Dal prossimo mese di luglio, il primo lungometraggio del giovane regista sipontino Stefano Simone sarà in tutte le cineteche d’Italia.
Dal prossimo mese di luglio, il primo lungometraggio “Una vita nel mistero” del giovane regista sipontino Stefano Simone sarà disponibile in tutte le cineteche d’Italia. Il regista ha firmato da poco un contratto con la Terminal Video, casa di distribuzione bolognese, che si occuperà della distribuzione del film a livello nazionale. Grande soddisfazione per il giovane regista 25enne che finalmente inizia a vedere i primi frutti dopo anni di studi, gavetta e lavoro con la realizzazione di numerosi cortometraggi di spiccato valore, che gli hanno consentito di essere ben apprezzato dal pubblico e dalla critica.
"Riuscire a piazzare sul mercato al primo colpo il mio film d'esordio a 25 anni – dichiara Simone - è per me un enorme successo. Credo sia il risultato di un ottimo lavoro di gruppo formato da persone che hanno sempre creduto in questo progetto. La lavorazione di un film richiede sempre un enorme sforzo fisico, mentale ed economico, specie quando si lavora, come me, nel campo dell'indipendenza, con budget irrisori (quando ci sono); perciò, raggiungere questi risultati, significa vedersi premiato il lavoro e ciò ti sprona ad andare avanti e cercare di fare sempre meglio".
Il film, che dura 86 minuti, è stato girato in alta definizione a 24 fotogrammi al secondo in stile documentaristico tra Manfredonia e San Giovanni Rotondo. L'opera vanta un cast di attori tutti sipontini e vede nel ruolo dei protagonisti Tonino Pesante e Dina Valente. La storia racconta l’amore di una coppia borghese che travalica la vita terrena, i piccoli gesti di tenerezza del marito, la sofferenza della moglie per una grave malattia, la grande fede che unisce entrambi, gli eventi miracolosi che portano prima a una guarigione inspiegabile e poi alla morte della donna.
“Una vita nel mistero”, inoltre, si è classificato al primo posto, quale miglior film indipendente 2010, nel concorso indetto dalla webzine IndieHorror.
Simone ha appena terminato le riprese del suo secondo lungometraggio dal titolo “Unfacebook”, interamente girato a Manfredonia e con un cast tutto di giovani attori sipontini. Si tratta di un thriller (anche se il genere non è proprio ben definito ma ricco di svariate contaminazioni dall’horror, al noir, al drammatico). La trama, tratta dal racconto Il prete di Gordiano Lupi, affronta l’uso smodato ed eccessivo di internet, e in particolare dei social network da parte delle giovani generazioni, tali da diventarne completamente succubi e dipendenti fino a confondere il mondo reale da quello virtuale.
Ora, il giovane regista sipontino, al fine di promuovere al meglio il film che sarà trasmesso sul canale 302 di Streamit.tv, parteciperà a vari concorsi e festival a livello nazionale e internazionale nella speranza di poter conquistare ulteriori riconoscimenti.
Gordiano Lupi
(fonte: Stefano Simone)
Nella foto: La copertina di Cappuccetto Rosso, mediometraggio tratto dal mio omonimo raconto.
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