Giovanni
Modica
Dario
Argento e Profondo Rosso
Profondo Rosso – Pag. 384 – Euro 24,90
Profondo
rosso (1975) è il film più
importante di Dario Argento, il suo lavoro indimenticabile che ne decreta il
successo imperituro. Non siamo ancora nell’horror puro, ma in una cornice
gialla classica, contaminata da penetranti elementi macabri. La parte orrorifica prende il sopravvento sin
dalle prime sequenze in un teatro, che vedono la sensitiva Helga Ullman (Macha
Meril) avvertire la presenza in sala di un omicida e quindi finire massacrata
nel camerino. Marcus Daly, un pianista inglese (David Hemmings) indaga insieme
alla giornalista Gianna Brezzi (Daria Nicolodi) ed entrambi vengono coinvolti
in una spirale interminabile di omicidi. Profondo
rosso è un film talmente noto che pare inutile raccontare la trama, anche
perché sono stati scritti saggi ponderosi e approfonditi sulla pellicola. Giovanni
Modica, invece, con la collaborazione di Luigi Cozzi, non solo non lo reputa
inutile, ma dedica al film ben 384 pagine, facendo scomparire il vostro modesto
saggista che nella sua sintetica storia
del cinema horror italiano ha scritto sul film in questione soltanto una
pagina e mezza. In questo libro edito dal negozio di Dario Argento, diretto da
Luigi Cozzi - una vita dedicata alla celebrazione di un Maestro che purtroppo
non è più così grande - troverete pane per i vostri denti, appagherete ogni
curiosità e sazierete la vostra fame di curiosità cinefile. Io posso solo dire
che Profondo rosso fa da spartiacque
tra il thriller puro e l’horror, segnando la nuova strada di Dario Argento,
sempre più in preda a una fantasia macabra e visionaria. L’elemento paranormale
è presente, così come incontriamo ambientazioni gotiche e momenti surreali
scanditi da apparizioni di pupazzi meccanici. L’estetica dell’omicidio viene
perfezionata secondo la lezione di Mario Bava, ma sarà presa a modello anche da
autori statunitensi come John Carpenter e Rick Rosenthal nella saga Halloween (1978 - 81). Il merito della
sceneggiatura ricca di suspense va
diviso tra il regista e Bernardino Zapponi, che inseriscono in una storia
gialla elementi macabri e momenti di puro terrore. Funziona tutto, persino la
colonna sonora dei Goblin che ha fatto epoca, ma - se vogliamo trovare un
difetto - non sono il massimo certi dialoghi impostati e alcuni personaggi
monodimensionali. Ottimi i due protagonisti, bene Clara Calamai, Eros Pagni e
Gabriele Lavia, che regalano caratterizzazioni memorabili. Un finale a sorpresa
mostra il killer riflesso nello specchio del corridoio come se fosse un
orribile dipinto, un grande colpo di genio, intriso di fantasia surrealista. Profondo rosso è stato uno dei film più
amati degli anni Settanta e il suo successo è ancora ammantato da un alone di
leggenda. Giovanni Modica si fa introdurre da Fabio Giovannini, un argentofilo della prima ora, mentre
lascia la parola al Maestro in un capitolo finale, inserendo un’intervista
datata 2002 che argento aveva concesso a Federico Patrizi. Capitolo dopo
capitolo viviseziona il film, dalla scheda tecnica alla scenografia, passando
per trama, genesi, soggetto, sceneggiatura, ispirazioni letterarie, attori, locationes, fotografia, montaggio,
vecchie recensioni, considerazioni critiche, film e autori che si sono ispirati
ad Argento. Invano il vostro povero recensore ha cercato il suo nome tra chi si
è occupato di horror italiano e nella fattispecie di Dario Argento. Non l’ha
trovato. Peccato di presunzione, certo, ma in fondo gli autori citati in
bibliografia sono talmente grandi che il mio piccolo nome di provincia avrebbe
stonato. Profondo rosso è un testo
fondamentale per capire il cinema del
Maestro dell’horror italiano, un libro che un amante della sintesi e dello
stile divulgativo come me non avrebbe neppure concepito di scrivere. Perfetto,
invece, per chi non si accontenta. Una cosa da stigmatizzare - comune a tutti i
libri della Profondo Rosso - è il prezzo civetta: 24,90. Mica poco in questi
tempi di crisi…
Il mio cinema lo trovi su Futuro Europa
http://www.futuro-europa.it/dossier/cineteca
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