giovedì 12 giugno 2014

La professoressa di scienze naturali (1976)

di Michele Massimo Tarantini 


Regia: Michele Massimo Tarantini. Soggetto: Francesco Milizia. Sceneggiatura: Franco Mercuri, Francesco Milizia, Marino Onorati, Michele Massimo Tarantini. Fotografia: Angelo Filippini. Montaggio: Daniele Alabiso. Musiche: Alessandro Alessandroni. Scenografia: Francesco Calabrese. Costumi: Roberta Menichelli. Casa di Produzione: Dania Film.  Distribuzione: Medusa. Durata. 90’. Genere: Commedia Sexy. Interpreti: Lilli Carati (doppiata da Vittoria Febbi), Michele Gammino, Alvaro Vitali (doppiato da Vittorio Stagni), Giacomo Rizzo, Ria De Simone, Gianfranco Barra, Marco Gelardini (doppiato da Roberto Chevalier), Gastone Pescucci, Gianfranco D’Angelo, Mario Carotenuto, Gino Pagnani, Adriana Facchetti, Serena Bennato, Angela Doria.


La professoressa di scienze naturali è il classico film che poteva vedere protagonista Edwige Fenech, ma il regista opta per lanciare una Gloria Guida mora come Lilli Carati, che nota nel precedente Di che segno sei? (1975) di Bruno Corbucci. L’attrice varesina è una bella e provocante insegnante di scienze naturali, nominata supplente in un liceo siciliano al posto di una brutta e perfida docente (Facchetti) rimasta infortunata.
 
 
Soggetto del geniale ferroviere cineasta Francesco Milizia, una colonna della commedia sexy, mentre il regista, Marino Onorati e Franco Mercuri collaborano alla sceneggiatura. Tarantini è bravo a realizzare una pochade scolastica stile La liceale (1976), ma questa volta il mondo degli studenti è visto dall’insolita prospettiva di una giovane professoressa, corteggiata da colleghi e ragazzini. Per il regista è la prima esperienza con un’insegnante, dopo aver realizzato pellicole comico - erotiche con protagoniste poliziotte e studentesse. In un film come questo non possono mancare le presenze simbolo di Alvaro Vitali (purtroppo doppiato), Gianfranco D’Angelo (uno strampalato farmacista innamorato di Ria De Simone), Giacomo Rizzo (professore imbranato), Gastone Pescucci, Gianfranco Barra (preside inflessibile) e Mario Carotenuto (prete singolare). Manca solo Lino Banfi per essere al completo.


Troviamo anche Michele Gammino nei panni del dottor Fifì che fa la corte a Lilli Carati e la contende al giovane studente Marco Gelardini (doppiato e poco espressivo). Lilli Carati è alla prima esperienza nella commedia sexy e si fa notare nelle immancabili scene a base di studenti guardoni che provano con ogni mezzo a vederla nuda. La bella insegnante prende in affitto una stanza a casa del padre di Gelardini e lui tenta di spiarla: fori nella parete, tubi calati dalla finestra come se fossero periscopi (Larraz prenderà spunto da questa sequenza per costruire il suo Malizia erotica (1979), titolo spagnolo El periscopio) e inevitabili docce nel bagno rubate dal buco della serratura. Ricordiamo una notevole parte erotica subacquea che vede protagonista la stupenda Lilli. Ria De Simone è un’altra presenza conturbante, nei panni di una moglie insoddisfatta che vorrebbe tradire il marito.


Lilli Carati si propone come nuova presenza sexy nel panorama del cinema di genere italiano, avrà modo di arrivare alla commedia di serie A con Il corpo della ragassa (1979) di Pasquale Festa Campanile, passando per un intenso dramma erotico come Avere vent’anni (1978) di Fernando di Leo. In questa commedia scolastica, l’erotismo si fonde bene con la comicità che si affida alle gag di un Vitali studente e di un D’Angelo in gran forma, ma pure a scene esilaranti come la partita di calcio tra ragazzi e ragazze, con il comico nel ruolo di un arbitro piuttosto maltrattato.



Molta comicità slapstick, da cartone animato (Rizzo schiacciato dietro una porta cade a terra come se fosse una sfoglia di cartone), parti grottesche (D’Angelo preso a botte da un frate che lo scambia per un pedofilo), sequenze surreali (D’Angelo tenta di far l’amore con Ria De Simone, cita medicinali a doppio senso erotico, spara supposte come proiettili) e un pizzico di barzelletta movie (“Sai perché quella ragazza non porta le mutande? Ha la forfora sulle scarpe”). La sequenza finale con Lilli Carati che si sposa con Gammino mentre tutti le palpano il sedere e fanno il gesto delle corna è la giusta consacrazione di una pochade ben riuscita. 


Mereghetti non ama il film, ma concede una stella e mezza: “Tentativo poco riuscito di mescolare comicità ed erotismo: la prima si riduce a qualche gag risaputa (specie nella partita a calcio tra ragazzi e ragazze), il secondo è affidato alle grazie di una Carati pre-hard (che si esibisce in un insolito amplesso subacqueo)”. Giusti su Stracult apprezza senza riserve: “Notevolissima prima commediaccia scorreggiona con Lilli Carati e unica regia di un professoressa - movie per Tarantini”.


A nostro parere una commedia ben girata, ma non in Sicilia dove per finzione è ambientata la storia, bensì alla Elios per gli interni, a Roma per la villa che funge da clinica, in un paesino della provincia di Frosinone per alcuni esterni e in parte a Ischia. Secondo il bene informato Davinotti on line, il liceo frequentato dai ragazzi si trova in Piazza Santa Maria ad Arpino (FR) e così la parrocchia diretta da Mario Carotenuto. Non vi aspettate un capolavoro, ma in ogni caso si ride molto, tra pubblicità indiretta e tanti nudi integrali delle belle protagoniste. Ria De Simone è formosa e naturale, Lilli Carati sfoggia alcuni nudi frontali e posteriori del tutto senza veli. Una prova generale per Il corpo della ragassa, dove verrà esibita come moglie dalla bellezza impossibile. Da riscoprire.

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