domenica 14 ottobre 2012

I tartassati (1959)


di Steno

Regia: Steno. Soggetto e Sceneggiatura: Aldo Fabrizi, Roberto Gianviti, Ruggero Maccari, Vittorio Metz, Steno. Fotografia: Marco Scarpelli. Montaggio: Eraldo Da Roma. Musiche: Piero Piccioni. Scenografia: Giorgio Giovannini. Costumi: Ugo Pericoli. Trucco: Marcello Ceccarelli. Produzione: Mario Cecchi Gori per Maxima Film, CEI Incom, Champs - Élysées Productions. Distribuzione: CEI Incom. Interpreti: Totò, Aldo Fabrizi, Ciccio Barbi, Miranda Campo, Anna Campori, Cathia Caro, Louis De Funès, Luciano Marin, Piera Arico, Elena Fabrizi (Sora Lella), Cesare Fantoni, Ignazio Leone, Anna Maria Bottini, Fernard Sardou, Nando Bruno, Jean Bellenger, Gianna Cobelli, Lamberto Antinori, Jacques Dufilho.


I tartassati (1959) è un buon film interpretato da Totò nei panni di un evasore fiscale, in coppia con Aldo Fabrizi, maresciallo di finanza che cerca di incastrarlo. Terzo attore comico, voluto dalla produzione francese, un ottimo Louis De Funés, come consulente fiscale. L’amore che sboccia tra i rispettivi figli (Luciano Marin e Cathia Caro) complicherà le cose, ma servirà a far diventare amici i due rivali. Steno lascia liberi i due comici di scatenarsi in una serie di duetti esilaranti e Totò conferma la predilezione per un regista che lo dirige nei suoi migliori personaggi.


I tartassati è un Guardie e ladri (1951) in tono minore, più leggero, in sintonia con i temi del neorealismo rosa e non ancora vera e propria commedia all’italiana. Se nel famoso film del 1951, Totò rubava per necessità, quindi era moralmente giustificato, qui truffa per avidità, non versando all’erario quanto dovuto. I toni sono più leggeri, spesso farseschi, ma Totò è grande nei panni di un laido evasore fiscale che tenta con ogni mezzo di corrompere  il maresciallo. Il personaggio di Aldo Fabrizi è ben delineato da Steno come un uomo povero ma incorruttibile, deciso a fare il suo dovere e a respingere ogni tentativo di amicizia interessata. Ottima anche la parte da neorealismo rosa, l’amore tra i rispettivi figli, che non fa cambiare idea al maresciallo, deciso a multare Totò per le inadempienze.

Di ritorno dalla caccia, la scena dell'incidente

Lieto fine assicurato, con Totò che pare redimersi dopo aver tentato di rubare al maresciallo la borsa con i documenti che lo incastravano. Commedia degli equivoci, malintesi, doppi sensi, comicità tipica di Totò, verbale e fisica, gli ingredienti di un film riuscito ci sono tutti. Oltre a questo c’è una storia che affronta un problema reale, raccontata con garbo e sceneggiata senza punti morti o lungaggini eccessive.

De Funès, Totò, Fabrizi

La pellicola vive su momenti di puro teatro comico, presenta dialoghi esilaranti tra Totò e Fabrizi, ma anche molti scambi di battute tra il Principe e De Funès (“Ragioniere, ragioni!”). Totò dice del collega francese: “Il linguaggio della comicità è universale. Ci capiamo bene anche se io non so una parola di francese e lui non conosce l’italiano”.  Il film esce in Francia come Fripouillard et Cie, sempre nel 1959, ma con un montaggio diverso e alcune scene aggiuntive che accentuano la presenza di De Funès, attore molto noto in patria. Vediamo diverse sequenze in galera, dove il consulente fiscale viene condotto dopo essere stato arrestato come bracconiere.

Qui c'è anche la bella Cathia Caro

Altri paesi dove il film è esportato, nella versione italiana: Portogallo, Brasile, Spagna e Grecia. Incasso notevole (oltre 392 milioni di lire per circa due milioni e mezzo di spettatori), grande successo di pubblico e buona attenzione critica. Una commedia garbata che fa leva su personaggi indovinati per raccontare una piccola storia italiana di ordinaria evasione fiscale.

La caccia. "Alzare il cane", secondo Totò...

Terzo film interpretato da Totò e Fabrizi insieme, dopo Guardie e ladri (1951) e Una di quelle (1953), diretto dallo stesso Aldo Fabrizi. La coppia Totò - Fabrizi funziona bene come quella Totò - Peppino, anche se i ruoli sono leggermente diversi. La caratteristica di Fabrizi è di essere meno succube (in tutti sensi) di Totò rispetto al collega De Filippo, l’attore romano dà vita a personaggi di forte personalità che non cedono di fronte alla furbizia del comico napoletano. Alcune sequenze del film vengono inserite in un video promozionale del Ministero delle Finanze per convincere gli italiani a pagare le tasse.

In ospedale, dopo l'incidente

Tre stelle è il giudizio quasi unanime della critica italiana, a parte Mereghetti che si ferma a due. Da rivedere.

Per vedere parte del film: http://www.youtube.com/watch?v=SNgxe8eLR0w


Gordiano Lupi

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