Regia: Sergio Ammirata. Soggetto: Marino Onorati.
Sceneggiatura: Sergio Ammirata. Fotografia: Franco Villa. Montaggio: Amedeo
Giomini. Scenografia: Francesco Cuppini. Musica: Roberto Pregadio. Produzione:
Rodolfo Putignani per Cineproduzioni Dania 70. Distribuzione: Alpherat. Durata:
90’. Genere. Commedia erotica. Interpreti: Lino Banfi, Didi Perego, Gastone
Pescucci, Gigi Ballista, mario Carotenuto, Pilar Velázquez, Toni Ucci, Gino
Santercole, Jimmy il Fenomeno, Aldo Giuffrè, Ugo Fangareggi, Oreste Lionello,
Gino Pagnani, Riccardo Miggio (Ric), Gian, Marino Masè, Gigi Bonos, Tino
Scotti, Liana Trouché, Pietro Zardini, Liliana Chiari, Salvatore Billa, Massimo
Fornaciari, Giuseppe Leone, Luigi Leoni, Margherita Puratich, Marcello Bonini
Olas, Nello Palladino, Armando Bottin, Giuseppe Terranova, Luigi Antonio
Guerra, Lorenzo Piani, Gaetano Campisi.
Sergio Ammirata (Palermo, 1935) è un ottimo attore di
teatro che verrà ricordato nella storia del cinema
bis per aver diretto un solo film, un caposaldo della commedia erotica: Sesso in testa. Sergio Ammirata è l’attore
preferito di Fernando di Leo, ma lo troviamo in molti lavori cinematografici e
televisivi di vario spessore (persino Don
Matteo, 2004). Sergio Ammirata è amico intimo
del regista pugliese, scrive insieme a Fernando di Leo drammi e commedie, pare
che Sesso in testa sia stato girato
grazie all’aiuto del più esperto regista. Tra l’altro Fernando di Leo compare
nelle prime sequenze nei panni di un intervistatore e di sicuro “ha girato il
balletto iniziale della protagonista, identico a quello della Bouchet in Milano calibro 9 (Mergehetti)”.
Roberto Poppi giudica Sesso in testa un lavoro di limitato interesse, ma a nostro avviso soltanto il fatto che nel 1974 un simile film - piuttosto pruriginoso - non sia incappato nei fulmini della censura lo rende meritevole di considerazione. Tra l’altro lo storico del cinema italiano - da noi interpellato - sostiene che Sesso in testa sarebbe “un film girato in toto da Fernando di Leo, per il quale Ammirata avrebbe fatto soltanto da prestanome”. Per Marco Giusti (Stracult) è appetibile “soltanto per i pochi agguerriti fan di Pilar Velázquez”, attrice iberica di commedie erotiche per niente nota in Italia, una bellezza in carne, davvero d’altri tempi, non di prima del motore, come canta De Gregori, ma di prima del chirurgo plastico.
Roberto Poppi giudica Sesso in testa un lavoro di limitato interesse, ma a nostro avviso soltanto il fatto che nel 1974 un simile film - piuttosto pruriginoso - non sia incappato nei fulmini della censura lo rende meritevole di considerazione. Tra l’altro lo storico del cinema italiano - da noi interpellato - sostiene che Sesso in testa sarebbe “un film girato in toto da Fernando di Leo, per il quale Ammirata avrebbe fatto soltanto da prestanome”. Per Marco Giusti (Stracult) è appetibile “soltanto per i pochi agguerriti fan di Pilar Velázquez”, attrice iberica di commedie erotiche per niente nota in Italia, una bellezza in carne, davvero d’altri tempi, non di prima del motore, come canta De Gregori, ma di prima del chirurgo plastico.
Sesso in
testa gode di un cast di primissimo
livello ed è strutturato in quindi episodi, di altalenante fattura, ma mediamente
buoni. Il blando collante è costituito dall’esame di laurea in sociologia di
Diana (Velázquez) che di fronte a una commissione presieduta da Lino Banfi,
Didi Perego e Gastone Pescucci (un singolare prete professore) espone la sua
tesi sulla prostituzione. L’aula è zeppa di curiosi che vogliono sentire dalle
labbra della studentessa ogni frase di una tesi
di ricerca, condotta sul campo. Ammirata analizza nel breve volgere di
quindici episodi un ampio campionario di perversioni, vizi, tradimenti e
abitudini sessuali degli italiani, grazie al personaggio della studentessa che sperimenta
in prima persona le abitudini sessuali degli italiani. Oreste Lionello è un manager
indaffarato e immerso nel lavoro al punto di non rendersi conto se ha fatto
l’amore con la prostituta.
Una prostituta si finge suora per attirare un maggior numero di clienti. Un onorevole (Tino Scotti) viene scoperto dalla moglie sicula in compagnia di una prostituta e gli rende pan per focaccia facendosi scopare da un cameriere. Un marito necrofilo (Toni Ucci) vorrebbe far l’amore con una prostituta accanto al cadavere della moglie morta. Un mafioso impotente (Carlo Giuffrè) chiede alla prostituta di simulare grida di piacere per nascondere il difetto fisico. Jimmy il Fenomeno interpreta un ruolo più consistente del solito nei panni di un cliente pieno di tic nervosi. Mario Carotenuto è un maturo professionista che chiede alla prostituta di fingersi sua figlia per eccitarlo prima di accoppiarsi con lei. La studentessa ha pure una vita normale e un fidanzato (Santercole), il solo in grado di farla godere, mentre quando interpreta il ruolo della prostituta per finalità di studio non riesce a raggiungere l’orgasmo.
Una prostituta si finge suora per attirare un maggior numero di clienti. Un onorevole (Tino Scotti) viene scoperto dalla moglie sicula in compagnia di una prostituta e gli rende pan per focaccia facendosi scopare da un cameriere. Un marito necrofilo (Toni Ucci) vorrebbe far l’amore con una prostituta accanto al cadavere della moglie morta. Un mafioso impotente (Carlo Giuffrè) chiede alla prostituta di simulare grida di piacere per nascondere il difetto fisico. Jimmy il Fenomeno interpreta un ruolo più consistente del solito nei panni di un cliente pieno di tic nervosi. Mario Carotenuto è un maturo professionista che chiede alla prostituta di fingersi sua figlia per eccitarlo prima di accoppiarsi con lei. La studentessa ha pure una vita normale e un fidanzato (Santercole), il solo in grado di farla godere, mentre quando interpreta il ruolo della prostituta per finalità di studio non riesce a raggiungere l’orgasmo.
Molto bravo Lino Banfi, caustico presidente di
commissione, che commenta le performance
sessuali della laureanda stigmatizzando vizi privati e pubbliche virtù del
popolo italiano. Da notare un discorso sull’omosessualità lontano anni luce dai
nostri tempi, trattata come una malattia, una perversione, sia dal lato
femminile che maschile. Mereghetti giudica il film di livello macchiettistico, ma a nostro parere è un
lavoro interessante, che diverte e trasgredisce al punto giusto, una via di
mezzo atipica tra il mondo movie a
tema erotico, il film inchiesta sulle abitudini sessuali e la più ordinaria
commedia sexy. Da riscoprire.
Non sapevo della presenza di Di Leo in questo film.
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