP5jHG37mw_tE6xzRuXFzwcUg5k9yC-Og/s400/8.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="283" data-original-width="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0MsOl-j0kCmSvFz5WfRb39NIb6l_W8hHQUTyDbXd4_qD-NQmRhCjPwXkAe2jdV6DrF7chwa5TzGVxS-uRMYWOK9uWN_FNL08U6dPhyphenhyphenj7f0jyP5jHG37mw_tE6xzRuXFzwcUg5k9yC-Og/s320/8.jpg" width="320" /></a></div></span><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Regia:
Marcello Aliprandi. Soggetto: Ugo Liberatore. Sceneggiatura: César Fernández
Ardavín, Ugo Liberatore. Fotografia: Raúl Pérez. Montaggio: Giorgio Serralonga.
Musiche: Pino Donaggio. Costumi: Jaime P. Cubero. Trucco: Giovanni Morosi,
Gerardo Raffaelli. Casa di Produzione: Laser Films, Luz Internacional Films
S.A.. Paese di Origine: Italia, Spagna (1979). Durata: 97. Genere: Commedia
Sexy. Distribuzione Italia: Titanus. Interpreti: Olga Karlatos (Adriana Berri),
Juan Carlos Naya (Daniele) - doppiato da Carlo Valli, Maurizio Interlandi
(Giuliano), Taida Urruzola (Nora), Miki Vouk (Bjorn), Ilona Staller (Trella),
Lilli Carati (Barbara) - doppiata da Lorenza Biella, Maurizio Lupi (Maurizio).</span></p><div class="separator" style="background-color: white; clear: both; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13.2px; text-align: center;"><b style="font-family: arial, tahoma, helvetica, freesans, sans-serif; font-size: 13.2px;"><span face=""verdana" , sans-serif" style="font-size: 13.2px; font-weight: 400;"><span style="color: #222222;">Il mio cinema è su Futuro Europa: <br /></span></span></b><b style="color: #222222; font-family: arial, tahoma, helvetica, freesans, sans-serif; font-size: 13.2px;"><span face=""verdana" , sans-serif" style="font-size: 13.2px; font-weight: 400;"><a href="http://www.futuro-europa.it/dossier/cineteca" style="color: #888888; text-decoration-line: none;">http://www.futuro-europa.it/dossier/cineteca</a></span></b></div>Gordiano Lupihttp://www.blogger.com/profile/02876794996190183158noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-9123726760362864430.post-4510174295507150502021-02-12T07:09:00.003-08:002021-02-26T08:23:11.177-08:00Pier Paolo Pasolini e Salò o Le 120 giornate di Sodoma<iframe frameborder="0" height="360" src="https://youtube.com/embed/GGHdM1KlG60" style="background-image: url(https://i.ytimg.com/vi/GGHdM1KlG60/hqdefault.jpg);" width="480"></iframe><div><br /></div><div><div class="separator" style="background-color: white; clear: both; color: #222222; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13.2px; text-align: center;"><b style="font-family: arial, tahoma, helvetica, freesans, sans-serif; font-size: 13.2px;"><span face=""verdana" , sans-serif" style="font-size: 13.2px; font-weight: 400;">Il mio cinema è su Futuro Europa: </span></b></div><div class="separator" style="background-color: white; clear: both; color: #222222; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13.2px; text-align: center;"><b style="font-family: arial, tahoma, helvetica, freesans, sans-serif; font-size: 13.2px;"><span face=""verdana" , sans-serif" style="font-size: 13.2px; font-weight: 400;"><a href="http://www.futuro-europa.it/dossier/cineteca" style="color: #888888; text-decoration-line: none;">http://www.futuro-europa.it/dossier/cineteca</a></span></b></div></div>Gordiano Lupihttp://www.blogger.com/profile/02876794996190183158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9123726760362864430.post-88228472612552042162020-12-29T00:49:00.003-08:002021-02-26T08:23:23.834-08:00Pierantonio Micciarelli presenta "Dalla sceneggiatura al film"<iframe frameborder="0" height="270" src="https://youtube.com/embed/2ox-bJ6f-xk" width="480"></iframe><div><div class="separator" style="background-color: white; clear: both; color: #222222; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13.2px; text-align: center;"><b style="font-family: arial, tahoma, helvetica, freesans, sans-serif; font-size: 13.2px;"><span face=""verdana" , sans-serif" style="font-size: 13.2px; font-weight: 400;">Il mio cinema è su Futuro Europa: </span></b></div><div class="separator" style="background-color: white; clear: both; color: #222222; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13.2px; text-align: center;"><b style="font-family: arial, tahoma, helvetica, freesans, sans-serif; font-size: 13.2px;"><span face=""verdana" , sans-serif" style="font-size: 13.2px; font-weight: 400;"><a href="http://www.futuro-europa.it/dossier/cineteca" style="color: #888888; text-decoration-line: none;">http://www.futuro-europa.it/dossier/cineteca</a></span></b></div></div>Gordiano Lupihttp://www.blogger.com/profile/02876794996190183158noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-9123726760362864430.post-53261774845925223162020-05-10T00:51:00.003-07:002021-02-26T08:23:37.561-08:00Gordiano Lupi parla di commedia sexy<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="270" src="https://www.youtube.com/embed/khJ6RHT440M" width="480"></iframe><div><div class="separator" style="background-color: white; clear: both; color: #222222; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13.2px; text-align: center;"><b style="font-family: arial, tahoma, helvetica, freesans, sans-serif; font-size: 13.2px;"><span face=""verdana" , sans-serif" style="font-size: 13.2px; font-weight: 400;"><br /></span></b></div><div class="separator" style="background-color: white; clear: both; color: #222222; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13.2px; text-align: center;"><b style="font-family: arial, tahoma, helvetica, freesans, sans-serif; font-size: 13.2px;"><span face=""verdana" , sans-serif" style="font-size: 13.2px; font-weight: 400;">Il mio cinema è su Futuro Europa: </span></b></div><div class="separator" style="background-color: white; clear: both; color: #222222; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13.2px; text-align: center;"><b style="font-family: arial, tahoma, helvetica, freesans, sans-serif; font-size: 13.2px;"><span face=""verdana" , sans-serif" style="font-size: 13.2px; font-weight: 400;"><a href="http://www.futuro-europa.it/dossier/cineteca" style="color: #888888; text-decoration-line: none;">http://www.futuro-europa.it/dossier/cineteca</a></span></b></div></div>Gordiano Lupihttp://www.blogger.com/profile/02876794996190183158noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9123726760362864430.post-74810394030648375022020-04-15T01:42:00.000-07:002020-04-15T06:14:21.657-07:00Il ciclone (1996)<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"><b>di Leonardo Pieraccioni</b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"><b><br /></b></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3eKxBYesohGAdm2S_lc1rtfB3UkdJKxlyP68C8qWxgLdSdLqCueou0bSl_XO-X4qOfS57D64CDLJq7dCidRQq9TgwHlevyeMHKyWsptMyJAByQLf8FHlBLMHWNHIgJC7Q5Oirk-JILFA/s1600/locandina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="601" data-original-width="420" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3eKxBYesohGAdm2S_lc1rtfB3UkdJKxlyP68C8qWxgLdSdLqCueou0bSl_XO-X4qOfS57D64CDLJq7dCidRQq9TgwHlevyeMHKyWsptMyJAByQLf8FHlBLMHWNHIgJC7Q5Oirk-JILFA/s320/locandina.jpg" width="223" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;">Regia:
Leonardo Pieraccioni. Soggetto: Leonardo Pieraccioni. Sceneggiatura: Leonardo
Pieraccioni, Giovanni Veronesi. Fotografia: Roberto Forza. Montaggio: Mirco
Garrone. Musica Claudio Guidetti. Scenografia: Francesco Frigeri. Costumi:
Nicoletta Ercole. Effetti Speciali: Fabio Traversari. Produzione: Vittorio e
Rita Cecchi Gori per Cecchi Gori Group. Distribuzione: Cecchi Gori Group. Genere.
Commedia. Durata: 91’. Interpreti: Leonardo Pieraccioni (Levante), Massimo
Ceccherini (Libero), Barbara Enrichi (Selvaggia), Sergio Forconi (Osvaldo),
Alessandro Haber (Naldone), Tosca D’Aquino (Carlina), Paolo Hendel (Pippo),
Lorena Forteza (Caterina), Natalia Estrada (Penelope), Benedetta Mazzini
(Isabella), Pilar Marin (Conchita), Anna Valeria Dini (Ines), Corinna Locastro
(Maura), Mario Monicelli (Voce di Gino), Jerry Potenza (Lele), Gianni Ferreri
(Gigi), Patrizia Corti (Franca), Gianni Pellegrino (Nello), Giuliano Grande
(gratta e vinci), Alessio Caruso (Alejandro). <o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"><br /></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixNFNTXwwuv6ye1ibAUp6cIaopHVeeRDom-EXZBwifvTq0r29AqPiBi6cXeXOvSnOKSS2faoZODh3rATEJi5LrrxPekNdztZiHGDzDH0kBMsVYkGv3aT7noYJOkDUwQQ3Y8f7qX8eokMY/s1600/2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="391" data-original-width="700" height="178" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixNFNTXwwuv6ye1ibAUp6cIaopHVeeRDom-EXZBwifvTq0r29AqPiBi6cXeXOvSnOKSS2faoZODh3rATEJi5LrrxPekNdztZiHGDzDH0kBMsVYkGv3aT7noYJOkDUwQQ3Y8f7qX8eokMY/s320/2.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;">Un
film talmente famoso da aver prodotto persino lo pseudonimo di una cantautrice
(Levante), 75 milioni di euro d’incasso, una valanga di premi (persino
eccessivi), soprattutto come miglior attore e miglior regista a un Pieraccioni che
svolge il suo compito con generosità e passione, ma niente voli pindarici,
purtroppo. <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Il ciclone</b> si guarda
volentieri anche oltre vent’anni dopo la sua uscita in sala ma ci rendiamo
conto di tutte le sue debolezze. Partenza sprint con la presentazione degli
attori -molto affiatati - e relative macchiette, battute, personalità, per poi
calare inesorabilmente verso la metà della storia, dopo l’arrivo delle
ballerine al casolare della famiglia Quarini e l’inevitabile amore tra Levante
e Caterina. </span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhE5836LBgOZdc1NP6zQ2beYQLMrwv1sNM0-M6pAYdOBRUXVVaLLzuW0mkVcnuvlPDqPBY0DUM3c0F-cbs4L00MqBb8Vp6VOWX-HCuJzCZlZ95PgL5ObNz15FsvIv-9a0fvAofwyxT0NFg/s1600/1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="368" data-original-width="660" height="178" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhE5836LBgOZdc1NP6zQ2beYQLMrwv1sNM0-M6pAYdOBRUXVVaLLzuW0mkVcnuvlPDqPBY0DUM3c0F-cbs4L00MqBb8Vp6VOWX-HCuJzCZlZ95PgL5ObNz15FsvIv-9a0fvAofwyxT0NFg/s320/1.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"><br /></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;">La storia è troppo nota per raccontarla, in fondo non esiste
neppure una trama ma una riuscita riunione di personaggi in un borgo toscano, interpretati
da un gruppo di attori in forma per dare vita a un riuscito film corale. Levante
(Pieraccioni) è il ragioniere tutto calcoli e dichiarazioni Iva che finisce per
innamorarsi di una ballerina di flamenco; Carlina (Tosca D’Aquino) è l’eterna
innamorata di Levante che si ricorda per il gesto beffardo con la mano al naso
(</span><i style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;">piripì</i><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;">); Pippo (Hendel) è il
meccanico macho e allupato (</span><i style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;">Metto la
sirena e faccio scattare il pronto soccorso erotico!</i><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"> </span><i style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;">Oggi finocchi freschi!</i><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;">); Selvaggia (Enrichi), innamorata della
farmacista, vive un rapporto litigioso e vorrebbe fare outing, ma si concede
una scappatella con Penelope; Nardoni (Haber) è l’impresario in bolletta che si
consola trovando l’amore; Caterina (Forteza) e Penelope (Estrada) sono la nota
erotico – esotica della pellicola, sconvolgendo Levante e Selvaggia; Libero
(Ceccherini) è l’artista incompreso un po’ grullo che dà il ramato alle viti e non
riesce mai a portare a termine una storia con una donna. Poi ci sono i
personaggi da una battuta: </span><i style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;">Che ce l’hai
il gratta e vinci?</i><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;">. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTdzsmd2PTphqdo3id6W8F0ZOblf6h6mMWZANVg5c_AOHiQsjSaJXqKVqQ5yn_HAUR2yT9RTqp4YSXIjcK_D7PK4SIpvHl8bh0ucIifyBOMdhb4pUrKmq-DxQ7iczZYd04KQklE3R1BSc/s1600/4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="680" data-original-width="1200" height="181" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTdzsmd2PTphqdo3id6W8F0ZOblf6h6mMWZANVg5c_AOHiQsjSaJXqKVqQ5yn_HAUR2yT9RTqp4YSXIjcK_D7PK4SIpvHl8bh0ucIifyBOMdhb4pUrKmq-DxQ7iczZYd04KQklE3R1BSc/s320/4.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;">C’è Mario Monicelli che presta la voce a Gino quando conversa
con Levante dalla sua casa di campagna e non si vede mai. Novità della trama: l’attenzione
all’amore omosessuale al femminile, fino a quel momento poco trattato dal
cinema italiano, soprattutto in una commedia. Secondo film firmato Pieraccioni -
la sceneggiatura di Veronesi si sente sin dalla fastidiosa voce fuori campo che
imperversa - decisamente superiore a </span><b style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;">I
laureati</b><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"> (1995), ma sopravvalutato rispetto ai meriti artistici. Fotografa
bene gli anni Novanta e si ricorda per la colonna sonora di Claudio Guidetto con
alcuni brani che resteranno nell’immaginario collettivo: </span><i style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;">The rhythm is magic</i><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"> di Marie Claire D’Ubaldo (molto latineggiante),
</span><i style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;">2 the night</i><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"> di Ottmar Liebert e </span><i style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;">Born Slippy</i><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"> degli Underworld (sparito
dal DVD per una questione di diritti non pagati). </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOkVY2IU1pslHnmFWEaLgiRowAFcbsYpaplwVtjMZYRtGMUPA4rvZ1PHxW7jne_ls6Dz8KV99K3N9VWqDEAfC4MrfvgH5lYvyLuFtGvzhs7fmGDR2lM4rbu6pdxrcL9EEPYnDHvvpmNzs/s1600/3.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="331" data-original-width="220" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOkVY2IU1pslHnmFWEaLgiRowAFcbsYpaplwVtjMZYRtGMUPA4rvZ1PHxW7jne_ls6Dz8KV99K3N9VWqDEAfC4MrfvgH5lYvyLuFtGvzhs7fmGDR2lM4rbu6pdxrcL9EEPYnDHvvpmNzs/s320/3.png" width="212" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;">Ambientazione toscana ottima,
nel Casentino - tra Poppi, Laterina, Stia, paesi e campagne aretine -, con
puntata finale a Firenze, tra Santa Maria Novella, Enoteca Pinchiorri (via
Ghibellina), via del Proconsolo, Piazza Poggi, Muretto del Lungarno, San Lorenzo
e Santissima Annunziata. Lorena Forteza – modella colombiana bellissima – non regge
la grande popolarità che la travolge, interpreta </span><b style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;">Facciamo fiesta</b><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"> (1997) e </span><b style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;">Colpo
di stato</b><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"> (1998), poi sparisce di scena, per rivederla ne </span><b style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;">Il mondo meraviglioso</b><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"> (2005), afflitta
da problemi di linea. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisU_6LvpBQuCG90g_5piqAPcBTXxXJZeBl199-PJTf4JtGbYu9q8DmGtWhzaY5pxXUIRtYym3nq_xD9TgaTCPu2YC2aSacvVY893TxOUIM0bz5zHgLUVVmyKjtq3IDMYw8pj7By_GfLF0/s1600/5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="420" data-original-width="640" height="210" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisU_6LvpBQuCG90g_5piqAPcBTXxXJZeBl199-PJTf4JtGbYu9q8DmGtWhzaY5pxXUIRtYym3nq_xD9TgaTCPu2YC2aSacvVY893TxOUIM0bz5zHgLUVVmyKjtq3IDMYw8pj7By_GfLF0/s320/5.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;">Natalia Estrada, invece, è molto attiva fino al 2006 –
tra televisione italiana, spagnola e cinema – poi si ritira dalle scene per
dedicarsi all’equitazione. Il suo ultimo film è </span><b style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;">Olè</b><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"> (2006) dei Vanzina. Il gossip si occupa a lungo di lei per una
storia con Paolo Berlusconi, fratello del più noto Silvio. Mario Monicelli, che
presta la sua voce per il personaggio di Gino, conclude il film con un </span><i style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;">Olé</i><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"> quando Levante decide di andare in
Spagna. Finale abbastanza scontato con Pieraccioni a Madrid intento a calcolare
l’Iva sulla compravendita di tori mentre la compagna aspetta un bambino. Fotografia
solare e nitida delle campagne toscane, macchina da presa che si muove con
delicatezza per le strade di città e paesi. </span><b style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;">Il ciclone</b><span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"> resta un buon film corale per il ritmo e per l’originalità
delle trovate comiche.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;">La scena del flamenco:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/fB9Uept5-yo/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/fB9Uept5-yo?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="background-color: white; clear: both; color: #222222; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13.2px; text-align: center;">
<b style="font-family: arial, tahoma, helvetica, freesans, sans-serif; font-size: 13.2px;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 13.2px; font-weight: 400;">Il mio cinema è su Futuro Europa: </span></b></div>
<div class="separator" style="background-color: white; clear: both; color: #222222; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13.2px; text-align: center;">
<b style="font-family: arial, tahoma, helvetica, freesans, sans-serif; font-size: 13.2px;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 13.2px; font-weight: 400;"><a href="http://www.futuro-europa.it/dossier/cineteca" style="color: #888888; text-decoration-line: none;">http://www.futuro-europa.it/dossier/cineteca</a></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<br />Gordiano Lupihttp://www.blogger.com/profile/02876794996190183158noreply@blogger.com0